• User

    @daniele-resuli sette Milioni di contatti? double optin per comunicazioni commerciali? Guarda, secondo me è molto facile che questa lista sia strapiena di spamtrap e che il vostro cliente risulti stabilmente come spammer. Poi non sapendo chi è e la sua storia non posso metterci la mano sul fuoco, ma potrei scommetterci tranquillamente un po' di soldi. Secondo me messa così non è una situazione recuperabile.


  • User

    @daniele-resuli un'altra domanda, che può aiutare a capire meglio il problema: come venivano gestiti gli invii? erano massivi o segmentati? che percentuali di apertura/click venivano registrate? verso gli altri provider?


  • User Newbie

    @amorloi In realtà abbiamo provato personalmente ad iscriverci al portale in questione ed effettivamente è presente il double opt in, però c'è da dire oggettivamente che i template utilizzati erano davvero poco accattivanti ed interessanti.
    Parliamo di circa 600k di email inviate al giorno, smaltite in circa 24 ore, dove lo stesso contatto veniva colpito ogni 10 giorni circa.
    Le percentuali di click erano davvero molto basse, sotto l'1%, quelle di apertura invece si aggirano tra il 4 e 6 %
    I valori descritti sopra non considerano gli invii verso Gmail.


    aMorloi 1 Risposta
  • User

    @daniele-resuli allora, i numeri sono decisamente poco invitanti. Considera che l'apertura ad oggi si usa soprattutto per capire la qualità globale dell'invio: scendere costantemente sotto il 20% vuol dire avere mano a mano problemi di deliverability, in una spirale che porterà gli invii ad essere globalmente considerati spam. Ma la domanda vera è: perché 600k al giorno? È necessario? Si potrebbe inviare una mail ogni 2/3 giorni? o addirittura una volta a settimana? il database è segmentato? Più volte hai accennato che le comunicazioni sono "poco interessanti", per cui è piuttosto normale che gli utenti non aprano, clicchino etc.
    Poi, dando per scontato che gli indirizzi siano raccolti in confirmed opt-in (mi piacerebbe vedere il portale, sono curioso 🙂 ), forse si usano Lead Magnet eccessivi e non "corretti"? (concorsi a premi slegati dall'oggetto delle comunicazioni etc)
    Insomma, ritengo che al tuo quesito iniziale non esista una risposta "tecnica", perché agli occhi di Google, e molto probabilmente anche degli altri provider, questi sono invii di qualità infima, per cui potenzialmente spam, ma debba esistere una risposta consulenziale, verso il cliente, tentando di far capire che la strategia che sta seguendo, non è applicabile ad oggi.


  • User Attivo

    @amorloi ha detto in Email Deliverability - Gmail anti-spam filter:

    aiutare a capire meglio il problema

    Scrivo perché gestisco un sistema di invio massivo.
    In generale ok SPF, DKIM e DMARK configurati alla perfezione (e Google Postmater)....

    Il problema è sui contatti a cui invii identica email che anziché effettuare un unsubscribe (spero correttamente configurato) effettuano un "segnala come spam".

    La cosa può capitare anche su server Microsoft (outlook, hotmail, exchange 365.. e yahoo che è collegato)

    Se N persona segnalano la mail come spam finisci in spam a livello IP. Soluzione: cambia server!

    Io normalmente per i "nuovi clienti" faccio viaggiare il tutto su un IP apposito, poi se tutto ok il sistema li porta su server di "produzione".

    I grossi player non utilizzano sistemi standard (che puoi controllare magari con https://www.mail-tester.com/ ) perché hanno altre possibilità per controllare lo spam

    In generale assicurati che il sistema rispetti tutte le regole... poi per il resto spera nella lista del cliente


    aMorloi 1 Risposta
  • User

    @mirkomassarutto ha detto in Email Deliverability - Gmail anti-spam filter:

    Se N persona segnalano la mail come spam finisci in spam a livello IP. Soluzione: cambia server!

    Non è propriamente né vero, né detto: ad esempio Cloudmark, filtro molto usato in italia, che lavora proprio sulle segnalazioni, non banna ip di invio, ma pezzi dell'email: https://emailmarketingblog.it/blog/2016/05/15/i-filtri-antispam-collaborativi-cloudmark, potrebbe essere l'intestazione, la firma, un link, l'indirizzo "fisico" messo in chiusura.
    Tutto questo proprio per evitare i salti di server tipici di chi invia massivamente con pochissima qualità.

    Purtroppo, o per fortuna, la risposta non è "cambia server", ma "cambia strategia".


  • User Attivo

    Ehm, sicuramente il "cambio strategia" è corretto.
    Ma posso assicurarti, per esperienza personale, che Gmail ti blocca l'ip del server... e garantisco che dopo 2 mesi era ancora in spam anche se avevo effettuato le richieste del caso. Poi questo accadeva 2/3 anni fa.. magari ora è cambiato.. ma non cik tengo a far test 🙂


    aMorloi 1 Risposta
  • User

    @mirkomassarutto sìsì, non dico che non possa accadere, in casi estremi, come questo, ho semplicemente voluto puntualizzare che se si è arrivati a questo punto, sicuramente bisognerà cambiare server, ip, nomi dominio etc. Ma tutto questo potrebbe non bastare, e in ogni caso, potrebbe avere un effetto molto limitato nel tempo, se prima non si rivede l'impianto strategico che ha portato a questo problema.


  • User Attivo

    il problema fondamentale è la gestione delle liste dei clienti... che ti garantiscono il fatto che l'email è stata acquisita con tutti i crismi... e poi...
    Certo, che bisogna pianificare bene il tutto ma certe soluzioni arrivano con l'esperienza.

    Innanzitutto una soluzione di "backup" in cui puoi usare ip differente e magari anche dominio differente.


  • User

    Guarda, ho lavora a lungo per un ESP, anche nella gestione clienti. La fatica maggiore che facevamo era nella selezione clienti: di base chiunque avesse più di 30/50k di indirizzi era sottoposto a uno screening feroce, compreso di limiti di invio iniziali e cluster di invio per vedere la reazione degli antispam e di eventuali spamtrap. E quando la lista superava i 500k, a meno di marchi e/o portali molto noti, comunque sottoposti a revisione feroce, dicevamo semplicemente "non ci interessa". Purtroppo il concetto di EMKTG come invio continuo di proposta commerciale a strascico non funziona più e crea molti più problemi di quelli che risolve. Altro discorso per il lavoro fondamentale di nurturing che solo con l'email si riesce a fare efficacemente, ma sono due livelli completamente diversi.