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Instagram cambia i termini di servizio: cosa farete?
Lunedi 17 dicembre Instagram ha rilasciato un importante aggiornamento della normativa sulla privacy e delle condizioni di servizio, effettivi dal 16 gennaio 2013 senza retroattività: http://instagram.com/about/legal/terms/updated/
Oltre al fatto che Instagram potrà condividere informazioni sui propri utenti sia con Facebook che con terze parti affiliate e inserzionisti, c'è una clausola inserita ex novo che è subito saltata all'occhio e dichiara le modalità con cui Instagram e Facebook (nuovo papà del social) potrebbero far uso delle foto caricate:
Some or all of the Service may be supported by advertising revenue. To help us deliver interesting paid or sponsored content or promotions, you agree that a business or other entity may pay us to display your username, likeness, photos (along with any associated metadata), and/or actions you take, in connection with paid or sponsored content or promotions, without any compensation to you.
Il passaggio non è stato digerito bene dagli utenti affezionati, che sembrano molto seccati dal fatto che Instagram potrebbe cedere le nostre foto a terzi per pubblicità senza avvisarci e...senza pagarci! Cosa che potrebbe valere anche per gli utenti minorenni (l'età minima per iscriversi ad Instagram è 13 anni).
E cosa che accade già sostanzialmente su Facebook con le sponsored stories.L’unico modo per rifiutare le nuove condizioni di servizio è non utilizzare Instagram.
Ho già letto in giro di molti utenti che chiuderanno il loro account (per sapere come fare ci viene incontro l'help di Instagram http://help.instagram.com/customer/portal/articles/95760) non prima di aver scaricato tutte le loro foto (con servizi tipo http://instaport.me/) e magari caricandoli altrove...Che sia l'occasione per la rinascita di Flickr?
Voi cosa ne pensate, e soprattutto...cosa farete dal 16 gennaio?Social: Instagram
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Instagram non ha perso tempo ed ha risposto sul blog ufficiale alle perplessità e ai feedback giunti dalla community, chiarendo le ambiguità nei termini del servizio.
Vi riporto i passaggi fondamentali, ma se avete cinque minuti vi consiglio di leggere tutto il post originale http://blog.instagram.com/post/38252135408/thank-you-and-were-listening:Our intention in updating the terms was to communicate that we’d like to experiment with innovative advertising that feels appropriate on Instagram. Instead it was interpreted by many that we were going to sell your photos to others without any compensation. This is not true and it is our mistake that this language is confusing. To be clear: it is not our intention to sell your photos. We are working on updated language in the terms to make sure this is clear.
To provide context, we envision a future where both users and brands alike may promote their photos & accounts to increase engagement and to build a more meaningful following.
The language we proposed also raised question about whether your photos can be part of an advertisement. We do not have plans for anything like this and because of that we’re going to remove the language that raised the question. Our main goal is to avoid things likes advertising banners you see in other apps that would hurt the Instagram user experience.
È così che dovrebbero agire i brand e tutti coloro che sono responsabili di grandi community attorno al loro business: dimostrare attenzione, saper ascoltare, dialogare e correggere gli errori. L'effetto immediato è un rafforzarsi della fiducia. Una bella lezione di branding e "customer care"!
Ora, ritirati gli allarmismi, resto comunque curiosa di sapere cosa ne pensiate, in ogni caso, di questo passo di Instagram verso una sorta di monetizzazione del suo business (finalmente?!)