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- dubbio su penalizzazione per bounce rate elevato
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Hai ragione, ed è quello che dicevo anche io, ovvero che spesso visitare una sola pagina è proprio quello che il sito si propone.
Però è anche vero che di solito prima di trovare il sito giusto una persona entra ed esce da diversi siti, spesso molto rapidamente.
Quindi il bounce, di solito, è sinonimo di risultato non attinente con la ricerca o non ottimale.
Questo SOPRATTUTTO se il bounce è immediato, se rimango sul sito per pochissimi secondi.
Purtroppo la definizione di bounce su analytics non tiene conto del tempo.
Per cui mi chiedevo se parlando di posizionamento organico, Google tenesse conto anche tel tempo di rimbalzo.
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Jonnino il bounce rate viene calcolato dal primo accesso alla prima interazione con il sito web.
Quindi se l'utente entra e rimane 1 ora sulla pagina leggendosi tutto il contenuto poi esce, Google analytics segnalerà un bounce del 100% e tempo di permanenza 0.
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Mi permetto di inserirmi e dire la mia.
A mio avviso si sta facendo un po di confusione sul termine 'penalizzazione'.
Sempre a mio avviso non si tratta di penalizzazione ne di premio, ma solo di un fattore di ranking, abbastanza modesto tra l'altro .
Credo che Google non ha bisogno di analytics per determinare se un utente visita una sola pagina del sito per 1 ora, piuttosto che visitarne 3 o più.
Facciamo un ragionamento : l'utente cerca la parola 'auto'. Visita un primo sito , una pagina , poi torna nella pagina dei risultati e ne visita un altro, vede una pagina e poi ritorna ai risultati, e poi ancora visita un terzo sito e ne visita 3 pagine.
A lume di ragione mi viene da pensare che il terzo sito è sicuramente quello che , in qualche modo , premia di più la ricerca fatta e(o comunque offre un valore aggiunto . E questo Google lo sa.Mi sono chiesto sempre perchè grossi siti , del calibro ad esempio del Corriere, 'spezzettano' un articolo su più pagine o schede .
Lo faranno solo per aumentare le impression ( anche della pubblicità) ?
A mio avviso non è l'unica ragione.Ricordo qualche anno fa se ne discuteva parecchio : i siti che avevano una elevata frequenza di rimbalzo , stranamente , non erano mai tra le prime posizioni ( e spesso nemmeno tra le prime pagine della serp ) .
Insomma, magari l'influenza sul ranking sarà stata mitigata nel corso degli anni, ma , a sensazione, credo che abbia ancora la sua , relativa, importanza.Un esempio concreto : un mio sito che per alcune chiavi risultava addirittura primo , aveva un rimbalzo bassissimo e un numero elevato di pagine viste e un buon tempo di permanenza sulle pagine stesse.
Molto stranamente alcune pagine ( sicuramente colpa mia ! ) del sito hanno iniziato a mostrare segni di 'cedimento' su questi parameti : dopo un mesetto circa o poco più proprio le pagine interessate a questo calo ...hanno perso posizioni . Dalla prima sono passato alla quarta.Coincidenza ? Che dire : le pagine erano li immutate nella struttura ( cambia solo il contenuto ) , un buon numero di utenti fidelizzati , ma i nuovi provenienti da Google visitavano una sola pagina al posto di due o tre solite , e con un minor tempo di permanenza.
Sicuramente saranno intervenuti altri fattori .
Anche perchè, non vorrei dirlo , gli ultimi algoritmi hanno generato in serp molta confusione.
Un mio competitor, primo sa sempre seguito da me, ora ha due risultati nelle stesse prime posizioni pur avendo molto ma molto meno pagine delle mie e con contenuti decisamente ...'scarni'.
Non ha pagine amp , non ha SSL ...eppure adesso è presente nelle prime due posizioni con la home e una pagina !!!
Misteri di Google !
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Ciao blue e grazie per l'intervento, concordo su quanto detto riguardo al termine penalizzazione, anche io avevo fatto notare che le penalizzazioni per Google sono ben altra cosa.
Continuo dicendo che per determinare una "regola" bisogna avere moltissimi casi di studio e non basarsi solamente su uno. Inoltre, i fattori di ranking sono troppi per poter dire che la grossa frequenza di rimbalzo ha fatto perdere posizioni alle tue pagine.Inoltre, ho pagine che hanno una frequenza di rimbalzo molto alta (+80%), nonostante questo, per qualsiasi query con "costo trapianto capelli" e "...dopo trapianto capelli" queste due pagine entrano sempre entro le prime tre posizioni. Ovviamente sto dicendo questo non per lodarmi (visto anche l'alto bounce rate) ma per portare dei casi pratici.
Credo che questi due indici, tempo di permanenza e bounce rate, siano facilmente influenzabili da chi conosce qualche riga di codice... Infine, come detto anche sopra credo che in certe situazioni confrontare più pagine di diversi siti web potrebbe essere indispensabile per l'utente (vedi acquisti di prodotti).
Per tutti questi motivi credo che il bounce rate non sia un fattore di ranking diretto
Comunque credo che questa discussione, anche se molto battuta online, sia sempre interessante e credo faccia nascere bei confronti costruttivi, d'altro canto questo è lo spirito del forum quindi aspetto con ansia l'intervento di qualche altro esperto che dica il suo punto di vista..
Ora parto per il web marketing festival!! Ci vediamo a Rimini!!!!
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Allora ci vediamo li, anche se la vedo dura incontrarsi.
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@bluwebmaster said:
Credo che Google non ha bisogno di analytics per determinare se un utente visita una sola pagina del sito per 1 ora, piuttosto che visitarne 3 o più.
Secondo te come farebbero senza Analytics a determinare questo...?
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Ok mi sono spiegato male, pensavo che mettendo "panalizzazione" tra virgolette fosse chiaro, chiamiamolo fattore di Ranking.
Comunque se sta un ora a mio avviso il mio discorso decade. Se 1000 persone cliccano il primo risultato delle Serp e subito ritornano in serp e cliccano il secondo e li rimangono ecco che il primo non risponde alle esigenze degli utenti.
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Ciao Sermatica vieni a salutarci mi raccomando noi siamo già qui.
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Molto volentieri ma dove e come ti trovo?
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Ciao siamo agli accrediti relatori
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La frequenza di rimbalzo da sola conta poco o niente questo parametro va guardato assieme al tempo che un visitatore sta su una pagina.
frequenza di rimbalzo alta + tempo su pagina basso = bassa qualità