• User Attivo

    A dire il vero la perdita di chance c'è stata, perché dal momento in cui loro mi hanno firmato il contratto io non ho più inviato nulla ad altre agenzie/case editrici, essendo convinto di essere impegnato con loro. Poi è arrivata la fatidica mail con il 'ricatto'. Se io controfirmassi il contratto inserendo una data congrua (poniamo due-tre mesi prima della data in cui loro mi hanno inviato la mail del ricatto), potrei chiedere dei danni per il fatto che in questi due-tre mesi io non ho più inviato nulla ad altre agenzie-editori, nell'attesa di ottenere dall'Agenzia il lavoro di rappresentanza che non hanno fatto (e che mi hanno poi dichiarato apertamente di non voler più fare, salvo scrivere una nuova opera), giustificando appunto tale richiesta di danni con la perdita di altre chance di pubblicazione? Riguardo il pagamento di un legale, è vero che non raggiungendo certe soglie di reddito (che io non raggiungo di certo, visto che sono a zero) avrei diritto a patrocinio gratuito? Grazie ancora per le info


  • User Attivo

    No Giurista, la mia cliente ha inviato l'opera (si trattava di una raccolta di poesie). Il gruppo A. (l'editore) non restituisce neppure cio' che viene inviato, ma garantisce la macerazione dello stesso, se non si raggiunge un accordo, entro 2 mesi. A differenze di Nahar non ha fatto ricorso ad agenzie di intermediazione...


  • Super User

    Nahar, la perdita di chance è un'altra cosa ossia è quella circostanza in cui un soggetto perde un contratto certo (o fonte di guadagno) a causa dell'illecito altrui.
    In altri termini nel tuo caso la perdita di chance si sarebbe verificata se altri ti avessero fatto un'offerta certa che tu hai rifiutato causa questa agenzia che poi si è rivelata inadempiente.
    Hai diritto al gratuito patrocinio ma non vedo come potresti quantificare il danno (si dovrebbe leggere il contratto per essere più precisi).

    @ eljsa
    Tu stai parlando do un caso diverso ossia quello in ci taluno invia la propria opera per vedere se viene accettata dall'editore (un po' come chi un tempo inviava le novelle ai giornali) senza che ciò obblighi le parti ad alcunchè.
    Sta a chi invia accettare o meno l'eventuale contratto proposto. Nahar ha accettato.


  • User Attivo

    Giurista se vuoi ti mando il contratto via mail, così gli dai una letta...non è molto lungo...così puoi consigliarmi. In definitiva, vorrei capire se ci sono i presupposti per ricorrere a un avvocato oppure no. Se tu mi dici che non ne vale la pena (tenendo conto che potrei usufruire di gratuito patrocinio), perché comunque non otterrei nulla, mi fiderò di te


  • Super User

    Nahar, il regolamento vieta di trattare privatamente cause discusse su un Forum. Mi spiace.


  • User Attivo

    D'accordo, porterò il contratto da un avvocato e vedrò che si può fare. Ho un'ultima domanda: vorrei raccontare questa faccenda su tutti i siti e forum in cui si parla di scrittura, agenzie letterarie, etc., in modo da evitare che altri possano finire in mano a questa gente. Naturalmente dovrei riportare il nome dell'agenzia. Vorrei sapere se così facendo violerei qualche legge-norma etc. Ribadisco che ci sono tutte le prove di quanto affermo: non solo il contratto da loro firmato, ma anche le mail che ci siamo scambiati.


  • Super User

    Non puoi riferire il nome: diffamazione.
    Neppure puoi scrivere elementi che consentano di risalire a tale agenzia.
    Nella diffamazione la verità della notizia non rileva.


  • User Attivo

    Mi pare molto strano che IO possa essere accusato di diffamazione se, senza esprimere giudizi personali/offensivi, mi lmitassi a riportare i fatti accaduti con questa Agenzia, citandone il nome su forum online dove quotidianamente si esprimono pareri positivi/negativi su Editori e Agenti letterari. A conferma di ciò ho anche trovato un interessante articolo scritto da un avvocato, di cui riporto uno stralcio:
    "Il limite più rilevante, comunque, all'ingiuria e alla diffamazione, giunge dalle norme costituzionali che tutelano la libertà di pensiero e, con essa, il diritto di cronaca e di critica, in specie nell'ambito politico.

    La cronaca è, in sostanza, il racconto dei fatti che accadono.
    Oramai dal 1984, con la sentenza 18.10.1984 n. 5259 della Cassazione, si è  	chiarito che i requisiti della notizia debbono essere:
    
    • verità oggettiva o anche solo putativa, purché frutto di un serio lavoro di approfondimento del giornalista;

    • la continenza, ovvero il rispetto di modalità espressive che evitino, comunque, quelle puramente insultanti, prive di alcun collegamento con il tema della notizia;

    • l'interesse pubblico all'informazione.

      La critica, invece, è "un giudizio che, come tale, non può che essere soggettivo rispetto ai fatti stessi, fermo restando che il fatto presupposto ed oggetto della critica deve corrispondere a verità, sia pure non assoluta, ma ragionevolmente putativa per le fonti da cui proviene o per altre circostanze oggettive, così come accade per il diritto di cronaca" (Cass. Civ. 06.04.2011 n. 7847)."

    Dunque, nel mio caso: vertià oggettiva c'è, continenza ci sarà (mi limiterò a riportare fatti), il fatto che ci possa essere interesse pubblico è opinabile: in un forum online in cui si parla proprio delle esperienze avute con agenzie, editori etc, mi sembra che sia corretto parlare di interesse pubblico.
    Se a questo aggiungiamo che il torto di quest'Agenzia è schiacciante, non vedo affatto le condizioni per parlare di diffamazione ai loro danni.


  • Super User

    Tu vuoi riportare una notizia precisa... non esprimere un'opinione su un tema preciso (diritto di critica).
    I tre requisiti che hai postato tu si riferiscono alla legge sulla stampa (esimente art. 51 cp).

    Ti sconsiglio vivamente di mettere in pratica quanto desideri; non sei un giornalista.


  • User Attivo

    D'accordo ma il giornalista è un semplice cittadino che esprime delle opinioni e racconta dei fatti. Solo che lo fa per lavoro. Se io scrivo sopra un forum, da cittadino, non vedo dov'è il problema. Anche i gestori del forum su cui ho intenzione di scrivere sono d'accordo con me. Non credo che un giornalista sia autorizzato a scrivere cose che per un normale cittadino porterebbero a una denuncia per diffamazione. Il giornalista è un normale cittadino, sbaglio? Il diritto di cronaca non è riservato ai giornalisti di professione. Se io scrivo su un giornale, o su un forum, in quel momento sono anche io un "giornalista". L'importante è che la notizia sia vera, che ci si limiti a riportare i fatti senza considerazioni personali, e che la sede in cui viene riportata la notizia sia idonea (deve cioè interessare il pubblico).


  • Super User

    Quello che eccepisci è privo di ogni fondamento giuridico.

    L'esercizio del diritto del giornalista è riconosciuto dalla legge speciale sulla stampa di cui non può godere nessun altro...
    Il cittadino semplice non ha questa prerogativa.


  • User Attivo

    Rileggiamo:
    La cronaca è, in sostanza, il racconto dei fatti che accadono.
    Oramai dal 1984, con la sentenza 18.10.1984 n. 5259 della Cassazione, si è chiarito che i requisiti della notizia debbono essere:

    • verità oggettiva o anche solo putativa, purché frutto di un serio lavoro di approfondimento del giornalista;
    • la continenza, ovvero il rispetto di modalità espressive che evitino, comunque, quelle puramente insultanti, prive di alcun collegamento con il tema della notizia;
    • l'interesse pubblico all'informazione.

    Questa sentenza della Cassazione varrebbe dunque solo per i giornalisti? Dove è scritto?


  • Super User

    Nahar, perdonami, ma non posso fare lezioni di diritto su un Forum.

    E' scritto nella legge sulla stampa (che la sentenza si riferisca al giornalista è nel testo ed, inoltre, leggiti i requisiti postati: "frutto di un serio lavoro di approfondimento del GIORNALISTA)


  • User Attivo

    ok a questo punto devo pensare che tutti coloro che quotidianamente intervengono su forum di qualsiasi genere a raccontare fatti accaduti con tanto di nomi e cognomi, siano stati tutti denunciati....In pratica io vengo raggirato, voglio denunciare la cosa nelle sedi opportune (forum creati proprio per discutere, dove il fatto di inserire nomi e cognomi è la base del forum stesso), e vengo anche denunciato per diffamazione. Qualcosa non mi torna. Ma del resto, non è una novità che in Italia le cose non tornino.


  • Super User

    La querela è a discrezione dell'offeso.
    Internet non è una zona franca dove chiunque può fare quello che vuole e soggiace alle regole comuni.
    Non esiste alcun Forum che imponga di scrivere nomi e cognomi...chi lo fa assume questa condotta assumendosene il rischio e la responsabilità.
    Per es. in questo Forum è vietato fare nomi e cognomi... le questioni devono risolversi nelle sedi istituzionali preposte.

    I forum esistono per portare le proprie esperienze ed avere pareri...non per condannare taluno senza processo e senza contraddittorio legittimamente.
    In questo senso le cose tornano perfettamente.


  • User Attivo

    riportare dei fatti con tanto di prove non significa condannare, e il contraddittorio c'è eccome in quanto "l'offeso" ha diritto di replica sul forum stesso...è ovvio che su questo forum sia vietato riportare nomi e cognomi, ma se un forum di letteratura ha proprio come scopo quello di dibattere circa la qualità di servizi offerti da questo o quell'editore, allora la vedo dura tacere nomi e cognomi: cadrebbe il senso stesso del forum


  • Super User

    Senti, Nahar, nessun Forum o qant'altro può derogare alla legge.

    Il contraddittorio e' SOLO in giudizio e la tutela è operative appieno SOLO in quella sede. Comprendi?

    Sarebbe aberrante (oltre che contrastante con i qualsiasi principio del diritto del mondo civile) che si facciano i processi "forumistici".

    Se fosse consentito quello che tu vorresti chiunque di noi potrebbe diffamare chicchessia con prove non accertate nel contraddittorio e senza sentenza di alcun giudice.
    Quello che molti credono sia una prova valida, molto spesso, è esattamente il contrario.
    Vedi sopra la tua incapacità di capire a chi era riferita una banalissima sentenza.

    La condanna e l'accusa; la pretesa e la sua confutazione; la prova e la sua validità possono avvenire solo in un'aula e secondo diritto da chi ha una abilitazione professionale per discuterli.

    Non dal primo venuto che punta il dito.

    E questa si chiama civiltà.


  • User Attivo

    Giurista quello che tu dici varrebbe se io avessi intenzione di chiedere una "condanna" o un qualche tipo di risarcimento dal danno che ho subito da quest'agenzia. Ciò sarà fatto nella sede opportuna, e non si tratterà certo di un forum su internet.
    Ci sono tuttavia forum dove editori-agenti-autori si incontrano, discutono, espongono le loro esperienze positive o negative. Mi spieghi come questo sarebbe possibile, senza fare nomi? Quei forum sono infarciti di nomi, i nomi sono tutto, altrimenti come è possibile confrontarsi? Come posso farmi un'idea dell'Agente X se nessuno può esporre esperienze negative-positive avute con l'Agente x? E pensi che i gestori di questo forum (che conta migliaia di utenti) siano così sprovveduti da non avere chiari questi concetti? Non si tratta di sostituire i tribunali con internet. Ma mi rendo conto che il confine è molto sottile.
    O ci siamo fraintesi, oppure non conosci bene questo settore. Oppure trovo strano il tuo concetto di 'civiltà'. Comunque ti ringrazio per la consulenza.


  • Super User

    Nahar, questa non è la sede per polemiche sterili. Ti ho spiegato la legge dopodiche un soggetto è libero di fare quel che crede assumendosene rischio e responsailità.
    Comunque, per far capire bene il concetto a chi legge, la "condanna" di cui parlavo non è quella risarcitoria ma dichiarare che taluno ha commesso un fatto lesivo senza accertamento giudiziale. Ossia dire: " Tizio ha commesso questo illecito (nel caso di cui parli tu hai utilizzato il termine "truffa")". Per illecito si intende sia civile che penale.
    In un Forum dove partecipano più persone, se l'interessato che partecipa lo consente, si può dichiarare un fatto avvenuto senza qualificarlo in alcun modo dichiarando il nome e cognome. Ripeto: se l'interessato partecipa alla discussione e lo consente.
    Come avere un'idea dell'operato dell'Agente X: se l'aGente X non lo consente non è possibile attribuire alcunchè. Il confronto in internet non consente di qualificare la condotta di una persona determinata o determinabile come negativa.

    I gestori di quel Forum, se consentono quelle opinioni, avranno messo in rete un regolamento che dichiara la loro non responsabilità per le dichiarazioni degli utenti...diversamente ne rispondono.

    Il confine non è affatto sottile: non è possibile e basta perchè non si gode di un'esimente di legge. "Sostituire i tribunali con internet" è esattamente quanto accade se si attribuisce una condotta illecita fuori dalle aule.

    Infine, ti invito ad astenerti dal commento sulla mia persona: i reati di diffamazione aggravata dall'uso del web sono una triste fattispecie a cui ogni legale oramai è avvezzo atteso che la tua posizione è alquanto comune... con il risultato di aver intasato le Procure della Repubblica. Io, poi, occupandomi prevalentemente di diritto penale, vi ho a che fare in continuazione.

    Indubbiamente, da quanto leggo, il mio e di ogni giurista "concetto di civiltà" è per te strano: esso attiene all'esigenza, stabilita dalla normativa vigente, di non veder qualificato come illecito un comportamento di taluno senza l'accertamento e la statuizione di un giudice.


  • User Attivo

    Giurista sto leggendo molto sull'argomento, e ora sto contattando un avvocato esperto in diritti d'autore ed editoria in genere, che non mi pare la pensi come te. Ha scritto anche degli articoli sull'argomento, ma non ho potuto postarli poichè non sono utente "premium" (almeno questo è quello che mi dice il sito). Come ti ripeto: mi pare semplicemente assurdo querelare una persona che racconta su internet fatti veri e incontestabili riferiti a chiccessia, indipendentemente dal fatto di essere o meno un giornalista. O meglio: è possibile querelare, ma senza alcun risultato, ammesso che le prove del querelato siano valide. Io non accuso nessuno di truffa né altro: io racconto dei fatti. Comunque approfondirò. Per il momento ti ringrazio ancora per il tempo che mi hai dedicato.