• User

    Partita IVA libero professionista, costi?

    Ciao Ragazzi,
    ho bisogno di un aiuto fiscale da qualche esperto. Come libero professionista, se vendo siti web a terzi, ho bisogno di aprire una Partita IVA obbligatoria? Se si, quali sono i costi? Ho letto che si puó aprire in modo gratuito, che altre spese servono? Posso permettermi una Partita Iva o i costi sono troppo alti?


  • Moderatore

    Ciao
    il commercialista è d'obbligo ma non perchè lo impone la legge ma perchè è impossibile stare dietro a tutti gli aggiornamenti di legge.


  • User Attivo

    Per rispondere alla tua domanda: Si. Ti serve la P.IVA.

    Costi? 0. Se puoi avvalerti del regime forfettario dovresti pagare il 15% di tasse ed il 25,72% di INPS quindi un TOT. di 40.72% senza costi fissi od occulti.

    Puoi aprirla gratis compilando un banalissimo modulo in camera di commercio oppure con 50€ da un qualsiasi commercialista.

    Diverso discorso per l'iscrizione alla gestione separata (sempre che sia il tuo caso) o diversi adempimenti che non sapremmo indicarti date le poche informazioni forniteci.

    Ancora più in breve: Vai da un commercialista, dagli 500€ circa l'anno e fatti aprire la P.IVA e seguire da lui 😉


  • User

    Andró a fare visita al commercialista allora, vediamo che ne esce ��


  • Moderatore

    Ciao
    piccola rettifica, il costo in "tasse" è minore del 40%, è circa del 23% per i primi 5 anni.


  • User Attivo

    Buonasera, mi permetto di inserirmi nella discussione perchè ho letto un pò di inesattezze.
    Prima di tutto bisogna capire cosa si intende per "vendita di siti a terzi" (se "creazione di siti web" o "vendita di domini").

    1. Se si intende "Creazione di siti web"
      In tal caso l'attività va inquadrata come "attività artigiana". I passaggi da seguire sono:
    • apertura della partita IVA. Non ci sono spese vive per questa pratica;
    • iscrizione alla CCIAA di competenza territoriale. le spese vive (dovute alla CCIAA per diritti di segreteria, bolli e camerali) sono pari a 79,50;
    • Iscrizione INPS gesione artigiani e commercianti (con possibilità di riduzione del 35% dei contributi fissi se si aderisce al regime forfettario);
    • iscrizione all'INAIL

    In alternativa è possibile inquadrare l'attività come professionale anziché "artigiana". Anche se questa non è la modalità corretta, viene spesso utilizzata per evitare lo scoglio dei contributi fissi INPS. Infatti anziché iscriversi all'INPS gestione artigiani e commercianti, ci si potrà iscrivere alla gestione separata (si versano i contributi in proporzione al reddito).
    In tal caso i passaggi da fare sono:

    • apertura partita IVA (come sopra);
    • iscrizione INPS gestione separata
    1. Se si intende "Vendita di domini"
      In tal caso l'attività puà essere inquadrata come "E-commerce di tipo diretto". Per fare ciò i passaggi da seguire sono:
    • apertura partita IVA (come sopra);
    • comunicazione SCIA presso il Comune di competenza territoriale
    • iscrizione CCIAA di competenza (come sopra);
    • Iscrizione INPS gestione artigiani e commercianti (come sopra)

    Per quanto riguarda le imposte, se si opta per il regime forfettario:

    1. In caso di attività iscritta alla CCIAA, si verserà il 5% per i primi 5 anni di imposta e poi 15% del reddito imponibile (questo si calcola moltiplicando il volume d'affari annuo per un coefficiente di redditività). I contributi fissi INPS, invece, sono pari a circa 2.340 euro annui (da versare in 4 rate trimestrali)
    2. In caso di attività professionale, si verserà il 5% per i primi 5 anni di imposta e poi 15% del reddito imponibile. I contributi INPS per la gestione separata, invece, sono pari al 25,72% del reddito imponibile

    Saluti