- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Legale
- firmare per ricevuta
-
firmare per ricevuta
Salve a tutti,
ho un problema sul lavoro.
Mi hanno cambiato mansione, creandomi forte disagio.
Premetto che so che, essendo dipendente (tempo indetermitato), loro possono farlo perché dicono che è per esigenza aziendale vista la mancanza di lavoro.Ho preparato una lettera in cui spiego il mio disagio e l'ho consegnata al mio capo.
Ho chiesto se potevo averla firmata "per ricevuta" e mi è stato detto che loro non usano firmare le lettere.
In pratica si è lavato le mani.
Quando l'ho consegnata c'erano presenti due altri capi come testimoni.
Essendo, loro, a tempo determinato non so quanto possa servire, visto che non penso parleranno mai vista la loro situazione.Mandare una raccomandata mi sembra tener troppo le distanze e creare ulteriori battibecchi.
Come posso fare? Possono rifiutare una lettera da firmare "per ricevuta"?Faccio questo perché io voglio aver la prova che loro sappiano il mio forte disagio (creato solo per lo sfizio di qualcuno).
Grazie mille
-
Oppure invia un fax, l'email ha valore legale se inviata tramite PEC.
-
secondo me, per stare "tranquilla" devi comunque inviare una raccomandata, peraltro alla sede legale della società, poichè comunque il responsabile cui magari hai consegnato la tua lettera, magari non ha iol potere di ricevere gli atti in nome e per conto della società.
-
Il metodo migliore è l'invio di una pec. Con il costo della raccomandata ti apri un indirizzo certificato per un anno e puoi inviare le mail che vuoi.
Vai sul sito della camera & Commercio e verifica se la società ha attivato (come dovrebbe) un indirizzo certificato ed utilizza questa strada
-
Come lavoratore difficilmente possiede una pec. Invia una raccomandata a/r e non ci pensi più...
-
Una pec può essere aperta da tutti senza alcuna formalità. Il costo annuo è di circa 5,00 euro; quella rilasciata dal sito del Governo dovrebbe essere gratuita e permette di ricevere le notifiche dagli enti pubblici. Io la uso sistematicamente, anche in assenza di espressa necessità; inoltre mi sembra più adatta al caso di dupin73 (meno formale).
La pec è una delle poche cose utili partorite dai nostri politici dal dopoguerra (insieme alla Legge 46/90).
-
Bah... la pec ha indubbiamente valore legale... Ma io seguirei la cara prasi della raccomandata.
Questo è un lavoratore...che senso ha una pec mai avuta prima?
Comunque, in sostanza, è opportuno che tali comunicazioni arrivino...
-
La pec secondo me sarebbe un'ottima soluzione. Ma eviterei di aprire un indirizzo pec, perchè poi non puoi tornare più indietro ed anche gli altri (esempio Equitalia) avranno molta più facilità di scriverti via pec... se la conosci la eviti
-
Sinceramente...non vedo il motivo di tanta avversione per le care vecchie raccomandate...
Non ha alcun senso una pec per una cosa del genere...
-
si vede che chi le invia ha tanti soldi...
-
@boberserk said:
La pec secondo me sarebbe un'ottima soluzione. Ma eviterei di aprire un indirizzo pec, perchè poi non puoi tornare più indietro ed anche gli altri (esempio Equitalia) avranno molta più facilità di scriverti via pec... se la conosci la eviti
la pec aperta presso un soggetto privato (come quella che ho io da circa 4 anni) non comporta questo rischio. Comunque dall'equitalia non si scappa così facilmente: a Roma notificano (e purtroppo sono considerate valide) le sanzioni a Via Monte Caprino!!! e poi ti arriva una stangata quando è tardi per opporti. Peccato che ancora la pec è marginalmente usata dall'amministrazione pubblica.