• User

    DI con provvisoria esecutività ed implicazioni nella procedura fallimentare

    Tizio dipendente di Alfa srl si è dimesso per giusta causa (8 mensilità non corrisposte). L'ammontare del credito è di ca. 10000 ?. Tizio possiede tutte le buste paga delle mensilità non corrisposte.
    Viene seguito dal legale della sigla sindacale al quale è tesserato. Ad oggi, 15 giorni dalle dimissioni, il legale non ha ancora agito nei confronti di Alfa.
    Tizio scopre che Alfa da oggi ha chiuso (al pubblico) e si è attivata con l'intenzione di richiedere che sia dichiarato il fallimento.
    La formula utilizzata dai colleghi è "da oggi hanno chiuso il negozio" e "vanno a depositare i libri". Il primo punto è confermato.

    Non sono un legale ed ho una conoscenza limitata del diritto.

    Quali strade percorribili? Il legale del sindacato dice di voler aspettare la lettera del curatore fallimentare. Deduco che voglia insinuarsi nel passivo durante la procedura di fallimento.
    A mio avviso, così facendo, le probabilità di recuperare il 100% sono nulle e basse di recuperare il resto, avendo l'azienda 6 mln di ? di debiti col personale e un patrimonio con pressoché nessun immobile, Inoltre non escludo che l'azienda abbia debiti con lo Stato e le banche (dall'analisi dei bilanci in mio possesso).

    Non si potrebbe tentare la strada del decreto ingiuntivo con provvisoria esecutività PRIMA che venga dichiarato il fallimento (e magari prima che il tribunale nomini il curatore fallimentare)?
    Inoltre, è possibile ottenere l'esecuzione forzata attraverso il pignoramento per "anticipare" gli altri creditori e la procedura di fallimento?
    Oggi il patrimonio rimasto in azienda è più che sufficiente per sanare il credito di Tizio ma, ovviamente, Alfa a meno di un pignoramento, si guarda bene dal pagare.

    Come valutare poi l'operato del legale del sindacato? Ad oggi sembra abbastanza disinteressato e "statico".


  • User

    @criceto said:

    A me il comportamento del legale del sindacato pare assolutamente normale ...

    Sulla base di quale principio? A me sembra controintuitivo: così facendo si allungano i tempi e il rischio che il creditore non abbia nulla perché "tra Stato e chi è arrivato prima, non c'è più nulla da liquidare".

    Trovo poi discutibile che il legale non abbia esposto alla persona la "strategia" che intende seguire.
    Al primo incontro si è limitato a dire di tornare quando l'(ex) datore faceva pervenire al lavoratore il cedolino relativo all'ultima mensilità e al TFR (perché non avere subito i cedolini delle mensilità non corrisposte?) rimandando a giugno ulteriore incontro.
    Oggi, il legale rettifica e dice che agirà solo quando riceverà comunicazione dal curatore fallimentare. Mi viene riferito che il sindacato ha contattato il legale dell'azienda il quale ha confermato che hanno depositato i "libri" (e si fidano di una dichiarazione a voce? Fare una "visura" in cancelleria del tribunale?), da qui questa decisione.

    Altri ex colleghi riferiscono che il datore ha redatto delle lettere di dimissioni che vuol far sottoscrivere. Dimissioni incentivate, con un'offerta economica nettamente inferiore alle mensilità non corrisposte e con la rinuncia a qualsiasi rivalsa e azione legale (ammesso che la Legge lo consenta)?

    Nella mia profanità, mi lascia perplesso il modo di agire e, quindi, chiedo qualche indicazione di massima razionale per avere quel minimo di strumenti per capire se suggerire di rivolgersi a un altro legale o meno.

    La perplessità nasce anche dal fatto che altri ex colleghi, iscritti ad altre sigle sindacali, hanno già presentato materiale ai legali e questi, a detta loro, stanno preparando quantomeno intimazioni ad adempiere.

    Purtroppo non ho nemmeno la possibilità di presentarmi io agli appuntamenti con la persona per porre tutti i quesiti e avere risposte esaustive.


  • User

    Aggiornamento odierno, da prendere con le pinze per chi legge

    • Alfa non si è ancora attivata per richiedere il fallimento. Aspetta che i dipendenti decidano se essere licenziati o dimettersi. I sindacati sono a conoscenza di ciò e domani valuteranno cosa comunicare ad Alfa;
    • Alfa stamattina ha proposto ai dipendenti di sottoscrivere un documento che dice "...da oggi cessa l'attività dell'azienda per cui procederemo al licenziamento...". La maggioranza si è rifiutata di firmare per ricevuta e stanno picchettando Alfa, pretendendo il pagamento degli arretrati

  • User

    @criceto said:

    Forse non hai percepito il sottile (troppo sottile) intento polemico nei confronti dei legulei sindacali ...

    No, non l'avevo percepito.
    Polemico perché si ritiene che i legali sindacali siano "inutili" oppure per come si sta comportando "quel" legale?
    C'è da dire anche che un avvocato non sindacale ha costi ben più alti e da pagare anche se non si recupera il credito. Questi chiedono il 4% se e solo se il lavoratore incassa.

    Comunque per chi interessa, la notizia è di dominio pubblico ormai lecconotizie.com/economia/garlate-dopo-60-anni-chiude-la-f-lli-greppi-lavoratori-in-protesta-170795/