• User

    e i siti commerciali?

    Questa è una domanda molto generale, spero di averla inserita nella sezione giusta.. :mmm:

    Ho un dubbio, o meglio, un dubbio amletico..

    Leggendo molte discussioni su questo forum, non vi sembra che tutte le linee guida fornite da Google (ma non solo, anche molti dei vostri consigli) per migliorare il posizionamento siano riferite ai blog, mentre non si applicano bene ai siti commerciali?

    Prendiamo come esempio un sito di una ditta di dimensioni "normali", magari un'officina..

    Content is the king: i siti di questo tipo di solito hanno testi "fissi", cioè spiegano l'attività dell'azienda ma si fermano li..
    Link Building: accertato il fatto che directory generali (gratuite) e siti di article marketing ormai fanno più danno che altro, come è possibile che un altro sito metta un link al nostro sito di sua spontanea volontà?
    News: Google apprezza i siti con news molto frequenti e sempre nuovi contenuti, ma anche qui le news non sono all'ordine del giorno, è impossibile creare nuovi contenuti una volta che hai spiegato il funzionamento o a cosa serve..

    Spero non sia una cosa discussa e ridiscussa, mi sembra un argomento valido per fare qualche riflessione utile a migliorare la situazione di questa tipologia di siti.. 🙂


  • Moderatore

    Ciao Fefe85ma,

    ho dato una veloce rilettura d'insieme alle linee guida di Google prima di risponderti.
    Si concentrano più che altro su raccomandazioni su una buona struttura interna, titoli univoci, insomma principalmente tutto quanto riguarda una buna crawl-abilità, indicizzabilità, usabilità e l'utilità dei contenuti.

    Laddove parlano di blog, non escludono l'uso di blog aziendali.
    Google sa distinguere la tipologia di un sito, e caratterizzarlo tra sito di news, blog generico o specialistico, e sito aziendale.
    Un'azienda con una presenza su web deve competere più con i propri competitor naturali che con siti di new. Uno strumento per competere è l'uso di un blog aziendale integrato al sito. Fornendo contenuti regolare, possibilmente senza eccedere nell'autocelebrazione seppur citando i propri prodotti/servizi, insomma rendendo un servizio utile si può invogliare la nascita di link spontanei, alla base del funzionamento di Google.
    L'errore comune nelle aziende a mio avviso è non avere un blog integrato, o averlo e trascurarlo, o usare un tipo di comunicazione non adeguata al web, o limitarlo all'uso di comunicati, o eccessivamente autopromozionale. Nulla che invogli una regolare platea a seguirli - e linkare.

    Sulle pagine con contenuti "fissi": tolte le classiche pagine istituzionali, un sito di un'azienda che fornisce un prodotto ha la possibilità di descrivere il proprio prodotto con accuratezza; tali pagine non sono necessariamente penalizzate e possono anzi essere ottime occasioni di traffico organico. Spesso l'errore nelle aziende è trascurare le informazioni fornite dirottando subito su form di contatto.

    Non sono esperto di Google News (è questo cui ti riferisci?), su questo non so esprimermi; ammetto di non averlo mai considerato per una strategia di comunicazione aziendale.

    Spero d'esserti stato d'aiuto


  • User

    Intendevo le news in generale, non proprio Google News.
    Grazie per la risposta, in effetti alcuni strumenti, come il blog, andrebbero utilizzati meglio dalle aziende.
    Non sono molto d'accordo su quanto scrivi in merito ai link "naturali", per me è impossibile che una piccola azienda che opera magari solo in determinate località possa ricevere questi link..


  • Moderatore

    @Fefe85ma said:

    Non sono molto d'accordo su quanto scrivi in merito ai link "naturali", per me è impossibile che una piccola azienda che opera magari solo in determinate località possa ricevere questi link..
    Difficile, hai sicuramente ragione.
    Link spontanei non sono facili neanche per aziende di caratura più grande.

    Impossibile, no.
    Citazioni di Partner commerciali, review e comparazioni di prodotti, interviste, sponsorizzazioni di eventi, concorsi a premi, stunt pubblicitari provocatori, etc... sono tante le attività che possono creare un indotto che oltre alla brand awareness possono generare link spontanei come sottoprodotto.

    Non mi fraintendere: non millanto grande esperienza di link building (nemmeno amo troppo tale parola). Però capita di vedere casi di iniziative che generano rumore, e sì, anche links.
    Per capirsi, un paio d'esempi (gli stunt, sono i più divertenti):

    • L'azienda australiana che fece in modo di apparire nelle news di settore per non supportare più IE7
    • La piccola compagnia aerea che annunciò di voler mettere posti in piedi
    • ...

    Ok, non sono aziende proprio "piccole" (ma neanche giganti). Ma il discorso vale per tutti. La fantasia è il limite.
    L'idea è non limitarsi a "campagne di link building", è abbracciare una strategia di promozione marketing a più ampio respiro.

    Ciao