• User

    Quindi ciò che ho trovato:

    169. Notificazioni all’imputato all’estero. — 1. Se risulta dagli atti notizia precisa del luogo di residenza o di dimora all’estero della persona nei cui confronti si deve procedere, il giudice o il pubblico ministero le invia raccomandata con avviso di ricevimento, contenente l’indicazione della autorità che procede, il titolo del reato e la data e il luogo in cui è stato commesso nonché l’invito a dichiarare o eleggere domicilio nel territorio dello Stato 369]. Se nel termine di trenta giorni dalla ricezione della raccomandata non viene effettuata la dichiarazione o l’elezione di domicilio ovvero se la stessa è insufficiente o risulta inidonea, le notificazioni sono eseguite mediante consegna al difensore.
    2. Nello stesso modo si provvede se la persona risulta essersi trasferita all’estero successivamente al decreto di irreperibilità emesso a norma dell’articolo 159 (1).
    3. L’invito previsto dal comma 1 è redatto nella lingua dell’imputato straniero quando dagli atti non risulta che egli conosca la lingua italiana (2).
    4. Quando dagli atti risulta che la persona nei cui confronti si deve procedere risiede o dimora all’estero, ma non si hanno notizie sufficienti per provvedere a norma del comma 1, il giudice o il pubblico ministero, prima di pronunciare decreto di irreperibilità, dispone le ricerche anche fuori del territorio dello Stato nei limiti consentiti dalle convenzioni internazionali.
    5. Le disposizioni precedenti si applicano anche nel caso in cui dagli atti risulti che la persona è detenuta all’estero.

    Non è effettivamente valido?
    Ma a questo punto rientrando in Italia mio marito correrebbe il rischio di avere già una condanna da scontare?



  • Super User

    L'art. 169 attiene all'ipotesi in cui già aprioristicamente la Procura è a conoscenza che il soggetto risiede o ha domicilio all'estero. In quel caso si deve procedere alla notifica in quella residenza o domicilio.
    Lei, viceversa, ha asserito che suo marito aveva indirizzo italiano.
    In sintesi, la Procura non deve cercare in tutto il modo un soggetto prima di dichiarare l'irreperibilità, ma deve fare le notifiche nei luoghi di cui ha conoscenza a titolo di residenza o domicilio.

    Se è stato giudicato in contumacia sì...potrebbe avere una condanna da scontare.


  • User

    Sì, mi scusi, probabilmente mi sono espressa male. Mio marito ha vissuto in Italia, ma al momento in cui sono stata convocata in questura (nel 2010) lui già si trovava nel suo Paese da qualche mese, cosa che ovviamente ho specificato al Commissario, inoltre mio marito circa 2 anni fa ha fatto richiesta (tramite Consolato Italiano) di cancellazione di espulsione a suo carico per motivi di ricongiungimento familiare e, nel momento in cui la cancellazione è avvenuta (quindi tramite comunicazioni tra Questura, Ministero e Consolato) ha ricevuto una raccomandata dal Ministero al suo indirizzo di residenza all'estero, per questo ho pensato che fosse poco probabile l'ipotesi di irreperibilità, ma, non avendo più avuto notizie, mi sono sorti dei dubbi.


  • Super User

    Purtroppo in Italia un ufficio non sempre dialoga con altro ufficio.
    La Procura potrebbe non conoscere le comunicazioni fatte al ministero degli interni (che si occupa delle espulsioni).
    Ora c'è da stabilire una cosa: suo marito aveva un indirizzo in Italia? Se sì a che titolo?


  • User

    No, anche perchè ha soggiornato illegalmente (da qui l'espulsione).
    Sono stata convocata in Questura perchè il numero di telefono era registrato a mio nome e a quel punto sono stata io a fare il nome di mio marito (che usava effettivamente la SIM), ma non mi hanno chiesto molto se non nome e cognome di lui (e ho spiegato la situazione, che non si trovava in Italia eccetera), mi hanno detto che mi avrebbero contattata se ci fossero state delle novità, ma non ho più saputo niente.
    So che quando il Ministero dell'Interno riceve la richiesta di cancellazione dal SIS contatta la Questura per verificare che la persona richiedente non costituisca una minaccia per la pubblica sicurezza (non so però per quali reati s possa essere considerati tali), per questo speravo che se ci fosse stato qualcosa a suo carico l'avremmo saputo, ma se gli uffici non comunicano tra loro evidentemente potrebbe non essere così.


  • Super User

    Purtroppo la certezza si può avere solo chiedendo in Procura.


  • User

    Ma come posso sapere a chi rivolgermi in Procura, dato che non so nè se c'è stato un rinvio a giudizio, nè chi è il pm, nè niente?
    Una richiesta di certificato di carichi pendenti e casellario penale potrebbe risolvere i dubbi?


  • Super User

    I carichi pendenti ti possono dire se è stato rinviato a giudizio.
    Però il certificato non è rilasciato a chiunque. Solo all'interessato o al delegato con procura speciale (se privato autenticata).


  • User

    Per quanto riguarda il casellario penale invece segnala le condanne irrevocabili, giusto?
    In caso di condanna avvenuta in contumacia, la richiesta del casellario penale avrebbe il valore di notifica? Nel senso, richiedendo il casellario si verrebbe a conoscenza della condanna, quindi scatterebbe un tempo impugnare la sentenza?
    Oltretutto mi chiedo, il contumace, una volta emessa la sentenza, diventa automaticamente latitante? Anche se non è mai stato al corrente del processo in atto?


  • Super User

    No, non diventa automaticamente latitante. Lo diventa solo se il pm deve procedere alla sua detenzione e spicca un mandato di cattura.
    I termini di impungnazione della sentenza decorrono dal deposito in cancelleria delle motivazioni.

    Il vero problema, qui, è che tu non puoi agire per conto dell'altro... nè chiedere notizie senza una procura idonea.
    Dovresti nominare un legale.


  • User

    Il mandato di cattura viene emesso per qualsiasi condanna che prevede la detenzione? O solo per particolari reati? (mi scusi, ma ne capisco veramente poco)
    Con impugnazione intendevo la restituzione della pena, in caso di richiesta di casellario giudiziale il termine di tempo per richiedere la restituzione della pena scatterebbe dalla data della richiesta?
    Sì, so che non posso agire per conto dell'altro, ma il tribnale di roma mi ha detto che lui dall'estero può fare richiesta dei certificati tramite posta.


  • Super User

    Non capisco: che intendi con restituzione della pena?
    Sì, infatti. Lui può chiedere tramite posta ovvero al consolato italiano (più veloce).
    Il mandato di cattura viene emesso per ogni condanna che preveda la pena detentiva in carcere.


  • User

    Mi scuso di nuovo, intendevo restituzione nel termine, è corretto?
    Ma se fosse stata emessa una condanna con pena detentiva a suo carico, le modalità di notifica sarebbero comunque le stesse? O essendoci un mandato di cattura le ricerche si sarebbero estese? (per esempio contattando me per avere informazioni, o il Ministero dell'Interno che comunque ha tutti i suoi dati, non so..)


  • Super User

    La restituzione in termini è cosa civilistica.
    Mah... dipende dalla pena...(sulle altre domande).

    Fagli chiedere questi certificati così ti togli ogni dubbio.


  • User

    Quindi se dovesse scoprire di avere a carico una condanna detentiva da scontare, non potrebbe fare nulla? Nemmeno dimostrando di non essere stato mai al corrente del processo?
    Mi scuso per l'insistenza, ma purtroppo lui ha avuto problemi di tossicodipendenza e adesso, dopo aver trascorso 3 anni in comunità, sarebbe veramente devastante scoprire di dover scontare una qualche condanna in carcere.


  • Super User

    Purtroppo no... Per gli irreperibili si prevede un sistema di notifiche che fa presumere la giuridica conoscenza del processo.

    Ma via... non mettere il famoso carro davanti ai buoi! Vedrai che sono preoccupazioni infondate...


  • User

    E' che avevo letto che la restituzione nel termine era possibile anche nel penale, presentando richiesta entro 30 giorni dalla conoscenza effettiva del procedimento, quindi così non è?
    E mi sembra assurdo che, sapendo che la persona risiede all'estero, non si contatti il familiare residente in Italia (che oltretutto era già stato convocato in Questura), non certo per consegnare la notifica, ma se non altro per avere informazioni sulla residenza dell'indagato/imputato (ovviamente io so l'indirizzo di mio marito, ma francamente non ricordo che mi sia stato chiesto.)


  • User

    Se posso porre un'altra domanda... eventualmente lui potrebbe nominare un legale dall'estero?


  • Super User

    Naturalmente sì. Mediante un legale del luogo che autentica la firma.
    Oppure facendosi autenticare la firma della nomina da un ufficiale giudiziario del luogo dove si trova.


  • User

    In ogni caso lei mi consiglia di richiedere entrambi i certificati (carichi pendenti e casellario)?
    La convocazione in Questura risale a quasi 2 anni e mezzo fa, lui ha lasciato l'Italia 3 anni fa, quindi gli eventuali fatti risalirebbero al 2009, è plausibile che un eventuale processo sia ancora in atto? O che non sia ancora cominciato?
    La ringrazio per la pazienza