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hanno fatto guerre per il petriolio ne faranno una anche per il gas.
Se non è ancora scoppia il caso "gas" di solito il problema sussiste ma in misura ancora contenuta.
Quando cominceranno l'andirivieni di ministri dall'eu a kiev etc. allora sarà da preoccuparsi davvero.
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Il "potere" appartiene a chi controlla le fonti energetiche, ricordate i casini che sono successi in Ucraina con la "rivoluzione arancione" dove una minoranza (finanziata da George Soros) ha fatto annullare le elezioni che avevano visto vincente il presidente che voleva la Russia, facendo mettere al suo posto uno voluto dagli USA?
Ucraina, Biellorussia... Paesi ex URSS di cui la Russia vuole riprendere il controllo anche perche' ci passano oleodotti e gasdotti.
E' tutto un gioco sporco.
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Riflettete meglio, riflettete...
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Riflettete meglio, riflettete...
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@777 said:
Riflettete meglio, riflettete...
???Cio' che mi fa riflettere e' il fatto che la situazione di tensione sia all'apice da Dicembre e i Paesi UE abbiano taciuto. Ieri notte la situazione sembrava normalizzata, oggi invece ci sono nuove accuse di appropriazione di gas, domani c'e' la riunione straordinaria dei membri UE, vedremo cosa decideranno.
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@Lkv said:
???
Cio' che mi fa riflettere e' il fatto che la situazione di tensione sia all'apice da Dicembre e i Paesi UE abbiano taciuto. Ieri notte la situazione sembrava normalizzata, oggi invece ci sono nuove accuse di appropriazione di gas, domani c'e' la riunione straordinaria dei membri UE, vedremo cosa decideranno.
OK, te continua a riflettere che rifletterci sopra e' l'unica cosa che non e' mai sbagliata...
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@777 said:
OK, te continua a riflettere che rifletterci sopra e' l'unica cosa che non e' mai sbagliata...
I 3 punti di domanda erano per il "Riflettete meglio, riflettete..." che non ho capito in che senso l'hai scritto, se come critica al discorso o come non saprei cos'altro.
E a dire il vero non comprendo neppure questo tuo ultimo post, o sei tu troppo ermetico o sono io troppo stanco. :sonno: piu' probabile la seconda ipotesi.
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In attesa di Seven ti dico la mia sul suo riflettete che ho quotato.
In effetti la situazione appare molto complessa ed ha aspetti ben più profondi di quelli che ci appaiono.
Occorre quindi senza dubbio ben riflettere e credo ancor di più documentarsi per poter tentare di comprendere che stanno combinando stavolta.
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@Mamilu said:
In attesa di Seven ti dico la mia sul suo riflettete che ho quotato.
In effetti la situazione appare molto complessa ed ha aspetti ben più profondi di quelli che ci appaiono.
Occorre quindi senza dubbio ben riflettere e credo ancor di più documentarsi per poter tentare di comprendere che stanno combinando stavolta.
A, ok, avevo mal interpretato.
Si, sono daccordo anche io della complessita' della situazione. E pure del rischio di una eccessiva superficialita' in una qualsiasi sua analisi, ma bisogna pur parlarne no?
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Che brava che sei mamilu!
Sono stato criptico e quantomeno non immediato, ma hai capito benissimo...rinnovo le mie gia' passate congratulazioni!
In pratica e' proprio cosi', dietro ci sono cose che non sapremo mai.
Es: Il petrolio ha motivato la guerra con l'Irak?
Guarda, puo' darsi, come anche potrebbe anche essere di no, non si sa.
Io so che in Afghanistan il petrolio non c'e', eppure la guerra l'han fatta lo stesso. E che in Irak e' stata ed e' piu' dura, come se ai guerriglieri, terroristi o partigiani che si vogliano definire, sono ben piu' accaniti guarda caso dove c'e' il petrolio.Tra l'altro il prezzo della benzina non e' mai stato cosi' alto negli USA da quando e' stata fatta la guerra.
Pero' sono tutte osservazioni che lasciano il tempo che trovano, visto che saranno lo 0,001% di quelle che si dovrebbero fare e che non si possono fare perche' non abbiamo i tutti i dati.
Sicuramante io preferirei discutere di come fare per portare tutti i soldati a casa e non lasciare la popolazione irakena inerme. Allora vorrebbe dire che il sacrificio di vite umane e' servito soltanto a cambiare il nome del dittatore in Irak. Peggior smacco per i nostri uomini non si potrebbe fare.
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@777 said:
Guarda, puo' darsi, come anche potrebbe anche essere di no, non si sa.
Io so che in Afghanistan il petrolio non c'e', eppure la guerra l'han fatta lo stesso. E che in Irak e' stata ed e' piu' dura, come se ai guerriglieri, terroristi o partigiani che si vogliano definire, sono ben piu' accaniti guarda caso dove c'e' il petrolio.
Gia', non si possono ridurre a una sola motivazione (e forse neppure quella giusta) azioni che mettono in una difficile situazione chi le ha prese.C'e' anche da considerare la diversa rilevanza "mediatica" che hanno ricevuto Irak e Afghanistan, e la diversa posizione geografica, non solo il contenuto del sottosuolo. Attentati ce ne sono stati anche in Afghanistan, ma se ne e' parlato quasi come un'eco lontana. Come se ormai non ci riguardasse piu'. Come se i soldati in Irak fossero diversi da quelli in Afghanistan. E' una triste situazione.
@777 said:
Tra l'altro il prezzo della benzina non e' mai stato cosi' alto negli USA da quando e' stata fatta la guerra.
In realta' c'e' stato un bello shock petrolifero nel 1973-74 e nel 1980 c'e' stato il prezzo massimo.
http://www.lkv.it/articoli/10_05/daveri_taxi.gif
L'aumento del prezzo non puo' farsi ricadere solo sulla guerra in Irak, ci sono altre cause che si sommano e si amplificano, c'e' da tenere in considerazione un sempre piu' alto aumento di domanda di petrolio a fronte di una offerta pressoche' statica. La domanda cresce piu' dell'offerta.@777 said:
non abbiamo i tutti i dati.
E purtroppo non li avremo mai.
@777 said:
Sicuramante io preferirei discutere di come fare per portare tutti i soldati a casa e non lasciare la popolazione irakena inerme. Allora vorrebbe dire che il sacrificio di vite umane e' servito soltanto a cambiare il nome del dittatore in Irak. Peggior smacco per i nostri uomini non si potrebbe fare.
Purtroppo non e' una decisione che spetta a noi, e anche se spettasse a noi probabilmente non riusciremo a risolverla, possiamo fare ipotesi di soluzione, pero' se ne potessimo parlare con chi conosce dal di dentro la situazione la demolirebbe come un castello di carte portando alla nostra attenzione tutti i vari impedimenti interni ed esterni.
La situazione Russia vs Ucraina e' ancora piu' complicata per via del fatto che la Russia sta cercando di riprendere il ruolo internazionale che aveva, e per farlo non puo' prescindere dagli altri Paesi, cosa che invece possono fare (e di fatto fanno) gli Stati Uniti.
Sara' difficile la politica economica, ma la politica internazionali IMHO e' ancora peggio.
Noi non possiamo far altro che parlarne, ed e' una cosa che mi affascina (il poterne parlare con altri, non il fatto che non posso far altro che parlarne).
Mi preoccupero' se e/o quando non potremo piu' parlarne.
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In realta' c'e' stato un bello shock petrolifero nel 1973-74 e nel 1980 c'e' stato il prezzo massimo.
http://www.lkv.it/articoli/10_05/daveri_taxi.gif
L'aumento del prezzo non puo' farsi ricadere solo sulla guerra in Irak, ci sono altre cause che si sommano e si amplificano, c'e' da tenere in considerazione un sempre piu' alto aumento di domanda di petrolio a fronte di una offerta pressoche' statica. La domanda cresce piu' dell'offerta.Io lo dicevo per evitare l'immediatezza del rapporto guerra Irak e beneficio per l'approvvigionamento di petrolio.
Se mi consentite di lanciarmi leggermente oltre, io direi che il vero beneficio del petrolio irakeno non piu' in mano a Saddam, e' prima di tutto la sua disponibilita'
Prima era vincolato da quella ridicola misura tipica dell'ONU che e' l'embargo, che si sa come funziona l'embargo, che i piu' poveri e piu' innocenti la pagano piu' che gli altri, a Saddam da mangiare non e' sicuramente mai mancato, e comunque si sa bene che la Francia lasciava le proprie aziende abbastanza libere sull'interpretazione dell'embargo e di fatto controllava il 70% del petrolio estratto, sebbene 100 volte meno di quello che l'Irak potra' adesso esportare.
Tornando piano piano, sabotaggi permettendo, si aumenta la competizione mondiale di produzione del petrolio abbattendone il costo e stabilizzandone la produzione. Ora come ora siamo tutti, non solo gli USA, sotto il controllo dei maggiori produttori mondiali di petrolio, e pochi sono paesi proprio stabili, democratici e religiosamente moderati, vedi Venezuela, Arabia Saudita, Libia etc.
Gli USA al limite possono cominciare a utilizzare gli enormi giacimenti in Alaska, il Regno Unito ha discrete possibilita', la Francia ha il suo bel nucleare alla faccia nostra, ma noi che si fa? Si compra, si compra, si compra...
E' buffo che negli USA cominciano a spingere i veicoli ibridi, che la benzina costa 3 volte meno che da noi!
La Russia avrebbe tanto da fare in casa prima di cercare gloria in giro per il mondo che....
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@777 said:
Prima era vincolato da quella ridicola misura tipica dell'ONU che e' l'embargo...
Gia', veramente inutile, senza contare che all'ONU stesso... lo scandalo "Oil for Food".@777 said:
E' buffo che negli USA cominciano a spingere i veicoli ibridi, che la benzina costa 3 volte meno che da noi!
Da noi in Sardegna il Governatore Soru vorrebbe spingere sul biodisel. Se la proposta continua e "va in porto" potrebbe essere una bella cosa. Anche perche' non essendo molti gli abitanti potrebbe funzionare come test poi a livello nazionale. Chissa'@777 said:
La Russia avrebbe tanto da fare in casa prima di cercare gloria in giro per il mondo che....
Ho l'impressione che l'attuale governo Russo stia facendo il gioco di potenti lobby (ci sono state anche oscure macchinazioni per estromettere un petroliere che andava contro gli altri grandi petrolieri), per cui il suo interesse non e' la certo poverta' purtroppo.