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- La Barilla toglie la finestra di plastica che consentiva di vedere il prodotto
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Togliere la plastica da quel packaging significa semplificare moltissimo il riciclo dello stesso, secondo la tendenza attuale che si ha nel progettare degli oggetti pensando anche alla facilità di riciclo dei materiali di cui è composto. La plastica in sè non è dannosa tanto più di qualunque altro oggetto se impiegata e riciclata correttamente.
Il problema deriva dal fatto che una volta che sfugge alla filiera del riciclo crea immensi problemi di degradabilità e inquinamento.
Lasciando quella finestrella in plastica nelle confezioni, vorrei sapere in quanti si ricordano di separare le due componenti prima di gettarli nei contenitori di carta e plastica separatamente.
D'altro canto avere quella finestrella trasparente dava una sicurezza in più al consumatore su ciò che stava acquistando.
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Direi che è una buona mossa per loro e per il brand, se lo possono anche permettere perché (anche grazie alla finestrella in una certa misura) c'è già una grande fiducia.
Se la giocano con la qualità dopo, perché se per sciagura si ritrovano con un tot di partite rotte/fallate che l'utente compra e scopre dopo il "no more plastic windows" diventa subito un meme (non penso che succederà).
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hanno anche tolto lo slogan in favore del tempo di cottura mi sembra, così a pelle mi piace
1 Risposta -
@fabioantichi lo hanno spostato. Ora è sotto il marchio e, sempre imho, non la vedo un'ottima scelta, in particolar modo perché è molto più prominente il messaggio ecologico rispetto al resto.
Detto in soldoni: questo messaggio è tale da aumentare il valore percepito del prodotto o è una moda/necessità/scelta su fattori secondari all'obiettivo?
A prescindere dalla bontà dell'operazione in senso assoluto, per esser più chiaro, in termini di comunicazione è davvero una così bella mossa?
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Premessa: non sono un'amante della pasta Barilla, ahimè, per una serie di motivi, ma non trovo nulla di male in questa loro scelta.
Perchè pensate che sia una mossa sbagliata? Perchè non si vede più quello che c'è al suo interno?
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Personalmente mai detto che sia sbagliata, ci mancherebbe.
Dico che io non lo avrei consigliato perché, per me, il messaggio che passa (ehi, salviamo il mondo un pacco alla volta) non è coerente con il messaggio che provano a comunicare (masters of pasta/dove c'è Barilla c'è casa)
Approvo la scelta non approvo la comunicazione per esser più chiari...
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Ciao a tutti,
sul sito della Fondazione BCFN c'è una proposta in 10 azioni da intraprendere e questa scelta sembrerebbe coerente. Potrebbe anche essere stata una scelta obbligata per esportare in alcuni mercati
Va detto che sul sito Barilla non c'è una sola foto della nuova confezione senza la finestra in plastica.
Vedo che la la foto della confezione postata da Giorgio è per il mercato estero, ma credo che il claim sia stato tolto anche dalle nuove confezioni azzurre per il mercato italiano.
Sui claim in lingua italiana di aziende che esportano nel mondo ci sarebbe da riflettere.
Sulla riconoscibilità del marchio problemi zero.
Penso che la questione però non investa solo la fiducia ma più in generale il posizionamento sul mercato di un prodotto arcinoto. Non è affatto detto che una nuova confezione, priva della finestra in plastica, non riesca a trasmettere un valore di prodotto pari o addirittura superiore.
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Se non sbaglio per adesso l'ha fatto solo per il mercato inglese e io mi sono chiesta perché.
Personalmente ho smesso di comprare la Rummo, che avevo sostenuto nel momento in cui aveva avuto quel macello post-alluvione, perché ha una busta poliaccoppiata non riciclabile. Cercando al volo vedo che altri chiedono il cambio dal 2016 del packaging ma ancora non è cambiato:
Ciao Rummo, apprezzo molto la vostra pasta e vi sostengo pienamente ma perché non fate una confezione riciclabile? Magari di cartoncino, non saprei. Magari sbaglio io ma questo è ibrido plastica+carta e quindi non riciclabile (c'è scritto chiaramente indifferenziata). È lodevole il vostro sforzo per le emissioni come indicato sulla confezioni ma questo farebbe del vostro già ottimo prodotto qualcosa di inarrivabile.
A cui la Rummo risponde che stanno lavorando anche per risolvere questa situazione e avere una confezione riciclabile senza perdere in qualità! Ma in 4 anni nulla è cambiato.
E quindi sì, la questione interessa. Quanto a vedere la pasta, io a maggio ho fatto incetta di barattoli di vetro e ho riorganizzato la dispensa. Me la guardo lì, appena di ritorno dalla spesa, meditando di comprarla anche sfusa, se è buona. Tra l'altro ho finalmente risolto il problema dei minuti di cottura: prima OGNI VOLTA mi ricordavo di guardarli solo dopo aver rimesso a posto o buttato il pacchetto. Adesso i minuti li scrivo sul coperchio del barattolo e li vedo SUBITO.
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La trovo una scelta furba. Risparmiano sulla produzione del packaging e contemporaneamente lanciano un messaggio ecologico. Non ho esperienza per giudicare se il non poter piu' vedere il prodotto all'interno possa effettivamente essere una variabile che pesa sulla scelta del consumatore.
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La finestra era pensata per rassicurare il consumatore sulla qualità del prodotto ("vedila con i tuoi occhi"). La scelta in questo caso risulta tra:
- continuare a mostrare il prodotto puntando sulla qualità come driver, consapevoli che per farlo è necessario usare la plastica
- "sacrificare" la vista del prodotto in favore di un packaging più ecologico (e suppongo anche leggermente più economico da produrre, visto che togli un materiale e un processo/macchinario per inserirlo)
Da consumatore sinceramente apprezzo questa scelta ecologica, anche se può sacrificare un fattore distintivo del brand. Anzi, sono convinto che dovremmo pretendere dalle aziende piccole e grandi rivoluzioni che vadano in questa direzione. Ogni azienda è bene che si evolva seguendo i propri valori.
Nella mente del consumatore poi la Barilla avrà un suo posizionamento anche in termini di qualità, che vedremo se verrà intaccato dalla scelta di non mostrare più il prodotto nella scatola.