• User Attivo

    @Batcon said:

    ma in realtà l'amministrazione italiana non riceverà 1 centesimo meno di una srl italiana.

    Eccetto forse per i costi di costituzione, praticamente irrisori in UK
    Per inps e compagnia bella? gli amministratori sono residenti dove?

    @Batcon said:

    Assolti gli obblighi fiscali (che rispetto in pieno), non siamo in UE, con la conseguente liberà libertà di insediamento?
    oppure, sig. moderatore, crede che anche questo mio pensiero possa essere eccepito e sanzionato?
    grazie,
    io non lo sanziono, anzi lo approvo in pieno


  • User Newbie

    la ringrazio per la celere risposta! appunto, solo per i costi di costituzione (cmq a fine anno avrò anche il costo del contabile che depositerà il bilancio in uk, ovvero copia del bilancio italiano).
    l'amministratore è residente in italia (io appunto) per questo dichiarerò il dividendo della uk in unico in ita.
    Anche irap: pago senza pensarci due volte, non voglio rogne.
    Il giorno è stato creato solo per dare un nome internazionale alla società.
    Io credo lo schema funzioni, ma ho già fatto un draft di ricorso.
    le auguro buon weekend,


  • User Newbie

    ho scritto "il giorno", ma volevo dire: il gioco


  • User Newbie

    Vorrei aggiungere un commento. Io vivo in Germania e qui le Ltd companies britanniche sono viste in modo molto più aperto.

    E' più che normale che un commercialista tedesco suggerisca alle startup di non aprire una GmbH tedesca (l'equivalente della Srl italiana) bensì una più economica Ltd company britannica e registrarla in Germania.

    Mi risulta che in Germania siano state registrate oltre 20mila Ltd companies britanniche da parte di piccoli imprenditori e questo numero sia in rapido aumento.

    Un consulente locale mi ha detto che le autorità tedesche non osteggiano in alcun modo questo processo (anche perché c'è una sentenza comunitaria che vieta agli stati membri qualunque forma di discrimazione). L'Unione Europea promuove infatti il diritto dei cittadini ad aprirsi un business dove vuole - nello stato dell'unione che offre le migliori condizioni - fermo restando l'obbligo di dichiarare i guadagni nel paese di residenza.

    Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'evasione fiscale (anche perché in Germania chi non paga le tasse rischia la galera per davvero) ma solo con il risparmio sulle spese di costituzione e di gestione.

    Mike


  • User Attivo

    Ciao Mike, sono d'accordo con te. Infatti l'unione europea promuove questo processo. Che è, se vogliamo ben vedere, semplicemente un incentivo alla concorrenza e all'efficienza del mercato.

    Costituire una società in italia è costoso (si parla di qualche migliaio di euro solo per spese notarili). Costituire una società in uk è economico: si parla di qualche centinaio di sterline.

    In un sistema concorrenziale, dato che il "prodotto" è il medesimo, il prezzo dovrebbe livellarsi verso il basso altrimenti i consumatori compreranno in Uk invece che in Italia il "prodotto" società.

    Evidentemente in germania questa semplice legge di mercato è stata recepita. E migliaia di piccoli imprenditori hanno aperto società in UK.

    In italia siamo sempre un po' indietro. E forse questa legge di mercato sarà capita a pieno tra 5-10 anni 😉

    Questo al netto di ogni risparmio fiscale, una società è semplicemente un "prodotto" che ti permette di svolgere una attività. E' logico che chi è informato acquisti questo prodotto dove costa meno 🙂


  • User

    Salve a tutti, continua a sfuggirmi l'inquadramento razionale del caso misto di societa' costituita in UK da residenti italiani (residenti stabilmente in Italia) che svolga il proprio business totalmente all'estero (cioe' per clienti esteri, es. vendendo servizi informatici).

    La normativa vigente rende il tutto un reato di esterovestizione o meno a seconda di dove vengano prese le decisioni gestionali (gli altri requisiti sarebbero ok).
    Se il socio e' unico, immagino sia difficile sostenere che faccia un viaggio a Londra di tanto i tanto per gestire la societa', pero' ... magari e' corretto.
    Se i soci sono due, e' piu' sostenibile, e meglio ancora se vi sono soci non residenti.

    Pero' l'intero argomento e' alquanto scivoloso.


  • User Newbie

    Scusami Tom, ma non condivido.
    L'esterovestizione è un aspetto fiscale.
    Non è vietato costituire società all'estero, ma le tasse si pagano dove il reddito si produce.
    io ho una ltd inglese, sono italiano residente in italia.
    Quindi devo pagare le tasse in Italia (appunto la ho registrata in Italia).
    Alla fine ho risparmiato solo l'avvio (notaio, capitale sociale).
    E' diverso che usa in Italia la società inglese incassando all'estero e non dichiarando in Italia.


  • User

    Tuttavia se la LTD opera esclusivamente con clienti esteri, ed e' registrata in UK, direi che il reddito e' prodotto all'estero.
    Quindi sembrerebbe logico che la societa' paghi le tasse sugli utili societari in UK (sarebbe IRES in Italia).
    Poi i soci residenti in Italia pagheranno in Italia l'IRPEF sugli utili percepiti, dichiarando una partecipazione in societa' estera. Si tratta di due tassazioni differenti.

    Invece se il fisco dimostra che il titolare (o i soci), in quanto residenti in Italia, prendono in Italia le decisioni gestionali, allora si configura un reato di esterovestizione, anche se la localizzazione del business societario e' all'estero.
    In sostanza il fisco vuole anche l'equivalente dell'IRES (se fosse una SRL), non si accontenta di tassare l'utile dichiarato dai soci qualificati.
    E' qui che sta l'anomalia italiana.


  • User Attivo

    @tom said:

    In sostanza il fisco vuole anche l'equivalente dell'IRES (se fosse una SRL), non si accontenta di tassare l'utile dichiarato dai soci qualificati.
    E' qui che sta l'anomalia italiana.

    Beh, diciamo che come spesso accade forse qualcuno in passato ha esagerato con queste società "scatole vuote" ed il fisco italiano ha tirato le corde.

    Se compri delle azioni della Jaguar e ne divieni comproprietario e partecipante agli utili nessuno ti accuserà mai di esterovestizione, mentre se possiedi la maggioranza di una ltd dislocata fuori del territorio e non ci sono apparenti motivi per cui la tua ltd abbia sede all'estero, tu ne sei l'amministratore e continui a risiedere in italia , insomma... devi ammettere che la cosa puzza.
    Non mi venire a dire che si costituisce una ltd in uk perchè è più "comoda"

    Poi va da se che la cosa migliore sarebbe unificare la tassazione e colmare l'abisso che adesso esiste tra quella italiana e quella uk (o irlandese, o francese, etc). Ma questo è tutto un'altro discorso.


  • User

    @Tomcat said:

    ...mentre se possiedi la maggioranza di una ltd dislocata fuori del territorio e non ci sono apparenti motivi per cui la tua ltd abbia sede all'estero, tu ne sei l'amministratore e continui a risiedere in italia , insomma... devi ammettere che la cosa puzza.

    Se - come detto sopra - i motivi sono un business completamente localizzato all'estero, non direi che la cosa puzzi, o e' quantomeno questionabile.
    Alla fine l'unico motivo di attrazione e' la residenza del socio/amministratore, ma basta questo per l'accusa di esterovestizione (per la legge basta un solo motivo dei tre possibili).
    Ad es. i miei clienti sono svizzeri, viaggio spesso per gestirli, ma in quanto residente italiano questo non basta al fisco italiano per giustificare una LTD in UK o una domiciliata svizzera.
    Mentre sarebbe normale per il resto d'Europa.


  • User Attivo

    Un mio amico vive a Londra e vorremmo aprire una Ltd

    Lui tiene i contatti e compra la merce, io qui in Italia la rivendo e cerco clienti.

    Suppongo che non ci siano problemi di esterovestizione.

    Io che devo fare per mettermi in regola?

    grazie


  • User Newbie

    Gentili Amici, 🙂
    ho letto oggi alcuni dei "post" inviati; credo che, oltre ad alcune verità, siano state scritte diverse inesattezze e falsità.
    I vantaggi di costituire una Private Limited Company o Ltd a Londra si possono così riassumere:

    1. aspetti societari: non serve il notaio per la costituzione ed il trasferimento di quote di Ltd; il capitale versato puà essere anche di una Sterlina su 1.000 Sterline di capitale nominale minino;
    2. aspetti fiscali; l'aliquota fiscale applicata sui redditi d'impresa è del 21% fino a 300.000 Sterline di utile;
      3)** aspetti amministrativi**; non esitono studi di settore, coefficienti di congruità, ritenute d'acconto per professionisti, acconti d'imposta ed una gestione così articoltata e massiccia di registri fiscali e libri sociali;
    3. gestione e costo del personale: la gestione è molto facile ed il personale viene pagato con cadenza settimanale; i cedolini paga sono molto semplici e non così articolati come in Italia;
    4. Imposta sul Valore Aggiunto (IVA); l'aliquota ordinaria è del 17,5%;
    5. responsabilità limitata della Ltd: tale principio è uno dei cardini del sistema societario inglese, a differenza di quanto sta accadendo sempre più spesso in Italia anche per Srl;
    6. pianificazione fiscale e societaria internazionale: esistono numerose e consolidate opportunità al riguardo.
      Un discorso a parte per quanto riguarda l'E-commerce; attenzione che, in determinate condizioni, il "Server" costituisce una "stabile organizzazione" 😮 e, quindi, meditate gente, meditate ...
      Se non bastasse, sono a vs. disposizione per ogni ulteriore richiesta di approfondimento.
      All the best.... from London.
      Dr. Stefano Rossini

  • User Newbie

    Il thread è molto vecchio ma provo ad aggiungere un considerazione, particolarmente sensata per chi opera nel web.

    In diversi paesi esteri (non solo uk, quindi) sono differenti (e spesso più semplici e snelle) le disposizioni in materia di privacy, regole di vendita, contenuti, ecc.

    Quindi vorrei sottoporre la questione da un punto di vista diverso:

    • un'azienda che opera in italia (e in europa?) può aprire sede legale e fiscale nel paese che preferisce? Ovviamente sia le persone che l'azienda pagherebbero le tasse in italia.

  • User Newbie

    L'adesione alla UE prevede che qualsiasi soggetto ivi residente sia libero di stabilire all'interno dela medesima la propria iniziativa d'impresa.
    Nulla vieta, pertanto, la costituzione da parte di un soggetto italiano di altra società estera nella UE (o anche extra UE), fatte salve le norme fiscali in materia (in particolare il Decreto Bersani del 2006).
    Di rilievo, nel mondo del Web, l'inconsapevole costituzione di una stabile organizzazione all'estero a seguito dell'utilizzo, in condizioni particolari, di un server situato in altro Paese che comporterebbe l'applicazione di una doppia imposizione fiscale, nonchè dele sanzioni amministrative derivanti dalla mancata segnalazione alle autorità competenti delle attività d'impresa ivi svolte.
    Buon Internet a tutti ...
    Stefano Rossini


  • User Attivo

    Ciao,

    mi chiedevo se sia possibile aprire Ltd in Inghilterra e contestualmente ottenere la residenza nello stesso paese...

    E' difficile ottenere la residenza?

    La si può ottenere contestualmente all'apertura di una Ltd?

    Essendo residenti, si sarebbe tenuti a pagare le tasse solo in Inghilterra?


  • User Attivo

    Ciao,

    mi chiedevo se sia possibile aprire Ltd in Inghilterra e contestualmente ottenere la residenza nello stesso paese...

    E' difficile ottenere la residenza?

    La si può ottenere contestualmente all'apertura di una Ltd?

    Essendo residenti, si sarebbe tenuti a pagare le tasse solo in Inghilterra?


  • User

    @Tropicalista said:

    Ciao,

    mi chiedevo se sia possibile aprire Ltd in Inghilterra e contestualmente ottenere la residenza nello stesso paese...

    E' difficile ottenere la residenza?

    La si può ottenere contestualmente all'apertura di una Ltd?

    Essendo residenti, si sarebbe tenuti a pagare le tasse solo in Inghilterra?

    Certo che puoi chiedere ed ottenere la residenza, oltrettutto per fini di lavoro...
    Ovviamente Le imposte le pagheresti in Inghilterra, e tutto sarebbe ok se tutto fosse vero.
    Il problema in realtà è che spesso la residenza è fittizia ed i in caso di accertamento se ne pagano le conseguenze.
    La normativa prevede per esempio che sia prova di residenza ove siano ubicati gli interessi del soggetto (iscrizione dei figli a scuola, adesione a circoli e club, mogli e fidanzarte:giggle: ecc....)


  • User Attivo

    Lo dicevo perchè a me non dispiacerebbe trasferirmi in Inghilterra.

    Il lavoro ci sarebbe, i servizi sono migliori rispetto all'italia, le ragazze sono facili.... vedo solo lati positivi


  • User Newbie

    Ragazzi ho dei forti dubbi sul tema...vediamo se voi li riuscite a chiarire:

    Si puo' risolvere tutto (intendo la residenza dell'amministratore) tramite fiduciaria??

    E se vorrei una macchina aziendale con targhe inglesi (anch'essa "diciamo" con residenza li) dovrei avere un prestanome o mi basta la fiduciaria??

    Ultimo dubbio...Ammesso che si operi con fiduciaria...la pensione chi me la da' e a quanti anni la posso prendere??

    Grazie in anticipo dell'attenzione 😉


  • User Newbie

    Signori, tutto è possibile... fiduciaria, prestanome, tutto quello che volete.
    ma se siete residenti in italia le tasse si pagano in italia.
    se vi beccano, non è elusione, è evasione, e come tale è un reato.

    altra risposta: fai la ltd, in inghilterra residenza subito, fai quello che vuoi.
    ma poi in uk le tasse le paghi.

    signori il tema non è semplice, attenzione a quello che si scrive.