• User Newbie

    Oneri per e-commerce in qualità di contribuente minimo.

    Salve a tutti.
    Torno da voi per chiedervi consiglio visto che la prima volta mi siete stati di enorme aiuto.
    Da gennaio 2010 sono titolare di partita IVA come libero professionista di ditta individuale ed usufruisco delle agevolazioni di contribuente minimo, cioè niente calcolo dell'IVA, ed applico la ritenuta d'acconto.
    Non appartengo a particolari enti, quindi rispondo all'INPS per quanto riguarda i miei contributi.
    Vorrei chiedervi gentilmente se potete fornirmi delucidazioni sull'eventuale apertura di un e-commerce considerata la mia condizione.
    Oltre naturalmente ad effettuare segnalazione presso il mio comune, sono tenuto a corrispondere ulteriori oneri fiscali a qualcuno, oppure posso tranquillamente far combaciare l'e-commerce con l'inquadramento della mia impresa?

    Inoltre vorrei chiedervi una ulteriore curiosità. Siccome alla fine dei conti, vista la mia attività, (designer) quella online risulterebbe più una vetrina dei miei servizi, magari con relativi costi, che un vero e proprio negozio con acquisto/vendita diretti; questa tipologia di "e-commerce" richiede ugualmente la trafila di comunicazione al comune e tutto il resto richiesto?


  • User Newbie

    Nessun Consiglio?...:(


  • User Attivo

    Ti sei risposto da solo... Se crei un sito vetrina, non svolgi attività e-commerce, quindi non cambia nulla.


  • User Attivo

    @dissignstudio said:

    Vorrei chiedervi gentilmente se potete fornirmi delucidazioni sull'eventuale apertura di un e-commerce considerata la mia condizione.
    Oltre naturalmente ad effettuare segnalazione presso il mio comune, sono tenuto a corrispondere ulteriori oneri fiscali a qualcuno, oppure posso tranquillamente far combaciare l'e-commerce con l'inquadramento della mia impresa?
    Ora non sei un commerciante, con la vendita a mezzo sito devi iscriverti in cc.i.aa. come commerciante e probabilmente regolarizzare la posizione all'inps

    @dissignstudio said:

    Inoltre vorrei chiedervi una ulteriore curiosità. Siccome alla fine dei conti, vista la mia attività, (designer) quella online risulterebbe più una vetrina dei miei servizi, magari con relativi costi, che un vero e proprio negozio con acquisto/vendita diretti; questa tipologia di "e-commerce" richiede ugualmente la trafila di comunicazione al comune e tutto il resto richiesto?
    Da un punto di vista giuridico fai e-comm se concludi contratti (compravendite) via internet, quindi sito, email o simili.


  • Super User

    @Tomcat: scusa, ma non penso che un sito vetrina che ti porta clienti possa essere considerato ecommerce, altrimenti qualsiasi sito web aziendale è un sito di ecommerce.

    Oppure mi sbaglio ?

    M.


  • User Attivo

    "un sito vetrina che ti porta clienti" non è una fattispecie giuridica.
    Quello che discrimina, ripeto da un punto di vista formale, è che il contratto sia concluso online oppure no.
    Se il contratto si perfeziona a mezzo scambio di email tecnicamente si tratta di commercio a distanza con tutto quel che ne consegue.

    Questa la teoria, in pratica c'è molta confusione...
    Direi che se nel sito "vetrina" non è presente un carrello per l'acquisto non si possa parlare di e-comm


  • Super User

    Be', molti dei miei clienti li ho trovati online e abbiamo stretto accordi via email, ma non penso che sia ecommerce.

    Come dici tu io considero ecommerce se ci metto il carrello. Se ci metto solo il prezzo non lo considero ecommerce. Pero' non sono un giurista informatico.

    M.