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ritenuta d'acconto a collaboratori
Buongiorno a tutti
mi chiamo stefano e da qualche mese ho intrapreso una attività di mediazione nel settore creditizio ed essendo la mia prima attività in proprio
ho avuto non pochi problemi di natura fiscale in quanto la normativa relativa al mio settore è alquanto vaga, ma il problema che ancora rimane poco chiaro è quello delle provvigioni.
da una parte il presidente regionale della mia associazione di categoria sostiene una sua teoria, dall'altra il mio commercialista sostiene l'esatto contrario.
il mio problema è questo, in quanto mediatore creditizio operante in proprio sono direttamente soggetto a ritenuta d'acconto per una aliquota del 23% sul 50% dell'importo della provvigione che mi venga pagata da una finanziaria e qui siamo d'accordo, ma se per un qualsiasi motivo, io sia costretto a fare una operazione passando per un'altro agente (quindi come subordinato) al quale verranno versate le provvigioni ovviamente già decurtate dalla finanziaria della ritenuta d'acconto, in questo caso come dovrei compilare la fattura per ottenere la mia parte? devo ricalcolare nuovamente la ritenuta d'acconto sull'importo residuo (ed in questo caso su che aliquota) oppure questa è sufficiente che sia decurtata alla fonte la prima volta e quindi il residuo mi spetta per intero?vi faccio un esempio di quello che mi è capitato
mettiamo una provvigione lorda per un importo ipotetico di 2000?
la finanziaria decurta alla fonte il 23% sul 50% al mediatore quindi 230?
quindi il residuo versato al primo mediatore è di 1770? netto
questo per comune accordo si trattiene 270? il resto 1500? spetta a me
a questo punto il primo mediatore (quello che sostiene che in ogni giro la ritenuta va ripetuta), mi manda un estratto conto per la fattura che gli dovrò produrre chiedendomi di ricalcolare la ritenuta sul residuo
ovvero 1500? meno il 23% sul 50%
cioè 1500? meno 172,50? quindi 1327,50? netto a me
a questo punto il mio commercialista (confermato anche da un funzionario della finanziaria in questione) alza le mani dicendo che la ritenuta viene trattenuta una sola volta per la medesima provvigione e che quanto richiestomi è una truffa per intascare la differenza.vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi aiuto
stefano...
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Ciao non entro nel merito della tua attività particolare in quanto non la conosco direttamente.
Mi sembra che la ritenuta di cui si tratta sia quella prevista dal DPR 600/73 art. 25bis, che prevede che la ritenuta sia effettuata da chiunque (diciamo per semplicità chiunque soggetto iva) corrisponda provvigioni comunque denominate.
Se quelle provvigioni ti sono dovute in qualità di subagente (il che sembrerebbe, ma andrebbe meglio visionato il contratto) tale importo reputo andrebbe effettivamente sottoposto a ritenuta da parte del tuo pagatore (altro agente).
Quindi un doppio prelievo e nessuna truffa, le ritenute, infatti, si scomputano in dichiarazione dei redditi non andando comunque perse.Paolo
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la ringrazio della risposta, ma quello che mi lascia ancora perplesso è la sua affermazione "soggetto IVA" in quanto i mediatori creditizi iscritti all'albo della U.I.C. (ufficio italiano cambi) non sono soggetti IVA sono infatti esenti ex art 10 primo comma n°9 del DPR n° 633 del 1972
tanto che addirittura ai clienti non solo la fattura non comporta iva ma non richiede neppure la ritenuta.tra l'altro tra me e l'agente in questione (anche lui mediatore creditizio) non c'è alcun rapporto di subagente ma si è trattato di una operazione occasionale a titolo di cortesia
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Soggetto iva l'ho usato come sinonimo di titolare di partita iva, non certo perchè a quelle prestazioni sia da applicare l'iva.
Reputo non esista la "prestazione occasionale di cortesia"..... nel caso semmai vedrei un contratto di subagenzia una tantum verbale...... andrebbe comunque meglio meditato alla luce di informazioni più facilmente reperibili a voce.
Sarà soggetto a ritenuta il compenso se rientrante nelle previsioni del predetto art. 25bis del DPR 600/73.Paolo
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Buongiorno a tutti
Mi chiamo Simone e sono un neo architetto.
Ho intrapreso da poco un attività occasionale di consulenza con retribuzione provviginale.E un attività saltuaria per cui devo emettere fattura con ritenuta di acconto per conusulenza occasionale, ma adesso mi sto perdendo tra quanto afferma il mio commercialista e l'ufficio amministrativo dell'azienda per la quale ho lavorato.
consideriamo un importo tipo di euro 300 al netto di iva.
secondo l'azienda devo procedere così:
300euro+20%iva=360 euro.
la ritenuta di acconto del 20% su 50 % imp= 30 euro
totale 330 euro
aggiungendomi poi una postilla che non ho ben capito: in caso di fattura per provvigioni si applica il 23sul 50 %dell'imponibile.secondo il mio commercialista devo solo considerare il compenso di 300 dal quale sottrarre il 20 % di ritenuta. Quindi netto percepito 300- 20% = 240 euro.
Adesso non so come procedere anche perchè questo è un argomento del tutto nuovo per me.
Vi ringrazio per l'aiuto. Simone