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Rischio Cyber-Dipendenza
L'Eurispes è in procinto di pubblicare il Rapporto sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2011, sul sito:
potete trovare la Sintesi dell'Indagine Conoscitiva.
Dall'ANSA leggiamo:
ROMA - Il 37,7% degli adolescenti italiani naviga su internet da due a quattro ore e oltre al giorno. Ancora di piu' (il 41,4%) quelli che passano lo stesso tempo attaccato al cellulare: non solo per mandare sms, ma anche per connettersi a internet (59,2%). *Il tutto senza conoscere bene le insidie della rete e con il rischio di diventare cyber-dipendenti. *
L'allarme e' stata lanciato oggi da un'indagine conoscitiva sulla condizione di infanzia e adolescenza, presentata a Roma da Eurispes e Telefono azzurro, su un campione di 1.496 adolescenti tra i 12 e i 18 anni e 1.266 genitori.
Dai dati emerge che il 42,5% dei ragazzi controlla continuamente la posta elettronica o Facebook (lo utilizza l'85,6%; il 30,8% ha piu' di 500 amici).
**Il 49,9% perde la cognizione del tempo quando e' online, dimenticandosi di fare altre cose. **
Quasi uno su cinque si sente irrequieto e nervoso se non puo' usare internet e il 17,2% ha cercato di diminuirne l'uso senza riuscirci.Il rischio di cyber-dipendenza e' piu' alto tra i giovanissimi (fascia 12-15 anni). I giovani internauti non si rivelano pero' abbastanza cauti in rete e un genitore su 5 non conosce l'attivita' dei figli sul web: solo il 46,7% si connette sui social network con persone che conosce, l'8,5% accetta amicizie anche da sconosciuti.
Il 6,7% ha inviato foto o video a sfondo sessuale col cellulare, l'8% ha usato il telefonino anche per chiamare linee per adulti.
Infine, il 45,7% dei ragazzi (il 25,4% e' incollato al computer per un'ora al giorno) non e' controllato da un adulto quando e' ai videogiochi e, se ci sono regole, riguardano soprattutto il tempo di utilizzo (27,9% dei casi).
Il 37,5% ammette di giocare con videogiochi violenti, l'80,7% non conosce il sistema Pegi."Direi che sono dati impressionanti, è evidente che un minore può incappare in amicizie e siti criminali, ma gli adulti sembrano essere assenti!!!
Sono d'accordo che un genitore non può stare incollato al figlio per evitargli problemi, ma oltre che controllare esiste il prevenire, come è avvenuto ai tempi miei per la droga.
Secondo me i minori vanno informati dei rischi della rete in maniera dettagliata e pratica, dopodichè va attuato il controllo periodico, così come lo è stato per noi adulti per il fumo, la droga o le compagnie frequentate.
E voi che ne pensate.
Ciao
marlomb
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Ciao, io credo che in proposito la regola valga anche per i genitori, e cioè "un figlio su 5 non conosce l'attivita' dei genitori sul web", in quanto anche gli "adulti" a loro volta dedicano tantissimo tempo navigando nel web e, in particolare, su social network, siti "piccanti", ecc. Peraltro, tale "passione" si sta estendendo anche nei riguardi degli over 60, sia per darsi un "tono" sia per sentirsi meno soli.
Ricordo da giovanissimo, quando ancora il web non esisteva, che alcuni ragazzi si "perdevano" comunque nella droga e alcool, nonostante la massiccia presenza nella loro vita dei rispettivi genitori che, appunto, non bastava mai. C'è sempre tempo per tutto....purtroppo.