• User Newbie

    ma quali velleità, volevo solo chattare per vedere di cosa si trattava, mai avrei pagto o incotrato qualcuna


  • User Newbie

    poi se voleva adescarmi non doveva portare avanti il discorso, tipo trattativa prezzi, che senso ha dire subito che è polizia...


  • User Attivo

    @giurista said:

    Ciao buck72.
    "Ho solamente detto che sarei stato ben riconoscente se avessimo fatto sesso
    eventualmente anche in denaro."
    Questa è induzione alla prostituzione, effettivamente (offrire denaro in cambio di prestazioni sessuali)
    Se era veramente dei RIS (il che significa che vi era già un'indagine in corso sul sito) avrai una convocazione da parte della polizia postale.

    L'azione non dovrebbe essere anche idonea a configurare il reato? Perchè se è solo una frase detta così, si può benissimo dire che era uno scherzo, e non c'è nessuna prova che dimostri che realmente avrebbe offerto denaro.

    Intendo, ad esempio la differenza tra il reato di violenza sessuale quando anche se non è avvenuta, l'azione era idonea (esempio, ha caricato la vittima sulla macchina con forza e dalle conversazioni precedenti si intuiva il suo scopo, e il reato si integra, o almeno il tentativo, anche in assenza di violenza sessuale vera e propria) alla semplice frase che lascia il tempo che trova, e non significa che realmente avrei compiuto tale azione.
    Cioè, deve esserci credo qualcosa di più della semplice frase, un tentativo più palese, per esempio parlare su quale carta trasferire i soldi, o accordarsi sul prezzo, etc.. altrimenti è una frase messa lì che si può ritrattare dicendo che in realtà "non si aveva intenzione di offrire denaro, era giusto per parlare e scherzare, e infatti non ne ho offerto attivamente, non ho chiesto dove e come pagare, non potevo quindi offrire soldi". Diventa un processo alle intenzioni.

    Infatti, giustamente, mi sembra che anche nel reato di corruzione, devono beccarti con la tangente in mano, o comunque con delle prove, non basta dire "sarei disposto anche a pagare per questo favore", perchè poi nei fatti, magari si sarebbe tirato indietro e non avrebbe pagato.


  • Super User

    No. Il processo alle intenzioni è appunto l'intenzione...non la cosa espressa.
    Un'intenzione è qualcosa che non si è ancora manifestato; per processo alle intenzioni si intende il processo ad una cosa presunta.
    Anche nel reato di corruzione l'offerta configura il tentativo e non il reato consumato.
    Quello che dici tu, Zeta 1, prima l'offerta e poi l'azione di "caricare in macchina" è il reato consumato.
    In diritto una cosa detta per scherzo è qualcosa detto in modo che assolutamente non può avvenire o detto in un contesto non idoneo.
    Qui si era in una chat dove spesso avvengono questi scambi e l'offerta era compiuta...mancava solo la risposta.

    @ buck72

    l'offerta l'hai fatta tu...sei tu quello che ha adescato.
    se non avevi l'intenzione di fare quel che hai offerto non dovevi neppure offrirlo...non ha pregio la tua obiezione: Così opinando si ammetterebbe l'obiezione del tizio che, chiedendo ad un terzo di vendergli stupefacenti per esempio, o altro, laddove si trovi di fronte la polizia affermi: era uno scherzo. Non funziona così mai.


  • User Attivo

    @giurista said:

    No. Il processo alle intenzioni è appunto l'intenzione...non la cosa espressa.
    Un'intenzione è qualcosa che non si è ancora manifestato; per processo alle intenzioni si intende il processo ad una cosa presunta.
    Anche nel reato di corruzione l'offerta configura il tentativo e non il reato consumato.
    Quello che dici tu, Zeta 1, prima l'offerta e poi l'azione di "caricare in macchina" è il reato consumato.
    In diritto una cosa detta per scherzo è qualcosa detto in modo che assolutamente non può avvenire o detto in un contesto non idoneo.
    Qui si era in una chat dove spesso avvengono questi scambi e l'offerta era compiuta...mancava solo la risposta.

    @ buck72

    l'offerta l'hai fatta tu...sei tu quello che ha adescato.
    se non avevi l'intenzione di fare quel che hai offerto non dovevi neppure offrirlo...non ha pregio la tua obiezione: Così opinando si ammetterebbe l'obiezione del tizio che, chiedendo ad un terzo di vendergli stupefacenti per esempio, o altro, laddove si trovi di fronte la polizia affermi: era uno scherzo. Non funziona così mai.

    Grazie per il chiarimento. Mi viene il dubbio se le cose dette nelle chat "che non possono avvenire", si pensi uno che minaccia l'altro preso dal Flame, dicendo che gli va "sotto casa per picchiarlo", stando che non può sapere dove abita in nessun modo, se vale come reato o meno.

    Non ho ben capito se è la frase in se a dover essere illegale ("sarei disposto a pagare" "mi vendi della droga?" dove si può vedere un intezione illecita, che si realizzi o meno, ma l'intenzione c'è) o ciò che quella frase potrebbe portare, anche se la frase in se non è illecita:
    Un esempio banale ma immediato, un adulto che dice a un minore che potrebbero incontrarsi, "un giorno o l'altro potremmo vederci"....la frase di per se non è illecita; ma si può immaginare a cosa miri l'adulto.
    si può punire quindi l'adulto per aver detto quella frase, immaginando a cosa potrebbe portare se tale evento si verificasse, o bisogna prima verificare che effettivamente l'adulto sta cercando di incontrarlo, e quindi l'evento si sta per verificare, non la semplice "idea astratta" dell'incontro, visto che anche qui, potrebbe dire che sono "dicevo per dire, non ho mai chiesto un incontro davvero, non ho dato appuntamento"?


  • User

    Concordo con giurista, l'intenzione ha determinate conseguenze, punibili in quanto tali.


  • User Attivo

    Bah...mi pare molto strano che, nel caso fosse veramente la polizia, te lo venga dire...
    Se così fosse butterebbero via un intero lavoro di investigazione...poichè tu avresti tutto il tempo per eliminare le prove e quindi in caso di perquisizione non troverebbero nulla che fonderebbe la tua responsabilità...
    Secondo me, si è solo trattato di un burlone, poi che il comportamento sia stato illecito non ne discuto.


  • Super User

    @ Zeta_1
    gli esempi da te riportati sarebbero un processo alle intenzioni non consentito dal nostro sistema.
    L'intenzione deve essere manifesta.


  • User Newbie

    Mi permetto di riaprire questa discussione. Perché si possa parlare di induzione è necessario che essa abbia un carattere di pubblicità, ossia fatta in luogo pubblico o aperto al pubblico. Se tale contrattazione è stata fatta in luogo privato, in una stanza privata di una chat, tra queste due persone, allora non vi è reato di induzione. Inoltre l'induzione alla prostituzione la si ha quando si induce una prostituta a prostituirsi nei confronti di terzi e non dell'induttore. Si pensi al caso paradossale che in Italia, anche offrire soldi ad un minore in cambio di sesso non è induzione alla prostituzione.
    Per il reato d'induzione devono dunque essere soddisfatti i criteri di pubblicità e di terzietà.