• Moderatore

    I miei utenti non rispondono alle newsletter che ricevono: facciamo un test insieme?

    Ciao a Tutti,

    volevo proporvi, qualora lo vogliate, un test per migliorare l'engagement dell vostre newsletter semplicemente cambiando il modo di inviarle. Senza toccare il messaggio ma solo cambiando il metodo.

    Qualcuno di voi ha fatto un'analisi di quali utenti sono attivi e quali inattivi?
    Vi siete rassegnati all'ide ache il vostro DB non reagisce?

    Chi vuole fare un test insieme per provare a riattivare un DB dormiente?

    Fatemi sapere, vi assicuro che sarà molto interessante


    g.lanzi 1 Risposta
  • Moderatore

    @luigi-pucci
    Mi hai incuriosito moltissimo. La mia mailing list è esigua, avendo cominciato a usarla davvero solo di recente, ma seguo per imparare qualcosa di nuovo per i miei clienti 🙂


  • Moderatore

    @glanzi Ciao e piacere di conoscerti e mi fa molto piacere aver stimolato la tua cusiosità in merito al tema #engagement #newsletter.

    Quello che succede solitamente è che nel corso del tempo si cristallizzano metodi di invio ripetitivi dove l'unica variabile su cui si pone attenzione è "come faccio il messaggio".
    In realtà l'efficacia di ogni campagna mail è basata sulla capacità di mantenere nel tempo la reputazione dei tuo dominio costante o crescente nel tempo ed al contempo un elevato livello di engagement degli utenti.
    Il livello di "engagement" sulle newsletter è uno degli elementi che i provider valutano per dare un punteggio ad ogni tua campagna e, essendo tale punteggio uno specchio della reputazione, da esso dipenderà la gran parte delle email in posta in arrivo ovvero #aperture e #click.
    I provider di posta nel valutare l'engagement prendono in considerazione sia ogni songolo utente ma anche tutto l'invio, per cui se in una newsltter indirizzata a utenti gmail, se su una base di 500 utenti (oltre il 50% non fa azioni ovvero è inattivo questo peserà sul punteggio che gmail attribuirà al tuo dominio e quindi farà da "zavorra" impedendo di ottenre una valutazione tale da spingere il provider a mostrare più messaggi possibili nella casella di posta in arrivo.
    Per provare a fare il test che ti dicevo, se utilizzi una piattaforma per le newsletter che monitora e filtra i livelli di attività puoi provare a:

    • **Isolare gli utenti attivi da quelli meno attivi o inattivi

    • Iniziare ad inviare per un periodo di almeno un mese solo agli utenti attivi

    • Successivamente iniziare ad introdurre man mano pezzi di utenti inattivi che avevi isolato.**

    Così facendo con buone probalità i provider sull'onda della buona valutazione verso gli attivi, nel momento in cui avranno qualche inattivo dovrebbero comunque rivalutarlo positivamente.
    Questo dovrebbe indurre a recapitare il messaggio, che prima con molta probabilità era in #SPAM, in posta in arrivo con relativa ripresa di click e aperture.

    Prova ad utlizzare questa strategia per te o per i tuoi clienti.
    Funzionerà 😉


    g.lanzi 1 Risposta
  • Moderatore

    @luigi-pucci
    Molto interessante!
    Per il mio pubblico, parliamo di numeri piccolissimi, ma ho un cliente con cui sto per avviare una newsletter bisettimanale. Appena ho dei numeri statistici, provo!

    Ti saprò dire!