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- Vendo goog.le, ali.ce, aru.ba, grat.is e altri...
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Vendo goog.le, ali.ce, aru.ba, grat.is e altri...
**Vendo:
**Nomi da far girare la testa! Sfruttate la fama dei siti più grossi in italia, senza incorrere in problemi di marchio registrato: c'è il punto in mezzo che spezza il marchio e vi rende liberi!
E se credete che il punto in mezzo sia un problema per gli utenti, pensate a del.icio.us che dei punti intermedi ha fatto il cardine dell'originalità e si è reso indimenticabile dal pubblico, tanto da avere il predominio del social bookmarking: gli utenti lo usano per ricordarsi gli altri siti!**Base d'asta per ciascun sito: 300 euro
Le offerte me le potete mandare tramite il modulo
Sul sito in vendita, nella righina blu vicino a ciascun dominio, verrà indicata l'offerta raggiunta
L'asta si chiuderà, per ogni singolo sito, se non arrivano ulteriori offerte per 3 giorni.**
Trasferimento a carico dell'acquirente.
Rispondere solo se interessati, grazie.
(PR zero e statistiche sconosciute... i domini son appena registrati)
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@notepad said:
Nomi da far girare la testa! Sfruttate la fama dei siti più grossi in italia, senza incorrere in problemi di marchio registrato: c'è il punto in mezzo che spezza il marchio e vi rende liberi!
Ne sei sicuro?
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ma come potrebbe uno usare ad esempio il dominio tisca.li
è un nome unico che va bene usato solo da tiscali secondo me....e poi non sono mica tanto sicuro del punto
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@everfluxx: E' lapalissiano che goog.le non sia google ... se volete mettere in dubbio la regolarità dei domini, fornite codici e norme... ma evitate battute fini a se stesse, grazie.
@entrambi: mi autoquoto
@notepad said:
Rispondere solo se interessati, grazie.
Evitiamo di andare off topic, grazie.
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@notepad said:
@everfluxx: E' lapalissiano che goog.le non sia google ... se volete mettere in dubbio la regolarità dei domini, fornite codici e norme... ma evitate battute fini a se stesse, grazie.
@entrambi: mi autoquoto
Evitiamo di andare off topic, grazie.
Ciao notepad e benvenuto sul forum GT
Per le norme stiamo controllando, nel caso non fosse consentito dalle leggi italiane rimuoveremo il post.
Intanto ti edito il titolo, converrai con me che tu non stai vendendo google ma goog.le e via discorrendo, trovo che così come lo hai scritto sia assolutamente fuorviante.
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Evitiamo di andare off topic, grazie.
Attendiamo di avere riscontri sulle norme e prendiamo atto di come i commenti di Gamesrulez.com e Everfluxx appaiono più che in tema.
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Ecco i riscontri.
Secondo il decreto legislativo n. 30 del 10 febbraio 2005, "Codice della proprietà industriale":
- È vietato adottare come ditta, denominazione o ragione sociale, insegna e nome a dominio aziendale un segno uguale o simile all'altrui marchio se, a causa dell'identità o dell'affinità tra l'attività di impresa dei titolari di quei segni ed i prodotti o servizi per i quali il marchio è adottato, possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni.
- Il divieto di cui al comma 1 si estende all'adozione come ditta, denominazione o ragione sociale, insegna e nome a dominio aziendale di un segno uguale** o simile** ad un marchio registrato per prodotti o servizi anche non affini, che goda nello Stato di rinomanza se l'uso del segno senza giusto motivo consente di trarre indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o reca pregiudizio agli stessi.
Una volta quindi accertato che il marchio registrato debba essere tutelato anche su Internet, può quindi presentarsi il caso in cui un soggetto registri presso la autorità competente un nome a dominio che corrisponda in tutto o in parte ad un marchio registrato il cui diritto di utilizzo è di esclusiva spettanza di un terzo.
In questi casi, gli strumenti adottabili da parte del titolare del marchio registrato laddove ritenga che l'utilizzo, come nome a dominio altrui, del proprio marchio possa configurare una attività illecita, sono proprio quelli forniti dalla normativa in tema di marchi e dalla disciplina sulla concorrenza sleale.
La giurisprudenza italiana e straniera, chiamate a giudicare sui numerosi casi emersi, ha affermato più volte il principio della equiparazione di Internet al mondo tangibile, del quale il primo si configura quale naturale completamento, sancendo, nel contempo, che l'uso di un domain name sulla rete che riproduca in tutto o in parte un marchio registrato da un terzo, integri la fattispecie della contraffazione del marchio in quanto comporta l'immediato vantaggio, per l'utilizzatore, di ricollegare, nel giudizio del pubblico, la propria attività a quella del titolare del marchio.Si invita notepad a non ripetere qui simili annunci.