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Il Potere di Google
Ciao ragazzi... vorrei porre una serie di punti che mettono in evidenza altrettante critiche mosse a google... che lo descrivono come un grande fratello, un usurpatore della privacy, un condizionato politicamente, un manipolatore di risultati... e quindi di ideologie...
Tra amori ed odi, vicende giudiziarie, litigi, accuse, invidie, storie di incomprensioni e misteri... siamo di fronte ad un vero e proprio Gossip Telematico!
Tuttavia alcune notizie si fermano al 2002-2003... nel senso che non riesco a trovare come poi sono andate a finire le cose...- 2004: Google viene denunciato da Perfect 10, società di siti a luci rosse, perché nella google image si troverebbero, e sarebbero quindi visibili, immagini coperte dal diritto d'autore.
Qualcuno sa come è andata a finire?
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Google's toolbar è a tutti gli effetti spyware?
In effetti controlla molte cose (devo cercare l'elenco completo) e soprattutto, cosa grave, si aggiorna automaticamente. Pure i programmi delle Microsoft, considerati i più intrusivi, ti chiedono il permesso prima di aggiornarsi. La google-toolbar no! Io stesso ho visto sparire l'icona relativa alle directory senza aver aggiornato alcunché. -
Google's cache può essere considerata illegale?
Secondo me no, se tu eviti che google passi... eviti che google memorizzi. -
"For all searches they record the cookie ID, your Internet IP address, the time and date, your search terms, and your browser configuration. Increasingly, Google is customizing results based on your IP number. This is referred to in the industry as "IP delivery based on geolocation."
Secondo questa dichiarazione vale anche per le ricerche e non solo per la toolbar... o no?
- Google è stato candidato al Big Brother award, anche quest'anno, se non mi sbaglio, "partecipa" con gmail...
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Cosa ne pensate circa le critiche di Andrew Orlowski (2003) su The Register circa la ricerca di second superpower? La potenza delle istituzioni e dei blog...
http://www.theregister.co.uk/2003/04/03/antiwar_slogan_coined_repurposed/ -
E circa le censure del governo cinese... aiutato da Google?
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@Calogero Dimino said:
- Google's cache può essere considerata illegale?
Secondo me no, se tu eviti che google passi... eviti che google memorizzi.
Riporto testualmente:
Per escludere il proprio sito Web dall'indicizzazione di tutti gli indicizzatori, utilizzare il metatag NOARCHIVE. Inserire questo tag nella sezione <HEAD> dei documenti, come mostrato di seguito.
<META NAME="ROBOTS" CONTENT="NOARCHIVE">
Per escludere le pagine solo dall'indicizzazione di Google e permetterne l'indicizzazione da parte di altri motori di ricerca, utilizzare il seguente tag:
<META NAME="GOOGLEBOT" CONTENT="NOARCHIVE">
Nota: questo tag rimuove solo l'opzione Versione cache presente sulla pagina, ma non esclude la pagina dall'indicizzazione né previene la visualizzazione di sintesi di testo.
Quindi si puo' benissimo farlo passare, essere indicizzati e non permettere la cache.Aggiungo questo [url=http://www.freeonline.org/art/a-299/google-monopolio.htm]articolo che fa il punto della situazione parlando anche di: Google Maps, Google Earth, Google Mobile, Google Print e altro....
- Google's cache può essere considerata illegale?
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Immagino che il problema posto da Calogero vada oltre un semplice "NOARCHIVE" o questioni di natura tecnica. E' il potere di Google e dei motori di ricerca in generale che deve portarci a fare delle riflessioni.
La funzione di ricerca è senza ombra di dubbio quella più utilizzata nel Web. Non a caso ai primi posti dei siti internet più visitati ci sono sempre i vari Google, Yahoo, Msn.
Quando Msn era ancora in versione Beta, qualcuno ha provato a cercare la parola Linux, e non ha trovato alcun risultato.
Stessa cosa accade qualora cerchiate la parola "democrazia" nella versione cinese di Google o di Yahoo.Il problema allora è che se i MdR concertassero per escludere taluni risultati dalle ricerche (non parlo di siti commerciali o cose del genere, ma di cose ben più importanti e delicate), ci troveremmo a non ottenere informazioni.
Come risolvere?
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- Bingo! Guarda che questo punto è il + drammatico x i frequentatori di questo forum.
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http://www.google.it/intl/it/privacy.html
"Google utilizza i dati relativi agli URL per acquisire maggiori informazioni e migliorare la qualità delle tecnologie di ricerca utilizzate. Ad esempio, Google utilizza queste informazioni per stabilire se gli utenti sono generalmente soddisfatti dei primi risultati visualizzati o se tendono ad effettuare ulteriori ricerche per ottenere i risultati desiderati. "
Qui, ed in generale... non specifica che tali info siano presi dagli utilizzatori della toolbar...
Poi, quando io faccio una ricerca dal sito di google, mi accorgo che automaticamente cambiano pure i termini di ricerca nella toolbar.. come fosse un'unica cosa.Quindi google controllerebbe il comportamento dell'utente in tutti i suoi servizi...
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@borgorosso said:
Stessa cosa accade qualora cerchiate la parola "democrazia" nella versione cinese di Google o di Yahoo.
http://webnews.html.it/news/2480.htm
http://www.motoricerca.net/archives/2005/10/24/google-si-espande-in-cina/
http://www.calshop.biz/google_e_yahoo_autocensura.html
http://webnews.html.it/focus/442.htmOk, si può controllare la versione locale di un sito... in questo caso la versione cinese di google e di yahoo, ma in Cina il .com, il .co.uk, .it etc... non sono accessibili?
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nn lo so, è pur vero che si tratta comunque di una arbitraria limitazione
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@borgorosso said:
Immagino che il problema posto da Calogero vada oltre un semplice "NOARCHIVE" o questioni di natura tecnica.
In questa sezione mi e' venuto naturale riportare la discussione a livello tecnico.
I discorsi su come google stia monopolizzando internet, microsoft l'informatica e via dicendo sono tutti giustissimi.
Ma sono sempre gli utenti a concedere questo potere. Se tutti utilizziamo google e' perche' restiuscire risultati buoni.La natura stessa di un sistema complesso come un motore di ricerca implica un sistema oligopolistico. O si e' grandi e si hanno risorse grandi oppure non si conclude nulla.
Per il momento nessuno obbliga a usare la Googletoolbar, G-mail e tutto il resto. Se qualcuno e' convinto che cio' potra' limitare la sua liberta' puo' sempre usare un altro motore e non installare la toolbar e usare le lettere cartacee invece dell'email.
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@claudioweb said:
Quindi si puo' benissimo farlo passare, essere indicizzati e non permettere la cache.
Il problema e' che io non sono obbligato a conoscere google ne' a conoscere il suo funzionamento. Google, in teoria, dovrebbe prima CHIEDERMI di potermi mettere in cache (visto che copia del materiale coperto da diritto d'autore) e poi farlo, non dovrei essere io che gli chiedo di non includermi. E' un ribaltamento del diritto d'autore e delle responsabilita' delle parti in causa.
Detto questo io sono a favore di questo comportamento di google perche' lo ritengo positivo e utile per i miei utenti e per me (mi permette di essere trovato piu' facilmente), ma cio' non toglie che in linea teorica sia parecchio illegale cosi' come molte altre cose fatte da google (per esempio tutta la questione privacy che se rapportata al modello di legge in vigore in italia e in europa e' assolutamente illegale)
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Un motore di ricerca si presenta generalmente come un mero mezzo al servizio dei navigatori; nel paragrafo relativo all?integrità di Google, la società californiana afferma: ?I complessi metodi di ricerca automatici di Google sono studiati per limitare al minimo le interferenze degli utenti. Sebbene vengano visualizzati annunci pubblicitari accanto ad alcuni dei risultati più rilevanti, Google non vende spazi pubblicitari all'interno dei risultati (cioè i clienti non possono acquistare un PageRank superiore). Le funzioni di ricerca di Google offrono un sistema semplice, onesto ed obiettivo per trovare siti Web di alta qualità contenenti dati rispondenti a quelli ricercati.? [corsivo mio, http://www.google.it/intl/it/why_use.html].
Può davvero un motore di ricerca essere obiettivo? Prendiamo in considerazione Giacomarra che in ?Manipolare per comunicare? mette in evidenza come i mass media, in generale, siano <<costruttori di realtà >> [Giacomarra 1997: 91]. Giacomarra analizza le ideologie, le routines produttive dei giornali. Io ho puntato particolare attenzione sulla fase di selezione delle notizie in quanto si avvicina molto, concettualmente, al processo di selezione di informazioni che deve operare un motore di ricerca nel web.
La scelta dei contenuti, la struttura della notizia, il titolo, le dimensioni, la sua collocazione nella pagina rendono difficilmente obiettivo un giornale, ?enfatizzazioni e sottacimenti, contribuiscono a produrre realtà narrative <<altre>> dalla realtà dei fatti accaduti? [ibidem: 94]. E pur supponendo che l?elaborazione della notizia sia obiettiva, ?già nella fase di raccolta, si registra un indubbio primo processo di <<riduzione di realtà >>? [ibidem: 95]. ?Ma chi, in redazione, è incaricato di selezionare tra le notizie disponibili?? - Giacomarra richiama uno studio di David M. White che ricorreva all?immagine del gatekeeper - ?Il termine gatekeeper (<<guardiano della porta>>) era usato per indicare chi materialmente aveva il compito di scegliere fra le notizie a disposizione. A parte il fatto che studi successivi rivelarono che non era un singolo ma un?intera struttura (la redazione, appunto) a intervenire nella selezione, rimane aperta la domanda: in base a quale motivazioni? [?] L?ipotesi originaria era che la scelta avvenisse sulla base di orientamenti ideologici: delle 1300 notizie rifiutate ogni giorno, almeno 250 erano attribuite genericamente a <<mancanza di interesse giornalistico>>; per altre 800 si addicevano quasi sempre motivi di <<mancanza di spazio>> (Wolf 1985, 181), ma non era difficile immaginare che dietro si celasse l?azione di quegli orientamenti. L?attenzione successivamente tese a spostarsi dalle ideologie alle <<costrizioni oggettive>> cui sottostà un giornale: il formato, i contenitori, le rubriche, le redazioni disponibili e l?ora di chiusura? [ibidem: 96-97]. ?Produrre informazione è pratica sociale per eccellenza: ne deriva che, più che altrove, non si possono dare routines produttive senza ideologie che le promuovono. Per riandare al gatekeeper e al suo ruolo nel processo di selezione, che cosa fa decidere che un evento manca di interesse giornalistico e che dunque merita poco spazio? E ancor prima, che cosa fa decidere l?assegnazione degli spazi, limitati per definizione? Riteniamo di esser nel vero se rispondiamo che quanto si realizza sotto forma di routines produttive deriva da precise scelte, le quali non sono mai libere da condizionamenti ideologici? [ibidem: 102]. ?Non può esistere obiettività in un medium che è costretto ad omettere più di mille notizie al giorno. Non c?è alcun criterio di obiettività che consenta una simile falcidie di informazioni? Il problema principale di un mezzo di comunicazione di massa è quello di ?scartare?, ?nascondere? informazioni, volente o nolente. Questo ?nascondere? non è dovuto solo alla quantità di informazioni, ma è meglio collegato alla loro qualità ? [Giacomarra 1997: 103; Siliato 1984: 95].
I motori di ricerca possono essere considerati alla stregua dei gatekeeper? Google, essendo il motore di ricerca largamente più usato, sarebbe per eccellenza il gatekeeper del web. Può un algoritmo essere più obiettivo di un uomo o di una redazione? Può un sistema basato su algoritmi dar luogo a routines produttive senza ideologie? In fondo, è pur sempre progettato secondo parametri dettati da essere umani che, consciamente o inconsciamente, volontariamente o involontariamente, potrebbero seguire un?ideologia.
Si potrebbe sostenere che google, in realtà , a differenza dei giornali, non sia costretto ad omettere, scartare, nascondere informazioni, non ha problemi di spazio. Google dà spazio a tutti: ?L'indice di Google, che comprende oltre 8 miliardi di URL, è unico nel suo genere e rappresenta la raccolta più completa di tutte le pagine più utili disponibili sul Web. Google visualizza solo i risultati che corrispondono a tutti i termini ricercati, contenuti sia nel testo della pagina o nei collegamenti associati alla stessa, per evitare di perdere tempo con risultati che non hanno niente a che vedere con la ricerca stessa? http://www.google.it/intl/it/why_use.html]. Come in un giornale, le informazioni dovranno essere selezionate, organizzate e presentate in qualche modo: ?Google è stato progettato per mettere ordine nel caos delle informazioni. Proprio quello che ci aspetta da un servizio di ricerca, che non deve limitarsi a fornire un elenco pre-compilato ma ristretto di risultati da offrire al miglior offerente, ma un sistema logico che consenta di organizzare il Web a seconda delle proprie esigenze. [?] Oltre a restituire risultati contenenti tutti i termini ricercati, Google analizza la vicinanza di tali termini all'interno di una pagina. A differenza di altri motori di ricerca, Google assegna una priorità ai risultati a seconda della "vicinanza" dei termini ricercati. In altre parole, Google dà la precedenza alle parole vicine, in modo da evitare che l'utente perda tempo a ricercarle singolarmente tra i risultati [...] Anziché visualizzare sintesi predefinite delle pagine Web, Google estrapola il testo che corrisponde alla ricerca visualizzandolo insieme ai risultati della ricerca stessa. Questa funzione consente di risparmiare tempo ed evita la necessità di aprire pagine Web irrilevanti.? [ibidem]. Parlerò successivamente del Page Rank e degli altri parametri cui Google dà estrema importanza. Quello che qui voglio mettere in evidenza è che, nonostante il presunto desiderio di agire obiettivamente, Google è comunque costretto, naturalmente, a darsi dei criteri di selezione, organizzazione, trattamento e presentazione dei risultati, tutti procedimenti che, per le ragioni presentati da Giacomarra, fanno decadere l?obiettività .
Google, a seconda delle ricerche, può restituire milioni di risultati ma quale utente si va a spulciare tutte queste pagine? Generalmente gli utenti si soffermano ai primi risultati mostrati dai motori, alcuni si spingono oltre la prima pagina, pochi entro le prime tre. Essere oltre la terza pagina, in molti casi, è come non esserci. Allo stesso modo in cui una notizia x scartata da un giornale potrebbe essere accessibile da altre fonti, la notizia y scartata dalle prime pagine di un motore di ricerca potrebbe essere accessibili da fonti che possono essere altre (come nel caso del giornale), ma che possono essere costituite anche dalle serp restituite dal motore oltre le prime pagine