• User

    tracciare click in pulsante di email html

    Buonasera a tutti,
    sto inviando tramite Mailcimp una mail a 1500 indirizzi email.
    nel corpo della mail c'è un pulsante che rimanda ad una landingpage.. Come posso sapere quali utenti cliccano su questo determinato pulsante? è possibile tracciare i nominativi, anche tramite servizi tipo Googleanalytics..?

    Buona giornata

    A.


  • User Attivo

    Il tracciamento di chi clicca sui link della newsletter è una funzione "base" che viene già offerta da Mailchimp (e anche dagli altri servizi similari) senza bisogno di integrarsi con Google Analytics. Nella maggior parte dei servizi (tra i quali mi pare anche MailChimp) il tracciamento dei link è l'opzione "predefinita" e se non scegli niente di personalizzato qualunque link che inserisci viene tracciato e ti viene detto quanto l'hanno cliccato e chi l'ha cliccato.

    L'integrazione con Google Analytics la puoi fare se ti interessa monitorare anche eventuali conversioni successive a quel clic, ma ricorda che Google Analytics nelle condizioni di servizio ti dice che non puoi usare tecniche per identificare il singolo utente.


  • User Newbie

    Ciao a tutti,

    tempo fa mi è stato sollevato il fatto che sistemi di tracking delle newsletter possano aumentare l'indice percentuale di mail che vengono riconosciute come spam. E' un fatto reale?
    Cordiali saluti
    Vittorio Scotti


  • User Attivo

    Dipende.

    Ovvero:

    1. i sistemi di tracciamento trasformano tutti i link presenti in una newsletter, togliendoli e mettendo invece link verso un proprio sito/dominio.
    2. molti sistemi antispam fanno una ricerca dei domini presenti nei link nella newsletter e controllano proprie blacklist e blacklist pubbliche.

    Quindi:
    A) se il dominio di chi fornisce il sistema di tracking è in blacklist allora la deliverability peggiora.
    ma
    B) se il dominio originale è in blacklist e invece quello di chi fa il sistema di tracking non lo è, allora la deliverability migliora.

    Lo stesso discorso vale per i servizi di "url shortening" che sono stati usati da chi aveva siti in blacklist per aggirare i filtri e quindi sono finiti a loro volta in blacklist e quindi si sconsiglia di utilizzarli.

    Quindi non c'è una risposta alla tua domanda: a me personalmente non risulta che il nostro dominio sia mai stato in blacklist (tra l'altro assegniamo un sottodominio differente ad ogni cliente) e spesso mi è capitato invece che i domini dei clienti fossero in blacklist e quindi semplicemente usando il tracciamento dei link riuscissero ad evitare tali blacklist.

    Che mi risulti l'unico provider italiano che rifiuta le email "definitivamente" per la sola presenza di un link in blacklist (non pubblica) è Fastweb. Gli altri al massimo utilizzano tale informazione solo per costruire un punteggio/score/reputazione e stabilire, insieme a tanti altri fattori, se accettare l'email, se metterla in spam o in posta in arrivo.

    Ad esempio vedo spesso che il dominio di tracking usato da un player italiano (che non cito ma non mi risulta frequentare questo forum) è spesso in blacklist, forse perchè le sue politiche antispam non sono sufficientemente rigide e di conseguenza ci rimettono i suoi IP e il suo dominio. Gli altri che tengo sotto controllo non li ho mai visti in blacklist (almeno non in quelle consultabili pubblicamente).

    Ci sono anche servizi che ti permettono di personalizzare il dominio con il quale faranno poi il tracciamento, e in questo caso quindi, non cambierebbe nulla dal punto di vista della deliverability tra tracciamento attivato e disattivato (nel bene e nel male, ovviamente).


  • User Attivo

    Dipende. Quando un link viene tracciato solitamente l'URL è quello del sistema di tracking, che conteggia il dato e poi redirige verso il sito di destinazione. Quindi quando si attiva il tracking, solitamente il dominio di tutti i link cambia e diventa quello di tracking.
    Se questo dominio è condiviso con N aziende diverse, tra cui magari qualche spammer, è possibile che la sua "reputazione" sia bassa e quindi potrebbe penalizzare il recapito in inbox.

    Quindi le soluzioni sono:

    1. Usare un sistema di tracking che ti permetta di personalizzare il dominio di tracking, ad esempio con un terzo livello come "clic.tuodominio.com". Così solo tu ne controlli la reputazione.
    2. Usare un sistema di tracking che utilizzi domini condivisi "sicuri", quindi condivisi solo con clienti non spammer e/o non utilizzati da clienti sempre nuovi (più difficili da valutare) e/o con sistemi di "vetting", cioè valutazione e analisi dei clienti, particolarmente sofisticato ed efficiente, per identificare le aziende spammer prima che spediscano.

    Il rischio dei domini condivisi tra più aziende è anche quello del blacklisting: nel caso di episodi di spam grave, ripetuto o non gestito, da parte di uno solo dei mittenti, il dominio potrebbe venire blacklistato ad esempio da URIBL o SURBL e quindi tutte le email, finchè non si riuscirà ad uscire dalla blacklist, subiranno forti penalizzazioni da parte dei provider di posta.