- Home
- Categorie
- Digital Marketing
- Turismo e Marketing
- Quando è Google che non rispetta le linee guida riguardo il nome della scheda map?
-
Quando è Google che non rispetta le linee guida riguardo il nome della scheda map?
Bene cosa succede? E' vero che le schede Maps che GG genera automaticamente dalle informazioni rilevate in portali recensori non rispettano le linee guida sulla qualità? Quali sono i casi?
Dalla mia analisi dei fatti evinco che Google creando in automatismo questo genere di schede (sono tutte con propietà non verificata in quanto nella pagina altre informazioni campeggia il link sei il propietario?) attribuisce loro un titolo tratto dalla descrizione che tali aziende hanno nel portale di Pagine Gialle (PG è libera di scrivere quello che vuole nei propri siti, niente da recriminare) cadendo inesorabilmente nella non osservanza di una avvertenza presente nelle linee guida e più precisamente questa: "? Non tentare di modificare i risultati di ricerca aggiungendo parole chiave estranee o una descrizione dell'attività nel campo del nome dell'attività commerciale."
Ovviamente l'errore è di gravissima importanza poichè** tali schede avendo più termini "pertinenti" hanno un vantaggio sleale rispetto a quelle concorrenti inserite direttamente dai propietari **che non si possono permettere di fare questi errori pena l'oscuramento della propria scheda a seguito del conseguente rifiuto.
Google dichiara in questa pagina le sue politiche rispetto al posizionamento delle schede maps in questo post: google.com/support/places/bin/static.py?page=guide.cs&guide=28247&topic=28288 ove per brevità e riassumendo si dice " il servizio è gratuito, non si possono avere posizionamenti preferenziali nemmeno a pagamento perche google posiziona i risultati favorendo la ricerca degli utenti finali del servizio fornendo loro i risultati più pertinenti, non forniamo spiegazioni sull'algoritmo di posizionamento per far sì che il sistema di posizionamento risulti il più equo possibile per tutti".Per darvi modo di verificare quel che dico vi indico ad esempio la scheda map intitolata "Foto Ottica Thomax - Centro Ottico Fotografico" stimata e seria ditta in Avezzano AQ che appunto riporta nel nome una aggiuntiva descrizione dell'attività "Centro Ottico Fotografico" contravvenendo platealmente il principio su citato, tale nome è stato generato traendo i termini (a piè pari) da questa pagina Seat
paginegialle.it/pgol/4-foto ottica /3-avezzano 67051Una trattazione più completa potete trovarla a questo indirizzo google.com/support/forum/p/maps/thread?tid=35ad1ef539baa9b4&hl=it
Ciao fatemi sapere come la pensate, e buon Natale a tutti!
-
Ciao Salvatore Bianchi,
come avrai visto si è già discusso molto sull'abbinata "Pagine Gialle e Mappe di Google", ti lascio ad esempio queste due discussioni che potrebbero dirla lunga sulla questione che ci sottoponi:- http://www.giorgiotave.it/forum/google-maps/12842-google-maps-e-seat-pagine-gialle.html
- http://www.giorgiotave.it/forum/laboratorio-seo/10059-google-maps.html
Personalmente credo che Pagine Gialle abbia un trust sufficientemente importante da permettere a qualcuno di chiudere un occhio su alcuni dati nelle mappe.
-
Grazie Chiara, il primo link lo conoscevo ma il secondo no e anche se è un po datato ci fa riflettere parecchio grazie all'utilissimo (in questo caso) senno di poi, difatti ho utilizzato un concetto presente in un articolo indicato in quel post per formulare il titolo di questa mia discussione.
In quell'articolo del 2006 si vedeva minacciosa (per i consolidati seo specialist) l'occupazione di campo (nelle serp di ricerca web) da parte dei risultati di ricerca locale (elementi ben graficizzati che molto attirano l'utente di Google) e quindi visti con sospetto perche sottraggono spazio vitale ai risultati di ricerca organica naturale.
Altresi si faceva notare che all'epoca i dati erano attinti da PG e che si sarebbe potuto in un futuro prossimo (ora attuale) inserire direttamente dagli utenti tali punti di interesse (situazione di oggi).
Ingenuamente gli autori dell'articolo si chiedevano perchè GG sottraesse tale spazio limitando, conseguentemente, i ricavi derivanti dai click a pagamento di cui si nutre, ma ora lo scenario è notevolmente piu chiaro a tutti, di seguito te lo rappresento secondo il mio punto di vista:
GG ha sfruttato e sta sfruttando le info di PG per lanciare il suo nuovo prodotto (Maps) che attualmente è gratuito, nel frattempo ha aperto la porta agli inserimenti diretti effettuati dalle singole attività commerciali (o chi per loro) e quando il sistema sarà ben digerito, apprezzato ed utilizzato al massimo diventerà a pagamento per tutti assicurando profitti veramente enormi.
La cosa mi sembra abbastanza naturale e legittima, a quel punto PG sarà del tutto ridimensionata e riceverà una pacca sulle spalle e un bel calcio nel C**O ossia quello che si meritano.
Nel frattempo grazie ad alcuni privilegi di PG concessi per i motivi di cui sopra egrazie alla loro grande forza vendite permette a SEAT di lucrare 10 volte circa su quello che "ripassano" sotto forma di spiccioli a mamma Google che rafforza nel web i loro prodotti cartacei già in agonia e comunque destinati all'oblio futuro (gia adesso, quanti di voi hanno un libro di pagine gialle o bianche in macchina o in casa per usarlo nelle ricerche?).
Noi cosa dobbiamo fare? Niente! Ci sarà sempre qualcuno che ci incaricherà di fare il nostro lavoro creando per loro dei bei siti e relative mappe di riferimento mentre loro potranno continuare a far soldi con il loro lavoro, tutto sotto controllo direi!
Nel citato articolo si faceva notare che gli algoritmi che ordinano tali risultati di ricerca locale sono molto diversi da quelli che regolano i risultati nella ricerca organica, ed è verissimo.
Il principio di funzionamento è quasi banale (altrimenti il servizio non sarebbe utile a chi è destinato e quindi non funzionerebbe) si basa sulla pertinenza dei riferimenti merceologici e geografici (esempio di ricerca: fotografo per matrimonio a Roma) condizionati anche dall'area geografica visualizzata nello schermo dall'utente e se configurata (o calcolata) dalla zona di provenienza del client che effettua la ricerca.
In questa prospettiva sono determinanti ai fini del posizionamento i dati geografici oggettivi e quello che si scrive nella descrizione libera e in altre parti della scheda, senza infrangere le linee guida e quindi in particolar modo non inserire termini geografici o nomi di prodotti nel titolo della scheda e nelle categorie personalizzate.
Per tornare al tema del post principale mi chiedo perchè Google può sbagliare e gli altri no, non vi fate ingannare e dimenticate le presunte responsabilità di Pagine Gialle, é Google l'unico responsabile di quello che pubblica nei titoli delle schede attivate automaticamente da fonte di terze parti, il gioco è bello quando è leale quando le regole valgono per tutti, date forza qui alla protesta e anche e soprattutto nel loro forum prima che il giocattolo si rompa per sempre.