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Ciao a tutti,
secondo me è molto relativo, sicuramente i grandi e noti brand hanno "l'obbligo" di registrazione di un dominio di primo livello, per ovvie ragioni di immagine, ma quasi sullo stesso piano avrebbero anche l'obbligo di utilizzare Hosting interni, quanto meno dedicati e non in affitto o peggio in condivisione con altre migliaia di siti.Sta di fatto che se mi chiamo Barilla il problema non si pone e si da per scontato che, nel momento in cui deciderò di inserirmi nel Web, dovrò registrare diverse estensioni relative al mio brand.
Ma se sono un blogger? Oppure ho intenzione di avviare una community? O sono un grafico o musicista freelance e mille altri esempi? In questo caso c'è da considerare due punti fondamentali: 1) I contenuti che condividerò. 2) Il target a cui mi rivolgo.
Se il mio progetto è condividere la mia arte di Liutaio esponendo e vendendo le mie realizzazioni, oltre che condividendo le informazioni e conoscenze sull'argomento, avere o meno un dominio di primo livello è relativo, in quanto mi rivolgo appunto a un target ben preciso ed il mio successo di visibilità sarà direttamente proporzionale alla qualità dei prodotti che realizzo e dei contenuti che condividerò. Paradossalmente potrei anche preoccuparmi fino a un certo punto di tutto ciò che riguarda l'indicizzazione del mio sito, in quanto essendo appunto un settore ben specifico potrò contare sul "passaparola".
La scelta di un nome dominio ben specifico, il "prestigio" del dominio di primo livello, una massiccia campagna di indicizzazione hanno ragione di essere considerati e affrontati nel caso in cui ho in mente uno store online di abbigliamento, oppure ho creato un software, l'ho brevettato e ora voglio condividerlo e su questo monetizzare, per fare un altro esempio ovviamente.Senza dimenticare che sono noti i casi di bloggers famosi hostati su piattaforme gratuite e con domini di terzo livello.
Mi sembra che Internet si stia orientando a una forma di settorializzazione in cui una "specializzazione" possa dare grandi risultati e soddisfazioni, oltre che possibili guadagni, a prescindere da quanto si "urla" per farsi notare più di un concorrente che offre gli stessi identici contenuti.
Ovviamente quanto ho esposto è un punto di vista molto personale, soprattutto non conosco il progetto di crashgiochi. In conclusione, il punto su cui ragionare è prima di tutto il motivo per cui crashgiochi decide di entrare nel Web. Stabilito questo, la scelta di registrazione di un dominio di primo, secondo o terzo livello, sarà molto più semplice.
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Sicuramente va considerato quanto esposto da egotheme, senza sottovalutare la tipologia di servizio legata ad avere un dominio di terzo livello.
Senza entrare in merito di SEO o maketing, se il progetto da sviluppare è di una certa importanza è fondamentale assicurarsi continuità nel tempo: ricordiamoci che gli spazi gratuiti posso rivedere le politiche di fornitura del servizio in qualsiasi momento.
Nel momento in cui questo fattore non è fondamentale, per un sito amatoriale o un blog, il dominio di terzo livello non è certo da escludere.Non ci sono regole ferree o formule valide sempre: vanno fatte delle valutazioni, possibilmente lungimiranti, per poter fare una scelta accurata di cui non pentirsi.
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Ciao egotheme, io credo che indifferentemente dal target prima o poi si avrà l'esigenza di passare ad un dominio di primo livello associato ad un hosting personalizzato. Le cose cambiano ed in ogni settore nascono sempre nuovi competitor e di sicuro domini di primo livello sono secondo me avvantaggiati in temini di seo in quanto è tutto personalizzabile. Francamente non vedo tanti domini di secondo livello posizionati bene nelle serp....
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Capisco il tuo ragionamento.
Io ti ho fatto l'esempio di queste grandi aziende. Ma se scaviamo più affondo, vedrai che anche ragazzi come te hanno deciso di utilizzare un dominio di seocndo livello. Per esempio prova a digitare su google argomenti come "lezioni chitarra" o "come perdere peso" o "infoprodotti online", vedrai che ci sono molti blog o squeeze page di persone che vendono un prodotto o servizio, e non sono delle multinazionali, ma semplici persone. Infatti nella maggior parte dei casi, se non sempre si firmano con nome e cognome. Però grazie a quella saggia scelta del dominio di secondo livello(una precisazione per dominio di primo livello si intende solo il "www ." davanti) e altri piccoli accorgimenti sono in prima pagina su google. Inoltre tieni conto del fatto che siti come blogger o wordpress, con massimo 10 euro hai il tuo dominio.
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Io resto sempre dell'idea che per 12€ l'anno e' preferibile un dominio di 1 livello. A parte il dominio avrai spazio e db per farci quello che vuoi.
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I blog con domini di primo livello cono certamente più autovevoli, sia agli occhi di google che agli occhi dei visitatori.
Suggerisco di scegliere .com, .it , .net o .org come estensione.Mettendomi nei panni di un visitatore, se dovessi comprare un paio di scarpe da scarpeonline.com non mi farei problemi.
Se dovessi comprarlo da scarpeonline.blogspot.com, sarei più titubante.
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Io preferisco un blog sotto un dominio, gli conferisce più identità e facilità promozionale. La mia domanda è se vi siete trovati meglio, per la seo e altri fattori, con un terzo livello tipo blog.miodominio.it o con una sottodirectory www.miodominio.it/blog. Un saluto
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Fin'ora posso dirti che mi è risultato più facile posizionare miodominio.com rispetto a miodominio.blogspot.com.
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Scusate, ma in questa discussione si parla di registrare domini di primo livello? E secondo marsala118 il primo livello è il www
I domini andrebbero letti da destra verso sinistra e cioè:
.it è il primo livello per i domini italiani. Quello che c'è a sinistra è il secondo livello. Ad esempio nel dominio nomeazienda.it il primo livello è il .it e il secondo è nomeazienda.
Continuando verso sinistra si continua con i livelli. Quindi nel caso di blog.nomeazienda.it blog è il terzo livello.
Tutto questo solo per chiarire che nessuno di noi registra domini di primo livello. Non occupandomi di seo non so se sia meglio per i motori di ricerca un secondo livello o un terzo livello, ma ritengo che se si decide di investire su internet anche solo del tempo non saranno i 10/15 € all'anno che si spendono per registrare un dominio a rovinare nessuno, neanche il più povero dei blogger.
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Le motivazioni sono diverse e interconnesse:
- un dominio di secondo livello è più professionalizzante (acquisteresti da amazon . it o da amazon . altervista . org?.
- l'indirizzo email tuo nome @ tuo sito . it è più credibile di tuo nome @ gmail . com
-se non lo fai tu, arriverà sarà un TUO concorrente a registrare il dominio con il nome della tua azienda, rubandoti il traffico o minando la tua credibilità. - Google ama i domini di secondo livello professionali. Meno i terzi livelli di secondi livelli condivisi.
- Il dominio fa parte del tuo brand e degli asset della tua azienda. Lasceresti gestirlo ad altri?
- Tuo il dominio, tue le regole. Quindi vale anhe il contrario. Se blogger o altervista decidono di chiuderti il blog, addio lavoro e addio brand.