• User Newbie

    collaborazione occasionale con ricatto

    Una "signora" di Milano che viene da me 1 volta alla settimana CIRCA da circa 3 anni SENZA NESSUN RAPPORTO DI VERA CONTINUITA'(sia per impegni vari suoi che miei =LEI è MAMMA E NONNA E ,SE ERA IMPEGNATA CON LA SUA PORTINERIA PIUTTOSTO CHE COL NIPOTINO SEMPLICEMENTE NON VENIVA, E A ME ANDAVA BENE COSI') probabilmente offesa da alcune osservazioni fatte da parte mia, si è rivolta ad un avvocato, il quale ha mandato una lettera anche alla Direz Prov del lavoro, con la quale dice di venire da me da oltre 10 anni, che io l'ho licenziata e che adesso vuole tutti gli arretrati, la buon uscita ecc.ecc. in quanto io "nonostante" le sue richieste non ho mai voluto metterla in regola.
    Questa signora molto bugiarda, non ha in mano nessuna prova della eventuale continuità di lavoro a casa mia (non ho mai pagato con assegni), io non l'ho mai licenziata e non è mai esistito nessun contratto perchè la signora che già lavora in una portineria mi aveva espressamente chiesto di poter venire una tantum e di potersi mettere in tasca qualcosa in più rispetto al suo stipendio da poter spendere subito "in quanto aveva anche troppe trattenute di tasse dal suo stipendio". Non so quante ore e che tipo di contrattoo avesse al di fuori e se avesse altre collaborazioni di lavoro. Non ha mai voluto darmi nessuna copia di nessun documento, nemmeno la carta d'identità, nè firmare nessun foglio. Se fosse vero che come asserisce la signora che veniva da me da 10 anni, spero che la commissione trovi quanto meno strano che non abbia mai sollevato la questione 3 anni fa piuttosto che 5 o 10. Che razza di contratto avrei dovuto farle in una situazione simile? e cosa mai mi potrebbero imputare dato che nemmeno la singola volta alla settimana era una cosa fissa? Non solo, la "signora" prima di andare dai sindacati, mi ha telefonato dicendo che voleva da me 800 euro e che bontà sua poteva scendere a 400, ma che se non avessi pagato immediatamente, sarebbe andata dai sindacati, e così ha fatto. Ma questo non si chiama ricatto? Che razza di contratto avrei dovuto farle in una situazione simile, ammesso che lei lo volesse? e cosa mai mi potrebbero imputare dato che nemmeno la singola volta alla settimana era una cosa fissa? Quali argomenti posso addurre a mia "difesa"? Grazie.


  • Super User

    Ciao e benvenuta,

    purtroppo non sono un avvocato ed a questo Ti consiglio di rivolgerti.

    In effetti il fatto che non esista nessuna straccio di prova non potrebbe giocare che a tuo favore (mancanza di assegni, scritti....).
    Potrebbe essere invece la testimonianza di qualche tuo vicino al corrente della cosa.... a dare qualche problema.

    Comunque noi tutti sappiamo che quella signora era una semplice ed affezionata amica di famiglia e che spesso veniva a trovare, te, la tua famiglia, i tuoi figli ... ma senza prestare alcuna attività lavorativa.... vero?!?!?

    Come mi fanno arrabbiare certe cose.

    Paolo


  • User Newbie

    grazie mille della risposta.
    Pensa che questa "signora" mi ha chiesto anche diverse volte soldi in prestito in anticipo, che poi "pagava" venendo (in teoria) a fare piccoli servizi per due/tre volte successive. Sarebbe anche potuta sparire coi miei soldi. E io stupida che commuovevo con tutte le sue storie lacrimevoli. Le ho anche dato delle mancie fuori ordinario, perchè mi reputavo fortunata di non avere tutti i suoi problemi e mi dicevo che invece di essere gentili con persone dallaltra parte del mondo che non si conoscono potevo anche essere un po' più generosa con chi avevo vicino.

    Pensa che questa tale si è anche rifiutata di rendermi le mie chiavi, che ha detto che mi avrebbe reso solo dopo aver controllato che la somma che le davo fosse per lei soddisfacente, e solo dopo averle detto che sarei andata dai carabinieri per denunciare l'appropriazione indebita e il ricatto (cosa che non ho fatto= ho semplicemente cambiato la serratura), ci ha ripensato e mi ha detto di andare nella sua portineria a ritirarle firmando però una ricevuta. Io non ci sono andata. Col timore che io possa prendere provvedimenti nei suoi confronti la "gentile" signora ha fatto scrivere dall'avvocato per tutelarsi che LEI voleva ridarmi le chiavi e io non le ho volute.

    Lei quando mi ha detto che voleva i soldi (era un venerdì) aveva già parlato con l'avvocato (la lettera di lui è di lunedì) magari si sarebbe messi i soldi in tasca, in nero per poi mandar via la lettera lo stesso.

    Nessuno dei miei vicini l'ha mai vista e non ha testimoni.
    Io sono single e non ho parenti da andare a trovare se non ...mè medesima ma.... qualche scritto questa tizia ce l'ha, perchè veniva quando non c'ero e siccome ultimamente non puliva affatto ma sembrava prendeva i soldi sul tavolo e se ne andava senza fare quello che le avevo chiesto, (era lei a decidere cosa fare e quando/come farlo) ultimamente (ohimè) le avevo lasciato dei biglietti un po' seccati chiedendole per quale motivo non aveva fatto questo o quello (se le chiedevo perchè non aveva pulito la sala come le avevo chiesto io, mi diceva che aveva pulito il bagno, se le chiedevo perchè non aveva pulito il bagno, mi diceva che aveva pulito i balconi che guarda caso facevano schifo), quindi non posso dire che in assoluto non c'è stata nessuna collaborazione.....purtroppo.....


  • User Newbie

    Ma è proprio obbligatorio prendere un avvocato? Se vado alla Direz Prov del Lavoro e racconto IO come stanno le cose, forse è più probabile che credano alla mia buona fede che non se io vado con un avvocato e mi mostro di conseguenza agguerrita.

    Dici che loro stanno solo dalla parte di chi "lavora" ? La commissiione di Conciliazione dovrebbe essere SOPRA le parti....o no?

    All'inizio mi considereranno una sprovveduta, ma forse mi ascolteranno anche di più. Vorrei anche raccontare loro anche dei prestiti e del ricatto. So che non gliene frega niente, perchè guardano altro, ma forse aiuterà loro a capire di che persona si tratta. Se poi NON troveremo un accordo perchè io non voglio darle 5 lire, allora sarò obbligata a farlo.

    Dimenticavo a proposito della "gentile" che chiedendomi i soldi mi ha anche devvo che MI CONVENIVA darglieli perchè tanto lei dai sindacati non avrebbe speso niente.


  • Super User

    Purtroppo penso che sia invece più opportuno non scoprire alcuna carta... non cercare di fare la figura della "ingenua".... all'avvocato di controparte interessa solo la sorte della sua difesa e non certo da dove nascano le incomprensioni... e le leve saranno quelle delle leggi fiscali, previdenziali ecc.... per rispondere per le rime io non esiterei a trovarmi un avvocato "tigre"... anzi contrattaccando se possibile (da discutere con lui).

    Paolo


  • Super User

    cercane uno conosciuto in ambienti sindacali
    solitamente si tranza


  • User Newbie

    grazie Spider ma come faccio a trovarlo? ho provato ad andare alla CISL per chiedere informazioni generiche ma a me sembrava che stavano dalla parte di lei e parlavano come se io fossi stata "una ditta" e quella persona una colf di professione. Io sono di Milano.


  • Super User

    devi sentire tra qualche amico avvocato se ti consiglia un suo collega specializzato in lavoro