• Super User

    Io personalmente registro da 3 o 4 giorni un incremento del cpc medio e uno lieve di Ctr, che migliora ( grazie a Dio ) una situazione già sostanzialmente discreta e accettabile. ( Guarda caso siamo a...metà mese ! ).

    @wolf_club
    I click che appaiono e poi spariscono sono considerati "invalidi" e recentemente Google ha ulteriormente ristretto i criteri per definire la validità di un click : tranquillo non stanno cliccando "per gioco", ma sono solo i criteri che si sono fatti più severi.

    @seogenova
    3000 impression ...1 click, ma non dici il "settore" del sito : certo un Ctr davvero...irrisorio direi, ma molto dipende dalla quantità di inserzionisti e dall'appetibilità dei loro annunci, dal posizionamento e dall'assuefazione dei visitatori per alcuni inserzionisti.
    Alcuni di questi fattori sono fuori del nostro controllo, di conseguenza puoi mettere e togliere le frecce anche 500 volte al giorno, ma se quei fattori vanno contro ...c'è poco da fare.

    Io posso darvi solo un consiglio : agli inizi anch'io ero li ogni due ore circa a monitorare le entrate e ragionavo , ragionavo e ragionavo.
    Poi ho capito che l'unico modo per incrementare realmente i guadagni era crescere in qualità e quantità e non mi sono dato molto più pensiero ...almeno in parte.
    E tieni presente che per me un oscillazione di cpc medio di uno o due punti coincide ...con un disastro annunciato!
    E' l'unico modo per crescere realmente : ad esempio ho notato che rispettando alcuni parametri di qualità...anche AdSense offre risultati migliori e più performanti.
    Occhio fisso sulla qualità e...smanettare alla cieca il meno possibile.


  • User Attivo

    L'ho letta anche io questa cosa. Farà piacere agli inserzionisti sapere che quasi la metà dei click che Adsense mi pagava fino a ieri erano invalidi...

    Aggiungo che da ieri mi è sparita anche l'immagine dell'autorship, tanto per non farci mancare niente...

    Comunque si sa che Adsense ti lascia con le natiche per terra quando vuole e per fortuna la qualità sul mio sito non manca e coloro che mi chiedono di pubblicizzarsi direttamente mi salvano dall'inaffidabilità di Adsense. Rimpiango solo di averne rifiutato più di uno per mantenere una buona esperienza utente e per non infarcire le pagine di pubblicità.

    Sono sempre soldi che vengono meno ma me ne faccio una ragione.


  • Super User

    @b**l****uwebmaster

    posso vedere un tuo sito ?**


  • Super User

    @wolf_cub said:

    Comunque si sa che Adsense ti lascia con le natiche per terra quando vuole e per fortuna la qualità sul mio sito non manca e coloro che mi chiedono di pubblicizzarsi direttamente mi salvano dall'inaffidabilità di Adsense.

    Qui ci sarebbe molto, ma molto , da discutere.
    AdSense , notizia non scritta da nessuna parte ma che appare chiarissima, vuole diventare sempre più un circuito per "professionisti" e nel contempo garantirsi la fetta di mercato che attualmente ha, incrementandola, offrendo agli investitori pubblicitari certezze in merito ai loro investimenti.
    Entrambe si riflettono sul publisher , alcune volte "pesantemente", altre aumentando in questi ultimi la consapevolezza che AdSense è una "cosa estremamente seria". Mi spiego.
    E' da un po che AdSense ha ulteriormente reso severi i requisiti per aderire al circuito : oggi non basta avere un blog con una cinquantina di articoli per essere ammessi.
    Anche se AdSense ha un occhio di riguardo per i publisher di "lunga data" , oggi però usa criteri ancor più severi verso gli stessi e spesso si assistono a dei ban clamorosi non solo verso i "nuovi" e verso i piccoli".
    I criteri per la validazione dei click si sono inaspriti ulteriormente con una netta separazione tra click "fraudolenti" e click "non validi".
    In questi ultimi rientrano ad esempio, oltre ai click accidentali, quei click che generano visite verso gli inserzionisti di riferimento di pochi secondi, solo sulla landing page, e con ritorno veloce verso la pagina di origine.
    Si aggiungano anche tutti i click ripetuti che seguono lo stesso criterio.
    Insomma il visitatore che non sia mosso da specifico interesse per l'inserzionista e la sua offerta si fa presto a definirlo e i suoi click finiscono irrimedibilmente a infoltire la schiera di quelli "non validi".
    E questo perchè Google intende offrire agli inserzionisti quello che lui stesso chiama "ecosistema" , ossia l'incontro tra un reale interesse per il prodotto offerto dall'inserzionista e il visitatore, generando quindi un ottimizzazione utile ad incrementare il ROI dell'investitore.

    Per capire questo basta farsi una domanda : voi pagareste una campagna di 1000 click per vendere una sola batterie di pentole ? O piuttosto vi affidereste a un altro circuito dove di click ne ricevete 400 ma di batterie di pentole ne vendete almeno 10 ?

    Il publisher può incidere sul reale interesse ? Solo in parte , modificando il layout in modo che i click accidentali o "per noia" o "per abbandono" siano ridotti al minimo.
    E per fare questo deve rendere le sue pagine interessanti al punto che aumenti il tempo di permanenza e il numero di pagine viste , aumentare la qualità del suo prodotto, curare l'aspetto grafico e della disposizione dell'informazione .

    E' ovvio che questo si ottiene solo con il tempo e, soprattutto, esperienza : e ADsense cerca publisher di esperienza e "professionali".

    E in ultimo cercare di crescere e di diventare quanto più grandi possibili.
    Perchè Adsense, volenti o nolenti, mira sempre più ad ottenere una platea di publisher molto "competitiva" a fronte della ricerca di inserzionisti sempre più esigenti e attenti ai loro investimenti.

    @seogenova
    Perdonami ma non amo pubblicizzare i miei siti in questa forma, cosa che consiglio vivamente anche agli altri publisher AdSsense per...ovvi motivi e che potrai facilmente intuire.
    Se ti interessa, giusto per curiosità tua, uno dei miei siti fa circa 1,2 milioni di unici al mese ( sette anni di vita ) e le impression adsense sono quasi a due cifre espresse sempre in milioni.
    E spero di crescere con almeno altri due siti ...


  • User Attivo

    @bluwebmaster, rispetto la tua opinione ma non posso trovarmi d'accordo.

    È una tua legittima valutazione di come funziona (o dovrebbe funzionare ) il sistema ma non so quanto supportata da fatti.

    Io non mi sono mai posto il problema di come funzioni AdSense (al di là del regolamento), di come vengano valutati i click etc. anche perchè Google ci tiene a tenere segreto il funzionamento, però, per limitarmi agli inserzionisti, un paio di campagne AdWords le ho fatte anche io e non è che Google mi abbia mai garantito il fatto che ogni 400 click devo vendere una batteria di pentole. Anzi, non mi hanno mai garantito alcunché...;)

    E per tornare al lato publishers posso solo dire che se dovessi seguire i suggerimenti con i quali quelli di Adsense mi martellano, nel mio sito i click accidentali sarebbero molti ma molti di più.

    Quanto al tuo business ti auguro molte soddisfazioni ma, ammesso che si basi solo sugli introiti di Adsense, vorrei farti una domanda: sei assolutamente certo che domani non potresti ritrovarti col sedere per terra causa AdSense? Non saresti il primo e non saresti l'ultimo. A dispetto di qualsiasi regolamento o qualità.


  • Super User

    @wolf_cub said:

    @bluwebmaster, rispetto la tua opinione ma non posso trovarmi d'accordo.
    È una tua legittima valutazione di come funziona (o dovrebbe funzionare ) il sistema ma non so quanto supportata da fatti.

    Ti ringrazio, ma nella realtà è quello che gradualmente sta avvenendo.
    Se leggi in giro noterai come , adesso, entrare in AdSense sia molto, ma molto, più difficile.
    Come i criteri per la validazione dei click siano molto più rigidi, e i ...ban...molto più facili.
    E questi, volenti o nolenti, sono "fatti".
    Poi, ovvio, ognuno crede a quello che vuole e si forma un'opinione.

    @wolf_cub said:

    Io non mi sono mai posto il problema di come funzioni AdSense (al di là del regolamento), di come vengano valutati i click etc. anche perchè Google ci tiene a tenere segreto il funzionamento, però, per limitarmi agli inserzionisti, un paio di campagne AdWords le ho fatte anche io e non è che Google mi abbia mai garantito il fatto che ogni 400 click devo vendere una batteria di pentole. Anzi, non mi hanno mai garantito alcunché...;)

    Io credo invece che, messo in essere tutto il possibile per rispettare il regolamento, queste domande bisogna farsele, se non altro per seguire la dinamica e l'evoluzione dell'intero sistema.
    Io credo che ognuno debba coltivare il proprio orticello con rettitudine ( regolamento ) ma ogni tanto studiare anche il metodo di coltivazione e quello che il fruttivendolo si aspetta che io gli consegni. ( Scusa il paragone ma è il primo che mi è venuto in mente ).
    Sulla seconda parte ammetto che ho fatto l'impossibile per farmi fraintendere, quanto meno mi sono spiegato male.
    Nessuno ti garantisce niente ( sulla vendita certa di pentole !!! ) ne AdSense ne altri : ma credo che un buon investitore in pubblicità ( e non il pizzicagnolo che pensa davvero che se ti pubblicizzi su pagine gialle dopo i clienti cercano te e ti strappano da mano i coni gelato e fa una campagnetta illudendosi così ...di trarre profitti stratosferici a fronte di costi irrisori ! ) abbia studiato a fondo il ROI , sappia cosa sia e cerchi di migliorarlo .
    Tu te lo immagini un inserzionista che vuole investire 10.000 euro con AdSense e che poi si ritrova la sua pubblicità su decine di siti abbandonati , con contenuti copiati, con una decina di post che parlano di come prepapare l'uovo sodo o , nel migliore dei casi, della farfalla di Belen ?
    E se si pubblicizza su questi siti, quanto pensi che ne guadagni in termini di ritorno dell'investimento ?
    In genere gli investitori seri chiedono che i siti dove si pubblicizzano siano "robusti", "seri", con un interesse reale del visitatore a visitarli e quaindi a interessarsi poi ai suoi prodotti.
    Ora ti faccio una domanda : valgono , in termini di interesse, più 1000 visitatori di 100 siti fatti male, non aggiornati, copiati , poco navigabili, o 100 visitatori di siti ben organizzati, interessanti da visitare ?
    AdSense non ti garantisce niente, ma ti può garantire che il tuo investimento ...non finisca alle ortiche !

    @wolf_cub said:

    E per tornare al lato publishers posso solo dire che se dovessi seguire i suggerimenti con i quali quelli di Adsense mi martellano, nel mio sito i click accidentali sarebbero molti ma molti di più.

    Qui mi sento di darti ragione : ho parlato varie volte con dipendenti Google e ti posso assicurare che alcuni "consigli" li ho rifiutati e non attuati, anche a costo di vanificare la loro chiamata e indispettirli.
    Però devo ammettere che i loro sistemi di tracking sono migliori di tante nostre intuizioni : alcuni consigli infatti che ho seguito ...mi hanno fatto quasi raddoppiare le entrate. Sarà un caso ?

    @wolf_cub said:

    Quanto al tuo business ti auguro molte soddisfazioni ma, ammesso che si basi solo sugli introiti di Adsense, vorrei farti una domanda: sei assolutamente certo che domani non potresti ritrovarti col sedere per terra causa AdSense? Non saresti il primo e non saresti l'ultimo. A dispetto di qualsiasi regolamento o qualità.

    Non si basa solo su AdSense, ovvio. Ci mancherebbe.
    Ma la tua domanda, molto intelligente, suppone una risposta, meno intelligente, ma non per questo meno reale.
    Sai quanta gente conosco che ha sottoscritto un mutuo e poi dalla sera alla mattina è finita in CIG o è stata licenziata ? Sai quanta gente ( purtroppo ) ho salutato la sera cordialmente e due mattine dopo ho partecipato al loro funerale ?
    Del domani non vi è certezza...o, se preferisci, nulla è per sempre. Fatta eccezione per i diamanti. 😄


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    Ti ringrazio, ma nella realtà è quello che gradualmente sta avvenendo.
    Se leggi in giro noterai come , adesso, entrare in AdSense sia molto, ma molto, più difficile.
    Come i criteri per la validazione dei click siano molto più rigidi, e i ...ban...molto più facili.
    E questi, volenti o nolenti, sono "fatti".
    Poi, ovvio, ognuno crede a quello che vuole e si forma un'opinione.

    Secondo me commetti un errore concettuale.
    Non si discute del fatto che ci siano criteri, ancorchè ignoti, di validazione dei click e degli account nel loro complesso, il punto è quando si parla di valore "qualitativo" dei click. Qui ci si può impegnare in tutte le speculazioni che vogliamo ma si entra in un campo minato, a mio avviso.
    Allora si possono introdurre il tempo di permanenza sulla landing, l'azione compituta... e poi? E poi perchè non anche la vendita, l'iscrizione a una newsletter o che altro?
    Ma tu sai bene che il compimento di un'azione dipende più dalla qualità della landing, da una call to action chiara e da molti altri parametri che non sono certo in mano al publisher. E quindi? Io devo vedermi sottrarre dei click perchè, a tuo dire, ci sono investitori incapaci di impostare una campagna? Sarà colpa mia...? 😄
    Poi bisognerebbe chiedere a Google se a lui l'investitore incapace fa tanto più schifo di uno capace.

    Se un sito è qualitativamente scarso lo zoo di google dovrebbe verificarlo a priori. E se un sito offre un'esperienza utente pessima e in più ha tutti i contenuti copiati in linea teorica non dovrebbe occupare una buona posizione nel motore. E se non occupa una buona posizione non molti lo visiteranno e tanto meno visualizzeranno la pubblicità e tanto meno la cliccheranno.

    Inoltre, a dirla tutta, io non sono affatto sicuro che gli investitori non siano affatto interessati d inserire la pubblicità su un sito che parli della farfalla di Belen se questo sito fa numeri considerevoli. 😄

    Io (parere personale ed interessato), penso che il mio sito sia di buona qualità e che le persone trovino nel mio sito esattamente ciò che cercano. Non vengono sul sito per cliccare la pubblicità che, per quanto contestuale possa essere, non risponde certo alla ricerca che li ha portati a planare sul mio sito. Detto in altri e più concisi termini: i visitatori in genere come anche io, che sono a mia volta utente della rete, della pubblicità ne faremmo volentieri a meno (tanto che Adblock è un mio tool inseparabile). Quindi io trovo che tanto maggiore sia l'interesse e il coinvolgimento che il contenuto del tuo sito offre agli utenti tanto più fastidiosa risulti la pubblicità.

    @bluwebmaster said:

    Sai quanta gente ( purtroppo ) ho salutato la sera cordialmente e due mattine dopo ho partecipato al loro funerale ?
    Del domani non vi è certezza...o, se preferisci, nulla è per sempre. Fatta eccezione per i diamanti. 😄

    Che dire, il paragone con l'imperscrutabile signora con la falce e Google mi pare azzeccato perché di entrambi ci sono ignoti i segreti. 😄


  • Super User

    @wolf_cub said:

    Secondo me commetti un errore concettuale.
    Non si discute del fatto che ci siano criteri, ancorchè ignoti, di validazione dei click e degli account nel loro complesso, il punto è quando si parla di valore "qualitativo" dei click. Qui ci si può impegnare in tutte le speculazioni che vogliamo ma si entra in un campo minato, a mio avviso.

    Può darsi. La "soglia" di validità dei click , l'asticella limite, viene posta un po più in alto , e la prova sta nel fatto che oggi è molto più facile avere click "non validi".
    Evidentemente questo influisce anche su un altro parametro : se la quantità media di "non validi" è abbastanza elevata per un publisher, probabilmente diminuisce la "stima" che AdSense ha nei suoi confronti e variano molti altri parametri, non escludendo cpc e rpm.
    Ma questa ovviamente è una mia sensazione.

    @wolf_cub said:

    Allora si possono introdurre il tempo di permanenza sulla landing, l'azione compituta... e poi? E poi perchè non anche la vendita, l'iscrizione a una newsletter o che altro?

    Forse non hai notato che da circa tre mesi sono state introdotte le offerte CPE !

    @wolf_cub said:

    Ma tu sai bene che il compimento di un'azione dipende più dalla qualità della landing, da una call to action chiara e da molti altri parametri che non sono certo in mano al publisher. E quindi? Io devo vedermi sottrarre dei click perchè, a tuo dire, ci sono investitori incapaci di impostare una campagna? Sarà colpa mia...?

    Tutte cose che condivido , per carità, ci mancherebbe : ma qui parliamo di parametri che riguardano "l'interesse" per la pubblicità che il sito del publisher riesce a suscitare.

    Se il visitatore clicca perchè annoiato o non soddisfatto in quello che cercava sul sito del publisher, arriva e sta tre secondi sulla pagina dell'inserzionista e poi torna indietro, perchè mai tu vorresti addebbitare il click all'inserzionista e accreditarlo al publisher ?
    Per capirlo prova a metterti nei panni dell'inserzionista !

    @wolf_cub said:

    Se un sito è qualitativamente scarso lo zoo di google dovrebbe verificarlo a priori. E se un sito offre un'esperienza utente pessima e in più ha tutti i contenuti copiati in linea teorica non dovrebbe occupare una buona posizione nel motore. E se non occupa una buona posizione non molti lo visiteranno e tanto meno visualizzeranno la pubblicità e tanto meno la cliccheranno.

    Ti ho già detto che entrare in AdSense è stato reso difficile e credo, da quello che ho letto in giro, che lo diventerà sempre di più.

    @wolf_cub said:

    Inoltre, a dirla tutta, io non sono affatto sicuro che gli investitori non siano affatto interessati d inserire la pubblicità su un sito che parli della farfalla di Belen se questo sito fa numeri considerevoli. 😄

    L'unico numero che un inserzionista serio guarda è il ROI.

    @wolf_cub said:

    Detto in altri e più concisi termini: i visitatori in genere come anche io, che sono a mia volta utente della rete, della pubblicità ne faremmo volentieri a meno (tanto che Adblock è un mio tool inseparabile). Quindi io trovo che tanto maggiore sia l'interesse e il coinvolgimento che il contenuto del tuo sito offre agli utenti tanto più fastidiosa risulti la pubblicità.

    Se lo credi veramente, scusa, perchè tieni ancora AdSense ? Toglilo via se lo pensi davvero e così non ti preoccuperai più di cpc , rpm e ctr oltre che ...degli invalidi. 😄


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    Se lo credi veramente, scusa, perchè tieni ancora AdSense ? Toglilo via se lo pensi davvero e così non ti preoccuperai più di cpc , rpm e ctr oltre che ...degli invalidi. 😄

    Perchè, tu su un sito ci vai per vedere i banner? E al cinema vai per goderti gli spot? 🙂

    Lo tengo perchè come publisher devo monetizzare in qualche modo ma credimi se ti dico che come investitore mi preoccupa molto meno la scarsa qualità dei siti che non i "geni" che per ottenere dei click hanno inventato pubblicità talmente invasive da avere costretto me come molti altri ad utilizzare Adblock. Sono costoro che fanno crollare, contestualmente, i rendimenti pubblicitari. Per tutti, investitori e publisher.


  • Super User

    Veramente mi riferivo alla TUA frase : " ...Detto in altri e più concisi termini: i visitatori in genere come anche io, che sono a mia volta utente della rete, della pubblicità ne faremmo volentieri a meno (tanto che Adblock è un mio tool inseparabile). Quindi io trovo che tanto maggiore sia l'interesse e il coinvolgimento che il contenuto del tuo sito offre agli utenti tanto più fastidiosa risulti la pubblicità..." .

    Scusa , ma a questo punto per coerenza con quanto espresso dovresti fare a meno di utilizzare pubblicità sui tuoi siti.

    Inutile dirti che non sono affatto d'accordo sul fatto che i rendimenti pubblicitari crollano causa dell'invasività di certa pubblicità : è fastidiosa, certo, ma la causa dei crolli dei budget pubblicitari ( e quindi delle nostre revenue in ultima analisi ) risiede in ben altre ragioni , quali ad esempio : poca preparazione dei piccoli e medi inserzionisti , circuiti di affiliazione che utilizzano i publisher come tanti rappresentati di spazzole .
    Ah...dimenticavo ...:D... casomai non te ne fossi accorto c'è una piccolissima, insignificate, banale ...."crisi economica" che, diciamolo apertamente, si mangia almeno un 60/70 % dei budget pubblicitari degli inserzionisti medio/grandi medio/piccoli e piccoli.
    Particolare trascurabile, non credi ?:D


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    Veramente mi riferivo alla TUA frase : " ...Detto in altri e più concisi termini: i visitatori in genere come anche io, che sono a mia volta utente della rete, della pubblicità ne faremmo volentieri a meno (tanto che Adblock è un mio tool inseparabile). Quindi io trovo che tanto maggiore sia l'interesse e il coinvolgimento che il contenuto del tuo sito offre agli utenti tanto più fastidiosa risulti la pubblicità..." .

    Scusa , ma a questo punto per coerenza con quanto espresso dovresti fare a meno di utilizzare pubblicità sui tuoi siti.

    Con te si finisce sempre sul filosofico. 😄

    Comunque io non mi contraddico mai. 😉

    Ribadisco che della pubblicità ne farei volentieri a meno sul mio sito e anche su quello degli altri. Detto ciò, non scendo dalla montagna del sapone e se dai miei contenuti non ci guadagnassi assolutamente niente, e avendo di meglio da fare nella vita, potrei tranquillamente evitare di crearli facendo un piacere a Google che, in tal modo, potrà togliersi dagli zebedei i piccoli blogger da poche centinaia di pagine e contare su content farm che sicuramente gli garantiranno contenuti di altissimo valore, con grande soddisfazione sua e degli inserzionisti pubblicitari tutti.


  • Super User

    Ragazzi cerchiamo un modo per risolvere il problema !


  • Super User

    @wolf_cub said:

    Con te si finisce sempre sul filosofico. 😄

    😄 Perlomeno cerco una spiegazione. Poi le soluzioni non spettano a me.
    Tu hai una soluzione per risolvere il problema che lamenti ?
    Ecco : mi preferisco quando faccio "filosofia" piuttosto che ...essere pratico.

    @wolf_cub said:

    Comunque io non mi contraddico mai. 😉

    Mi guarderei bene dal sostenerlo, credimi.
    Ma qui, come altrove, leggo solo lamentele ricorrenti : rimboccarsi le maniche e lavorare per crescere..no eh ?!
    Altrimenti cambiano nome alla sezione : mettamo " il muro del pianto".

    @wolf_cub said:

    Ribadisco che della pubblicità ne farei volentieri a meno sul mio sito e anche su quello degli altri.

    Si, potrei essere anche d'accordo : un po come la suocera, tutti le odiano ma quando ci aiuta ...ci tappiamo il naso e accettiamo.
    Mi scusino le..."suocere". 😄

    @wolf_cub said:

    Detto ciò, non scendo dalla montagna del sapone e se dai miei contenuti non ci guadagnassi assolutamente niente, e avendo di meglio da fare nella vita, potrei tranquillamente evitare di crearli facendo un piacere a Google ...

    E qui che fai un errore di fondo : Google non cerca di togliersi dalle scatole blogger piccoli...cerca piccoli blogger capaci di crescere e di pensare da professionisti.
    Se cresci, cresce ulteriormente anche lui, e tu ne trai soddisfazione, se non cresci , Google non cresce e se gli crei problemi ...ti suicida.
    Sono regole di mercato e di crescita.

    @seogenova
    Si : risolvere il problema ...crescendo , o almeno mettercela tutta.


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    E qui che fai un errore di fondo : Google non cerca di togliersi dalle scatole blogger piccoli...cerca piccoli blogger capaci di crescere e di pensare da professionisti.
    Se cresci, cresce ulteriormente anche lui, e tu ne trai soddisfazione, se non cresci , Google non cresce e se gli crei problemi ...ti suicida.
    Sono regole di mercato e di crescita.

    Tu non sei certamente un ingenuo ma parli come se il web fosse rimasto a 15 anni fa. Oggi emergere è un'impresa quasi disperata.
    "pensare da professionisti", certo. Hai detto niente...

    Il mio sito, che gestiamo in due, è un hobby per noi come lo è per moltissima altra gente. Se volessimo farlo crescere in maniera professionale dovremmo dedicarci tutto il nostro tempo. Nel frattempo che cresci c'è però anche il piccolo problema che devi mangiare perchè se crepi di fame poi mi dicono che è difficile crescere.
    E per crescere devi scrivere contenuti di valore, sapere di seo e di marketing, sapere di gestione siti, di social networks...

    Ora noi gestiamo queste attività in proprio ma quanto ci costerebbe un seo che ci aiuti a "crescere"? Chi lo paga?
    Se volessimo farlo crescere nei contenuti chi li paga coloro che li scrivono? E parlo di contenuti che piacciono a me (e che per fortuna, in molti casi, anche Google premia) non articoletti da 150 parole. Parlo di articoli, talvolta, di svariate pagine con foto, video...Me lo danno via a 2 Euro? Io che so il tempo che mi ci vuole non lo farei pagare meno di 40-50. E se anche decidessi di essere oltre misura magnanimo e pagassi un articolo, che so, 10 Euro, quanto tempo ci metterei per ammortizzarlo con la pubblicità? Te lo dico io, non lo ammortizzerei mai perchè ancora per oggi la quantità paga sulla qualità dei contenuti.

    Ergo per crescere servono soldi, e tanti, per pagarsi il commercialista, l'INPS, lo spazio web, e tante altre cosette. Chi non li ha si impicca. Poi bisogna avere altrettante competenze tecniche. Quando sei a posto con tutto puoi finalmente dedicarti ai contenuti per far crescere il tuo sito con la quasi certezza che prima di una paio d'anni non vedrai neanche un risultato apprezzabile e con la spada di Damocle degli algoritmi di Google che ti possono segare le gambe in qualsiasi momento.
    Ecco perchè al giorno d'oggi non c'è assolutamente la possibilità, per la stragrande maggioranza delle persone, di "crescere".

    Poi, se non ricordo male, lo so che tu, a fare tutto questo, ci sei riuscito. Vanne orgoglioso, a maggior ragione perchè esci fuori da quel 99% di persone che non ce la faranno mai, per quanto impegno possano metterci.

    Poi, per carità, io da liberista non sono certo contro le regole del mercato, ma non diciamo neppure che il mercato equivalga, eo ipso, a qualità.


  • Super User

    @wolf_cub said:

    Tu non sei certamente un ingenuo ma parli come se il web fosse rimasto a 15 anni fa. Oggi emergere è un'impresa quasi disperata."pensare da professionisti", certo. Hai detto niente...

    Si certo il web è cambiato : ma chi l'ha detto che "emergere" è un impresa quasi disperata ?
    Ecco uno dei motivi per cui i giovani...cercano il "posto fisso", magari statali.
    Conosci qualcosa che non costi sudore conquistarlo e, soprattutto, tanta, tantissima buona volontà ?

    @wolf_cub said:

    Il mio sito, che gestiamo in due, è un hobby per noi come lo è per moltissima altra gente. Se volessimo farlo crescere in maniera professionale dovremmo dedicarci tutto il nostro tempo. Nel frattempo che cresci c'è però anche il piccolo problema che devi mangiare perchè se crepi di fame poi mi dicono che è difficile crescere.

    Se è un hobby non deve essere per lucro e non bisogna lamentarsi se il luvro è scarso. Altrimenti non è più un hobby ed è dunque doveroso affrontarlo in modo serio e professionale.

    @wolf_cub said:

    E per crescere devi scrivere contenuti di valore, sapere di seo e di marketing, sapere di gestione siti, di social networks...

    Tu fai come quell'imprenditore che, deciso ad avviare un attività, per prima cosa decide di prendere un ufficio con mobili nuovi ed eleganti, computer , telefoni e stampanti ultima tecnologia, magari con segretaria avvenente e super efficiente, un consultente finanziario di fiducia, un legale di fiducia, apre un bel conto in banca e...e poi, seduto alla sua scrivania super-manageriale, si chiede : e ora che si fa ?
    Così tu pensi che sia sufficiente circondarsi di specialisti per avviare unìattività redditizia sul web ?

    @wolf_cub said:

    Ora noi gestiamo queste attività in proprio ma quanto ci costerebbe un seo che ci aiuti a "crescere"? Chi lo paga?
    Se volessimo farlo crescere nei contenuti chi li paga coloro che li scrivono?

    La soluzione è semplice : studi, ti rimbocchi le maniche, lavori, stralavori anche di notte. Se davvero credi al "progetto" , per iniziare bastano le tue dita , la tua intelligenza e i tuoi mezzi.
    Poi se cresci ...ti circondi piano piano di persone autorevoli che possono aiutarti.
    Un pool di mega esperti non crea successo, una super volontà, SI.

    @wolf_cub said:

    Ergo per crescere servono soldi, e tanti, per pagarsi il commercialista, l'INPS, lo spazio web, e tante altre cosette. Chi non li ha si impicca. Poi bisogna avere altrettante competenze tecniche. Quando sei a posto con tutto puoi finalmente dedicarti ai contenuti per far crescere il tuo sito con la quasi certezza che prima di una paio d'anni non vedrai neanche un risultato apprezzabile e con la spada di Damocle degli algoritmi di Google che ti possono segare le gambe in qualsiasi momento.

    Ecco tornare alla ragione per cui i "giovani" ( suppongo che tu lo sia ) cercano il "posto".
    E' certo che crescerai negli anni : a meno che tu non sia archimede e brevetti qualcosa, il tuo successo sarà più o meno lento, più o meno faticoso e al prezzo di enormi sacrifici. Se li vuoi fare, bene, se non li vuoi fare...cerca un buon posto statale e metti dietro le spalle l'imprenditoria.
    Spada di Damocle di Google ? Perchè secondo te se fai il dipendente non avrai spade di damocle che pendono sulla tua testa ?
    Non conosco niente che non sia una sfida, credimi.
    Anche perchè raggiunto un "discreto" successo, dovrai accettare la sifda di come consolidarlo e accrescerlo e avere sempre ...un "paracadute" pronto per eventuali salvataggi.

    @wolf_cub said:

    Ecco perchè al giorno d'oggi non c'è assolutamente la possibilità, per la stragrande maggioranza delle persone, di "crescere".

    Ecco perchè oggi la disoccupazione oggi è in forte aumento, sono sempre più i giovani che invece di rimboccarsi le maniche amano girarsi i pollici accampando mille e una scuse per rinunciare a quella che sarebbe una loro legittima aspirazione. 😄

    @wolf_cub said:

    Poi, se non ricordo male, lo so che tu, a fare tutto questo, ci sei riuscito. Vanne orgoglioso, a maggior ragione perchè esci fuori da quel 99% di persone che non ce la faranno mai, per quanto impegno possano metterci.

    Agli inizi non sapevo di farcela e non dico che ce l'ho fatta ( faccio anche altre cose ndr 😞 dico che ho accettato la sfida, ho lavorato, ho sudato, ho rischiato. So che la strada è ancora lunga e potrei fare di più, molto di più, tanto di più e a volte mi chiedo se è stata volontà, fortuna o...sfacciataggine.
    Persone che non ce la faranno mai ? Scusa...mi viene spontaneo...ma sei sicuro che quel 99 % ci tenta davvero???

    @wolf_cub said:

    Poi, per carità, io da liberista non sono certo contro le regole del mercato, ma non diciamo neppure che il mercato equivalga, eo ipso, a qualità.

    Mi trovi assolutamente d'accordo.
    Ma non farai mica come la ben nota Ferrania ( faceva pellicole ) che produceva ancora il formato 16x18 mentre quelle macchine che la utilizzavano non erano più in produzione da almeno 10 anni ?
    Che peccato ...eppure facevano foto di elevatissima qualità, solo che il mercato si era orientato verso macchine più sofisticate che con pellicole 6x6 facevano cose migliori di quel formato, in altre parole più di qualità.
    Il mercato , le sue richieste le sue istanze , impone una sua prima regola che è stare al passo dei tempi.
    La dove le regole di mercato poi possono essere cavalcate e dettate o subite.
    E' così da quando esiste l'uomo.


  • User Attivo

    Il "posto fisso" non credo che c'entri. O forse si.

    Del resto io la partita iva ce l'ho e quindi lavorando per lo Stato (nel senso che lavoro per nutrire questo vergognoso Moloch che si chiama Stato) so bene quanto mi costi.

    Sostenendo che basta impegno, sacrificio e tutto quello che vuoi metterci, ti prendi una certa responsabilità davanti a un giovane che dovesse leggerti.
    Sa un pò di sogno americano, di massime alla Seth Godin, a dire la verità... 🙂
    Io ragionando, più terra terra, in termini di business plan, se uno mi viene a dire che il suo progetto è quello di lavorare anche di notte sperando di riuscire nella vita, gli consiglierei probabilmente un buon psicologo.

    Citando la Ferrania hai fatto un esempio corretto, ma non del tutto.
    E' chiaro che se produci qualcosa che non serve a nessuno non avrai alcun futuro, ma la chiave del successo nei prossimi anni sarà proprio il ricavarsi una nicchia, anche ultra-specializzata, se vuoi, in cui muoversi.
    Ma muoversi in una nicchia significa quasi sempre scordarsi dei grandi numeri. E senza grandi numeri, se il progetto è guadagnare con Adsense o similari, i sogni di gloria potrebbero rivelarsi molto meno gloriosi del previsto.

    Facendoti l'esempio degli articoli pagati a 2 o 3 Euro ti ho portato una regola del mercato, regola che porta inevitabilmente la qualità sempre più in basso; se vuoi uscire da questa regola devi essere consapevole che andrai in perdita se ti rivolgi ad altri e se ti impegni a creare contenuti da solo andrai incontro a tutte le incognite che ho espresso precedentemente. Senza considerare che anche il nostro tempo ha un valore; anzi, direi, il valore più alto in assoluto. Pensiamoci tutti bene prima di passare la vita a lavorare anche di notte, che poi non tocchi anche a noi, come a Steve Jobs, di dover scrivere un libro per far sapere ai nostri figli chi eravamo... 😉


  • Super User

    @wolf_cub said:

    Il "posto fisso" non credo che c'entri. O forse si.

    Si che c'entra, eccome se c'entra !
    Altro che !

    @wolf_cub said:

    Del resto io la partita iva ce l'ho e quindi lavorando per lo Stato (nel senso che lavoro per nutrire questo vergognoso Moloch che si chiama Stato) so bene quanto mi costi.

    Se ti dico di quello che guadagno quanto mi resta ...vergognoso !

    @wolf_cub said:

    Sostenendo che basta impegno, sacrificio e tutto quello che vuoi metterci, ti prendi una certa responsabilità davanti a un giovane che dovesse leggerti.

    Ok, vada per la responsabilità. Ma un giovane che non sente di doversi sacrificare, impegnarsi..la responsalità, grave, se l'assume da solo.
    E un po come l'altra "cantilena" che all'estero ci sono più opportunità e i giovani minacciano di emigrare.
    Poi si è scoperto di recente che molti di questi ...vanno all'estero ma finiscono per accettare lavori che qui in Italia non si sognavano nemmeno di fare tanto erano intenti a "osannare" il famigerato "estero", come camerieri, idraulici, muratori ecc.
    Basta prendere quei voli di inizio settimana verso alcuni paesi europei...e si scopre che i tanti giovani volenteosi, prontissimi a screditare il nostro paese, accettano proprio quei lavori che qui non si sognavano nemmeno lontanamente di accettare con la differenza, non banale, che zitto e mosca !

    @wolf_cub said:

    Io ragionando, più terra terra, in termini di business plan, se uno mi viene a dire che il suo progetto è quello di lavorare anche di notte sperando di riuscire nella vita, gli consiglierei probabilmente un buon psicologo.

    Strano ! Io lo consiglio volentieri a chi non è pronto a scommetere sui suoi progetti , a chi non è disposto a credere nei propri sogni.
    E sto ragionando anch'io ...terrra terra.

    @wolf_cub said:

    E' chiaro che se produci qualcosa che non serve a nessuno non avrai alcun futuro, ma la chiave del successo nei prossimi anni sarà proprio il ricavarsi una nicchia, anche ultra-specializzata, se vuoi, in cui muoversi.

    E ti pare possibile ottenere questo senza sacrificio, disponibilità , impegno , lavoro ?

    @wolf_cub said:

    Ma muoversi in una nicchia significa quasi sempre scordarsi dei grandi numeri. E senza grandi numeri, se il progetto è guadagnare con Adsense o similari, i sogni di gloria potrebbero rivelarsi molto meno gloriosi del previsto.

    Ecco come ragiona il giovane italiano medio ( suppongo che tu lo sia ) abituato da decenni di "cultura del posto sicuro" e alla cultura ...perchè dovrei farcela proprio io ?
    Non tutti i progetti vanno in porto felicemente come non tutte le ciambelle riescono con il buco.
    Ma non mi dire che tu , a prori, quando fai una ciambella sai già che non riuscirà con il buco !!??

    @wolf_cub said:

    Facendoti l'esempio degli articoli pagati a 2 o 3 Euro ti ho portato una regola del mercato, regola che porta inevitabilmente la qualità sempre più in basso; se vuoi uscire da questa regola devi essere consapevole che andrai in perdita se ti rivolgi ad altri e se ti impegni a creare contenuti da solo andrai incontro a tutte le incognite che ho espresso precedentemente.

    Qui torniamo al classico esempio dell'imprenditore che si crea l'ufficio mega-galattico e poi con le mani sul pancino dice : e adesso che si fa ?
    Il progetto deve esserti chiaro e con contenuti validi e avere degli step intermedi su sui resocontare il proprio successo o meno.
    Se non hai un progetto alla base, se non lo condividi con te stesso, se non ci credi tu per primo...chi vuoi che lo faccia al posto tuo?
    Olio di gomito, giovanotto : solo invecchiando penserai a quante buone occasioni ti sei perso !

    @wolf_cub said:

    Senza considerare che anche il nostro tempo ha un valore; anzi, direi, il valore più alto in assoluto. Pensiamoci tutti bene prima di passare la vita a lavorare anche di notte, che poi non tocchi anche a noi, come a Steve Jobs, di dover scrivere un libro per far sapere ai nostri figli chi eravamo... 😉

    Non ti viene chiesto di scrivere un libro e di sognare a occhi aperti : ma di stendere un progetto valido e crederci per primo.
    E soprattutto lavorare. Tutto il resto è zavorra.:ciauz:


  • User Attivo

    @bluwebmaster, io non penso che l'italiano medio sia colui che cerca il posto fisso e neanche che chi cerca il posto fisso sia da disprezzare.
    Dici che l'italiano medio è colui che ama la vita facile? E non è il lavoratore autonomo, in Italia, sempre stato fatto passare come colui che evade e se la spassa alla faccia di chi ha il lavoro fisso? E perchè non hanno aperto tutti una partita iva, quindi?
    Le cose sono un pò più complesse di come le presenti tu...

    Se c'è un italiano medio, è forse colui che compra i biglietti della lotteria (nota tassa sulla stupidità umana) perchè vede che qualcuno ogni tanto vince e diventa milionario.

    Con ciò non intendo dire che non bisogna giocare e scommettere su se stessi ma che una infima minoranza (e prova a dimostrarmi il contrario) ce la fa.

    Devo altresì farti notare che qui, al contrario di altri paesi, il fallimento non è contemplato, se vuoi fare l'imprenditore e il tuo progetto fallisce la "seconda chance" te la puoi anche scordare.


  • Super User

    @wolf_cub said:

    @bluwebmaster, io non penso che l'italiano medio sia colui che cerca il posto fisso e neanche che chi cerca il posto fisso sia da disprezzare.

    Dove trovi che io abbia scritto che chi cerca il posto fisso sia da disprezzare ?
    Ho detto che moltissimi italiani aspirano al posto fisso, senza responsabilità ( tranne quello derivanti dal lavoro ), intesa come evitare ogni possibile "grana" tipica dell'imprenditoria, ivi compreso il rischio .
    In altre parole...la classica "sistemazione".
    Tu sei convinto davvero che l'italiano medio non cerchi quello ? Ne sei davvero convinto? 😄

    @wolf_cub said:

    Se c'è un italiano medio, è forse colui che compra i biglietti della lotteria (nota tassa sulla stupidità umana) perchè vede che qualcuno ogni tanto vince e diventa milionario.

    Sono fermamente contrario a molte forme di gioco ( tipo slot ecc. ), ma definire "stupidi" tutti quelli che ogni tanto comprano un gratta e vinci o giocano al 10elotto o superenalotto o scommettono su qualche partita lo trovo alquanto inappropriato.
    Non solo perchè ritengo che il 99 % degli italiani, almeno una volta nella vita, abbia acquistato un biglietto del gratta e vinci o della lotteria, o giocato al lotto o supernalotto, ma perchè bisogna fare distinzione tra la forma patologica del gioco e chi in modo sano e ragionato ogni tanto tenta la fortuna ( rischio ).
    Io sono tra quelli e non mi definisco stupido : ti piacerà sapere che proprio ieri, sabato, ho acquistato tre tagliandi di un Gratta e Vinci e ho vinto ben 1000 euro ( anzi 970 perchè anche su quello lo Stato tassa !!! ) .
    Un vecchio proverbio, se non erro, dice chi non risica non rosica e, aggiungo io, chi non vince ...rosica.

    @wolf_cub said:

    Con ciò non intendo dire che non bisogna giocare e scommettere su se stessi ma che una infima minoranza (e prova a dimostrarmi il contrario) ce la fa.

    E non ti è mai venuto il dubbio che una buona parte di tanti insuccessi è perchè la gente nemmeno ci tenta ?
    Certo non tutti possono vincere una corsa. Ovvio, chi dice il contrario.
    Ma partecipare ed allenarsi per questo non solo è possibile ma anche auspicabile.
    Altrimenti una squadra neopromossa in serie A senza che il suo budget le consenta di acquistare top player che fa? Si ritira ?
    Vedi il famoso boom degli anni '60 è perchè moltissimi italiani avevano scommesso su se stessi : e i risultati si sono visti.
    Poi dipende molto da cosa si intende per "riuscire".
    Se per iruscire intendi avere 5 carte di credito, le chiavi del maserati in tasca , farti due settimane bianche all'anno e in estate due mese ai Caraibi, allora , almeno per me , questo non significa "riuscire".
    "Riuscire", almeno per me, è assicurarsi un futuro più che dignitoso contando sulle proprie forze e sulla propria creatività.
    Il mio concetto di "riuscire" non è sinonimo di "ricchezza".


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    Dove trovi che io abbia scritto che chi cerca il posto fisso sia da disprezzare ?
    Ho detto che moltissimi italiani aspirano al posto fisso, senza responsabilità ( tranne quello derivanti dal lavoro ), intesa come evitare ogni possibile "grana" tipica dell'imprenditoria, ivi compreso il rischio .
    In altre parole...la classica "sistemazione".
    Tu sei convinto davvero che l'italiano medio non cerchi quello ? Ne sei davvero convinto? 😄

    E dire che coloro che decidono per il posto fisso siano sostanzialmente poco responsabili o degli ignavi non è disprezzare almeno un pò? 😉
    Purtroppo la dicotomia tra pubblico e privato che induce gli uni a disprezzare (più o meno velatamente) gli altri è la principale garanzia di sopravvivenza della vergognosa classe politica italiana e il motivo per cui ormai digeriamo qualsiasi tassa vogliano comminarci.

    @bluwebmaster said:

    Sono fermamente contrario a molte forme di gioco ( tipo slot ecc. ), ma definire "stupidi" tutti quelli che ogni tanto comprano un gratta e vinci o giocano al 10elotto o superenalotto o scommettono su qualche partita lo trovo alquanto inappropriato.
    Non solo perchè ritengo che il 99 % degli italiani, almeno una volta nella vita, abbia acquistato un biglietto del gratta e vinci o della lotteria, o giocato al lotto o supernalotto, ma perchè bisogna fare distinzione tra la forma patologica del gioco e chi in modo sano e ragionato ogni tanto tenta la fortuna ( rischio ).
    Io sono tra quelli e non mi definisco stupido : ti piacerà sapere che proprio ieri, sabato, ho acquistato tre tagliandi di un Gratta e Vinci e ho vinto ben 1000 euro ( anzi 970 perchè anche su quello lo Stato tassa !!! ) .
    Un vecchio proverbio, se non erro, dice chi non risica non rosica e, aggiungo io, chi non vince ...rosica.

    Non sono io a definirli stupidi ma coloro che masticano di economia e di probabilità.
    Questo video di chiarirà forse meglio il concetto:
    ted. com/talks/dan_gilbert_researches_happiness.html

    @bluwebmaster said:

    Vedi il famoso boom degli anni '60 è perchè moltissimi italiani avevano scommesso su se stessi : e i risultati si sono visti.
    Poi dipende molto da cosa si intende per "riuscire".
    Se per iruscire intendi avere 5 carte di credito, le chiavi del maserati in tasca , farti due settimane bianche all'anno e in estate due mese ai Caraibi, allora , almeno per me , questo non significa "riuscire".
    "Riuscire", almeno per me, è assicurarsi un futuro più che dignitoso contando sulle proprie forze e sulla propria creatività.
    Il mio concetto di "riuscire" non è sinonimo di "ricchezza".
    Gli anni '60 erano un'era geologica fa, quando il mercato era molto meno regolamentato e davvero uno poteva fare un pò quello che voleva.
    Se per certi versi sarebbe auspicabile un ritorno a quell'epoca, almeno dal punto di vista, della sburocratizzazione, bisogna ricordare che in quegli anni si sono compiuti anche i più selvaggi stupri ambientali e si sono realizzati la maggior parte di quegli edifici di cartapesta che rendono l'Italia sempre a rischio calamità.