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LA CONSULENZA AZIENDALE DI CUI PARLAVO COMPRENDE PRINCIPALMENTE IL CONTROLLO DI GESTIONE
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74.14.4 Consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale
Che comprende
- predisposizione di sistemi contabili, di contabilizzazione delle spese, di procedure di controllo di bilancio
- consulenza e assistenza alle imprese ed agli organismi pubblici per quanto concerne pianificazione, organizzazione,
miglioramento dell?efficienza e controllo, informazioni di gestione, ecc. - consulenza gestionale e consulenza direzionale
- gestione tecnico-finanziaria degli scambi ed investimenti internazionali
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grazie paolo, sei stato veramente gentile a fornime queste informazioni.
volevo chiederti se occorrono dei requisiti specifici (titoli, abilitazioni) e quali sono gli adempimenti fiscali che tale attività mi comporta?
grazie
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Gli ordinari adempimenti del professionista (presumo così tu la voglia inquadrare l'attività) puoi vedere nelle varie guide dettagli più specifici.
Penso non servano titoli od abilitazioni specifiche a meno che tu non voglia fare qualcosa che rientra nelle esclusive di soggetti iscritti in Ordini/albi/collegi (es. dottori commercialisti).
Il controllo di gestione non mi risulta prerogativa di nessuno.
Paolo
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CIAO PAOLO, E GRAZIE PER LE RISPOSTE CHE MI HAI DATO SONO STATE MOLTO ESAUSTIVE.
TUTTAVIA, VOLEVO FARTI UNA DOMANDA: DA QUANTO NE Sò IO APRENDO LA PARTITA IVA COME CONSULENTE AZIENDALE POSSO USUFRUIRE DEL REGIME AGEVOLATO.
TALE REGIME, MI CONSENTE DI VERSARE L'IVA A DEBITO ANNUALEMENTE(MA QUALE E' LA % DEL CONGUAGLIO) E AI FINI DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI IL REDDITO DA LAVORO AUTONOMO SI CONSIDERA O MENO?.
QUANDO EMETTO LA FATTURA VA BEN UN IMPOSTAZIONE DEL GENERE?IMPONIBILE 100
IVA 20% 20TOTALE 120
INPS 4% 4
- RIT ACC 20
TOT 104
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Tenuto in considerazione che:
- avrai aperto una posizione previdenziale "gestione separata INPS professionisti senza cassa"
- avrai accesso al regime agevolato "nuove iniziative produttive L. 388/00" (Che prevede che non sia applicata la ritenuta d'acconto)
Fattura:
Imponibile = 1000
Rivalsa INPS 4% = 40
Totale = 1040
Iva 20% su 1040 = 208
Totale fattura = 1248E poi una apposita frase in fattura che sostanzialmente dica che essendo tu professionista aderente al regime previsto dall'art. 13 della L. 388/00 "Nuove iniziative produttive" trattasi di importo non soggetto a ritenuta d'acconto.
PS sostanzialmente a conguaglio farai dal differenza tra Iva incassata ed Iva detraibile e verserai la differenza.
Paolo
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grazie per la risposta ora ho tutto più chiaro. l'unica perplessità è quella relativa al versamento dell'iva alla fine dell'anno;
infatti usufruendo del regime agevolato per l'iperf posso usufruire del regime agevolato anche per l'iva e quindi a fine anno effettuare una forfettizzazione dell'84% (se il mio volume d'affari non supera 10.329,14)?; in questo caso andrei a versare solo il 16% dell'iva sulle fatture emesse!
grazie, a presto
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No calma stiamo confondendo diversi regimi contabili....
quel tipo di forfettizzazioni sono proprie di un altro regime contabile e non di quello per le "nuove iniziative produttive (L. 388/00)".
Quel regime di cui parli è il regime "forfetario per i contribuenti marginali" previsto dall?art. 3, commi da 171 a 184 della legge n. 662/1996 che l'art. 5 del DL 203/05 ha abolito dal 01/01/2007 e che quindi ti sconsiglio di utilizzare a così poco tempo dalla sua sparizione.
Il regime nuove iniziative produttive invece prevede l'ordinaria liquidazione e versamento dell'Iva (iva incassata - Iva detraibile), ma con l'agevolazione di farlo una sola volta all'anno e senza registri.
Anzichè l'Irpef è pagata una imposta sostitutiva del 10% sul reddito (compensi imponibili - spese deducibili)..... ma tutto senza forfettizzazioni percentuali.Paolo
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grazie paolo sei stato molto chiaro; ma a questo punto tu quale regime mi consigli di utilizzare? devo cercare di pagare meno tasse possibili visto e considerato che non sostengo tanti costi
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Purtroppo non posso farti dei calcoli precisi, dovresti andare da un commercialista di fiducia, che esaminerà la tua situazione anche in visione prospettica (altri redditi, immobili, deduzioni, detrazioni ecc.).
Normalmente il regime "nuove iniziative produttive" ha molti vantaggi sia in termini di imposte che in termini di adempimenti (ridottissimi) che per il fatto di poter usare il tutor dell'aghenzia entrate anzichè il commercialista. Ci sono tanti post su questo regime guarda nel forum.
Paolo
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supponendo, di percepire un compenso di 10.000 euro annui più iva forse sarebbe meglio optare per il regime che mi permette di forfettarizzare l'iva?
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Potrebbe essere conveniente quest'anno, ma da gennaio dovresti cambiarlo e non potresti più avere quello triennale per le nuove iniziatuve produttive....... su un triennio potrebbe essere peggio.
Paolo
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Sarò grato fin d'ora se qualcuno riuscirà a risolvere questo mio dubbio amletico...
Dunque, sono un praticante avvocato che deve aprire partita iva (e ciò è un bene, perché significa che mi pagano. Poco, ma mi pagano).
Pensavo di rinunciare al "forfettino" del 10%, perché privo di no tax area di cui potrei invece usufruire se optassi per il regime ordinario.
Ogni mese dovrei liquidiare una parcella di
650 euro- 2% per Cassa Forense
Totale 663 euro - 20% iva su 663 euro
TOTALE Fattura 795,60
Ma la ritenuta d'acconto, come funziona?
20% su 650?
In tal caso, in dodici mesi supererei di gran lunga i 1200 euro. Non rischio così di pagare più di quanto effettivamente dovrei a titolo di Irpef?
- 2% per Cassa Forense
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Ciao,
Ritenuta sul compenso al netto della cassa professionale.
E' possibile a primo acchito, ma con la dichiarazione dei redditi con no tax area, deducibilità/detraibilità dei contributi alla cassa, spese mediche ecc. molto probabilmente ti vedresti riconosciuto un credito d'imposta pari all'intere ritenute subite.
Paolo
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grazie mille per la pronta risposta.
Però, a questo punto, mi sorge un altro dubbio...
Poiché, sicuramente per tutto il 2007 (a meno di improvvisi quanto improbabili colpi di coda della vita) i miei ricavi rimarranno all'incirca sulla stessa cifra, significa che il mio credito d'imposta continuerà a crescere?
In altre parole quando "incasserò" questo credito?
Continuo a versare ritenute su ritenute e i soldi escono dalle mie tasche, ma se non uscirò dalla no tax area quando beneficierò del credito?
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Dall'anno successivo, da quando matura il credito d'imposta (però dopo averlo calcolato con precisione) puoi scomputarlo nei modelli F24 di versamento, ad esempio per l'IVA, recuperandolo.
Paolo
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ah ok... ora sono più tranquillo!
Dall'alto della mia ignoranza, non sapevo esistesse questa sorta di "fungibilità" del credito d'imposta. Temevo che un credito IRPEF si potesse solo compensare con IRPEF dovuta!Grazie comunque per aver fugato i miei dubbi.
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Visto che sei pratico ( ) guarda il DLGS 241/97 mi sembra art. 17.
Paolo
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più che pratico... PRATICANTE
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ciao paolo come stai?. io sono ancora indeciso sul regime fiscale da scegliere.
in pratica scegliendo il regime agevolato ho le agevolazione dell'irpef al 10% e verso l'iva annualmente, però non godo delle agevolazione previste dalla nota tax area.visto e considerato che il mio reddito non supera i 10.000 euro annui e purtroppo non sostengo tanti costi (circa 1000 euro annui) tu cosa mi consigli di fare?
grazie a presto