• User Newbie

    Tempo Indeterm. + PARTITA IVA

    Mi servivano delle indicazioni su come fare e quale regime scegliere per aprire partita iva nelle mie condizioni

    Ho 32 anni e sono un dipendente a tempo indeterminato di una piccola azienda privata

    Vorrei aprire partita iva per svolgere piccoli lavoretti differenti dal mio attuale lavoro, che comporterà l'iscrizione all'albo degli ingegneri.
    Credo di non dovermi iscrivere alla relativa cassa dato che già pago una forma previdenziale con il rapporto di lavoro indeterminato.

    Dato che lavorerò solo il sabato e mi aspetto di fatturare massimo 8-10 mila
    mi chiedevo quale regime posso scegliere nelle mie condizioni e se il gioco vale la candela, perchè se quello che vado a guadagnare si cumula col mio attuale reddito rischio solo di pagare ulteriori tasse.
    Spero che andrò a pagare tasse solo sul fatturato.

    Grazie a tutti coloro che mi daranno delucidazioni


  • Consiglio Direttivo

    Ciao sabbox e Benvenuto nel Forum GT.
    Ci sono da dire un paio di cose, una dal punto di vista contributivo ed una dal punto di vista fiscale:

    • è vero che, essendo lavoratore dipendente, entri in una delle cause di esclusione dall'iscrizione ad inarcassa; ma questo non lo considererei come un fatto positivo: i contributi derivanti dalla libera professione, non potendoti iscrivere ad inarcassa, dovrai versarli alla gestione separata inps (con aliquota ridotta visto che sei anche dipendente). Dovrai versare quindi il 17%, comunque superiore alle correnti aliquote inarcassa. Come non iscritto inarcassa dovrai inoltre inserire in fattura il contributo integrativo del 4% e versarlo ad inarcassa a seguito di comunicazione obbligatoria per non iscritti.

    • dal punto di vista fiscale, se la tua attività non costituisce prosecuzione di un'attività svolta in precedenza, anche come collaborazioni occasionali o lavoro dipendente, oltre a possedere altri requisiti, puoi aprire partita iva con il nuovo regime dei minimi che prevede una tassazione sostitutiva dell'irpef del 5%, che non va a sommarsi a quella del lavoro dipendente. Se cerchi nel forum, di questo nuovo regime ne stiamo parlando parecchio, ad esempio qui, visto che riguarderà comunque milioni di italiani.


  • User Newbie

    Grazie per l'esauriente risposta lorenzo.

    A proposito di gestione separata dato che ho oltre 4 anni di contributi in questa gestione volevo chiederti i contributi in gestione separata sono a fondo perduto o concorrono al contributivo per il nuovo calcolo pensionistico ?

    In conclusione un tuo consiglio personale visto il fatturato sarebbe quello di:

    1)pensare a un totale passaggio in partita iva anche con l'altro reddito
    2)provare questo duetto indeterminato + p iva
    3)passare il sabato senza stress e lasciar perdere

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Per quanto riguarda la cumulabilità tra la tua cassa previdenziale da dipendente e la gestione separata inps, francamente non ne ho la più pallida idea. Magari attendiamo il consiglio di uno più esperto.

    Per consigli se andare avanti o meno con l'idea, è ovviamente un fattore soggettivo. Quello che posso dirti è che, se rientri nel nuovo regime dei minimi, è veramente un ottimo regime fiscale, visto che si pagano solo il 5% di tasse e che non si è soggetti a ritenuta d'acconto.
    Per il versamento dei contributi pensionistici, è vero che pagherai il 17%, ma pensa ai tanti professionisti senza cassa e senza un lavoro dipendente alle spalle che versano il 27,72%, dieci punti percentuali in più...

    Sul fatto di aprire attività e far confluire anche i compensi da lavoro dipendente, ovviamente dovrà essere un passo fatto con molta cautela, visto anche il periodo di crisi che stiamo passando. Passando a partita iva anche i compensi da lavoro dipendente ti potresti ritrovare a sforare il limite annuale di 30000 euro richesti dal regime dei minimi e quindi passare alla contabilità ordinaria, decisamente più onerosa.

    Comunque provare con la partita iva per quelli che tu chiami "lavoretti" non lo vedo poi così assurdo, visto che non avrai praticamente spese fisse.


  • User Newbie

    Come ditta individuale invece sarebbe diverso o non conviene ?
    Scusa la mia ignoranza in materia.


  • Consiglio Direttivo

    Certo, come ditta sarebbe molto diverso! Come ditta individuale, avendo già una previdenza obbligatoria, potresti essere esentato dal versare ulteriori contributi. Ma se intendi effettuare l'attività di ingegnere il relativo codice attività è associato a un lavoratore autonomo e non a un'impresa.


  • User Newbie

    Per essere chiari tutta questa trafila è per fare certificazioni energetiche, dato che ho quasi superato il corso.

    Cosa mi converrebbe fare ?

    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Beh, potevi dirlo prima, siamo rivali e non ti avrei risposto! 😄
    Dai, scherzo! Fare certificazioni energetiche essendo inquadrati come impresa la vedo cosa un pò ardua! Visto che tra l'altro sei anche Ingegnere e che la qualifica e l'iscrizione all'albo ti serva comunque.
    Senti magari il tuo commercialista, se riesce a darti qualche alternativa!
    Io temo che ti tocchi aprire come Ingegnere.


  • User Newbie

    Ok di sicuro ci sono diverse strade...ho tipo un amico che ha intestato una azienda di servizi e consulenza alla moglie e lui fa le certificazioni

    Comunque tranquillo non sarò un rivale lo faccio solo per arrotondare qualcosina rimanendo nella cerchia delle conoscenze...senza stressarsi 🙂