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Situazione assurda!
Salve a tutti,
scrivo perché ho urgente bisogno di aiuto e spero di trovarlo sul vostro forum che mi pare frequentato da gente che se ne intende
Ho una situazione paradossale da risolvere, in cui mi sono volontariamente infilato ma da cui ora non so come venirne fuori.
La situazione è questa: esercito una professione per lo più artigianale, dopo sei anni di studi e migliaia di ore di stage qualche mese fa ho trovato una sistemazione presso un laboratorio. La persona che mi ha preso a lavorare nei suoi spazi ha impostato la cosa in previsione della cessione in futuro della sua attività nelle mie mani. Pertanto non cercava un dipendente, nemmeno un assistente, ma un professionista e un collega nonché futuro socio. Nella prima settimana di lavoro, senza ancora aver definito nulla sulla carta, questa persona ha cominciato a evidenziare una parziale delusione delle sue aspettative riguardo la mia professionalità, tuttavia sdrammatizzando. Siamo perciò andati avanti a collaborare e ogni tot su mia richiesta lui aggiungeva qualche dettaglio, per cui l'accordo definito era che come mio compenso mi sarebbe entrata una buona percentuale su ogni lavoro terminato. Io dal mio canto ho dato il massimo in questi mesi, lavorando a volte anche 10 ore, certo volontariamente, ma almeno pensavo che le spese che sostenevo mensilmente mi sarebbero state rimborsate. Quando dopo il primo mese abbiamo affrontato il discorso, il personaggio ha detto che non dovevo chiedere a lui il rimborso, ma dovevo farlo rientrare poi nel guadagno dai vari clienti, essendo io un professionista (...)
Dal momento che per lavoro talvolta bisognava anche affrontare dei viaggi, alla prima occasione mi sono impuntato per avere (chiamiamolo) un anticipo dei miei guadagni e così ho ottenuto un pagamento in nero - nessuno infatti mi ha richiesto ricevuta, l'accordo era che poi, quando i clienti avrebbero pagato, io avrei scalato dalle somme a me dovute i soldi già anticipatimi.
Dopo quel pagamento però, sono passati altri tre mesi in cui non ve ne sono stati altri. Aggiungasi che ogni volta che ho tentato di affrontare il discorso mi son pure beccato del rompiscatole, e talvolta anche il rinfaccio di non saper ancora bene esercitare la professione (pretesto per dire che non potevo pretendere nulla insomma, anzi solamente ringraziare di stare imparando...). A me però non stava bene di non poter avere nemmeno un anticipo minimo mensile che mi garantisse di pagarmi le spese e quindi, anche se dopo un altro minimo pagamento, ho fatto presente che da questo mese avrei ridotto le mie ore di lavoro perché, visto che i pagamenti erano così dilatati nel tempo, avrei dovuto cercare un secondo lavoro per garantirmi un'entrata mensile. La cosa non è stata bene accetta e ha quindi portato alla rottura del rapporto, tanto più quando ho chiesto l'accettazione di mie condizioni, direi basilari, come un orario decente, la possibilità di andare dal medico quando ne avevo bisogno e assentarmi senza dovermi giustificare (visto che non sono un dipendente, come diceva...) e la garanzia scritta di quanto promesso riguardo alla percentuale sui compensi - comprendendo quei lavori su cui avevo passato varie ore e che lui aveva deciso di accantonare - altrimenti, su sua proposta, ho chiesto il pagamento di una cifra per chiudere. Veramente mi sono deprezzato abbastanza, ma anche perché pensavo che non avrebbe rifiutato le mie condizioni, e invece ha accettato per pagarmi la cifra da me avanzata.
Il furbo però ora vuole la ricevuta di tutti i soldi datimi più di quelli che mi deve ancora dare. Io sono andato a informarmi al patronato, anche perché il signore m'ha sempre pagato in contanti... Ho fatto tre ricevute, o meglio due non superiori a 1000 euro (per la normativa sulla tracciabilità degli stessi contanti) più chiamiamolo un prospetto di pagamento dei soldi che mi deve, in attesa di inviare ricevuta definitiva ad avvenuto pagamento tramite bonifico.
Delle due ricevute, una era datata a mesi fa, quindi poi la ritenuta sarebbe dovuta essere stata pagata già da tempo, quindi per fare un piacere al signore ed evitargli il ravvedimento operoso ho posticipato la data, così da permettergli il pagamento entro martedì 16 ottobre. Ho fatto tutto in regola, apponendo la marca da bollo da 1,81 e firma, e questo viene fuori ora dicendo che è stufo di come io cambio le carte in tavola (?!), che mi ha sempre chiesto le ricevute e non sa perché io non gliele abbia consegnate prima, e che il suo commercialista dice che le mie ricevute sono comunque scorrette perché la ritenuta devo pagarla io e solo poi mandargli la ricevuta...
ORA: è chiaro che tutto questo è stato fatto per parargli il culo da un'eventuale accusa di lavoro nero. Io non ho interesse di scontrarmi legalmente con una persona così, che ha conoscenze importanti e immagino non ci metterebbe nulla a schiacciarmi! Oltretutto non avrei nemmeno i soldi per permettermi di pagare un avvocato... Però questa cosa che non mi vuole pagare la ritenuta non mi sta bene. Ho letto su internet che se il sostituto d'imposta non paga la ritenuta, la dovrà versare il sostituto all'Agenzia delle Entrate (comprese di ravvedimento operoso...). Mi pare ingiusto, anche perché se le paga il sostituto d'imposta sono soldi che poi mi rientreranno, se lo pago io invece, a parte che devo trovare pure i soldi per pagarmela, ma poi non mi entra nulla in più. So che di contro io ho il pagamento in contanti, però io il lavoro l'ho svolto per conto di questa persona su lavori a lei assegnati. Non ho mai ottenuto la stesura per iscritto dei nostri accordi sui miei pagamenti, quindi cosa mi tocca fare?
E se poi non mi pagasse nemmeno i soldi che dovrebbe ancora darmi??? Non so se potete aiutarmi... ma confido molto in voi! Grazie e scusate per il lungo post...
Francesco
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Per favore, qualcuno può rispondermi??? Sono in seria e urgente difficoltà, non so come muovermi!
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Tra l'altro ho un doppio problema: ho svolto un lavoro a luglio e a settembre per una società con cui collabora il mio "datore di lavoro". Attualmente sono in attesa, come dicevo, del pagamento della somma accordata per chiudere il rapporto lavorativo col personaggio, ma devo anche presentare ricevuta per essere pagato da questa società, sempre in ritenuta d'acconto per prestazione occasionale. Se considero i soldi che mi deve il "datore di lavoro" (e che non so nemmeno SE, oltre a quando, me li verserà su c/c), con il pagamento dalla società sforerei i 5000 lordi. Ora, come devo comportarmi anche relativamente a questa faccenda? Ormai ho mandato la ricevuta al personaggio, quindi immagino non potrei far ricadere i contributi previdenziali su quella ricevuta, vero...?
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...possibile che nessuno mi possa aiutare?? Ora il "datore di lavoro" s'è inventato un'altra storia per cui io gli parlerei come se il mio fosse stato lavoro di dipendenza, invece gli accordi erano altri... Grazie, lo so bene! Ho risposto che allora per fare le cose da accordi avrei dovuto avere copia delle fatture così da emettere ricevute per le percentuali accordate. E comunque ormai quelle due ricevute portano la marca da bollo, che si fa? Lui non mi vuole pagare i restanti soldi che mi deve finché "non mi regolarizzo producendogli delle ricevute da professionista", ma cosa significa?! Se uno non ha p.iva e produce ricevuta con ritenuta è un lavoratore autonomo, non dipendente. Dove sta l'irregolarità...??? Ma per favore......... Ecco perché questo paese va a rotoli!! Per gente siffatta...! ...per favore, che qualcuno mi risponda
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Ciao, io non sono molto esperta perchè sono entrata nel mondo del lavoro da circa un annetto. Io tramite contratto di prestazione occasionale che prevede un tetto massimo di guadagno di 5.000 euro lordi emetto nota di debito in questo modo, per esempio:
Prestazione lavoro autonomo occasionale 300,00 ?
-Ritenuta d?acconto 20% 60,00 ?
Netto a pagare 240,00 ?Marca da bollo di ? 1.81 (Se nota superiore a ?. 77,47)
Non soggetta ad IVA ai sensi dell?art. 5, I comma del DPR 633/72 e successive modifiche.
A me la ritenuta di acconto la versa il committente (ossia l'azienda per cui ho lavorato) entro il 16 del mese successivo.
Ecco alcune info raccolte facendo alcune ricerche con google:
**Principali adempimenti del committente
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Lavoro autonomo professionale:- Applicare la ritenuta IRPEF
- Versare la ritenuta entro il 16 del mese successivo a quello di pagamento del compenso;
- Consegnare al percipiente la certificazione dei compensi corrisposti entro marzo dell'anno successivo.
Lavoro autonomo occasionale (solo se sono superati i limiti suindicati):
- Calcolare i contributi INPS (sulla parte eccedente i 5.000 euro;
- Trattenere i contributi a carico del lavoratore (1/3) e quelli a proprio carico (2/3);
- Applicare la ritenuta IRPEF;
- Versare i contributi e la ritenuta entro il 16 del mese successivo a quello di pagamento del compenso;
- Presentare all'INPS la denuncia nominativa (mod. GLA);
- Consegnare al percipiente la certificazione dei compensi corrisposti entro marzo dell'anno successivo;
- Presentare il mod. 770.
Collaborazioni coordinate (lavoro a progetto) e Collaborazioni coordinate di tipo occasionale (mini co.co.co.):
- Calcolare i contributi INPS;
- Trattenere i contributi a carico del lavoratore (1/3) e quelli a proprio carico (2/3);
- Applicare la ritenuta IRPEF;Versare i contributi e la ritenuta entro il 16 del mese successivo a quello di pagamento del compenso;
- Consegnare al percipiente il mod. CUD entro marzo dell'anno successivo;
- Presentare all'INPS la denuncia nominativa (mod. GLA):Presentare il mod. 770.
**Procedimento
**Una volta definita la consulenza o prestazione d'opera, sebbene non sia obbligatoria la forma scritta, generalmente si procede alla compilazione di un contratto di prestazione d'opera scritto e firmato dalle parti.
In caso di tardivo pagamento è possibile per il lavoratore il ricorso alle vie legali che seguono la procedura di una normale causa civile.
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Grazie, sì ma ho già prodotto le ricevute con ritenuta e con mia firma più marca da bollo di 1,81. Come avevo già scritto nei post precedenti, il problema ora è che lui non vuole pagare alcunché, quindi prima diceva che dovevo pagare io la ritenuta, ora ha già cambiato versione dicendomi che le ricevute che gli ho presentato non sono corrette perché la prestazione di collaborazione occasionale nn corrisponde su quanto ci eravamo accordati, ma l'accordo era sulla percentuale su ogni lavoro svolto ecc e quindi dice che ora aspetta le mie ricevute "da professionista" e poi procederà al pagamento dei soldi mancanti. Ma che significa?! Lui mi aveva chiesto le ricevute dei soldi per ora ottenuti e io le ho fatte! Se devo specificare come da accordi a cosa si riferiscono gli ho detto che avrei avuto bisogno delle fatture dei suddetti lavori prima di fare le ricevute ad hoc... Ma dai........... Come ne esco da questo casino???
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Come caspiterina dovrei fare??? Forse lui si aspetta che io apr la p.iva, ma quando sono andato a informarmi mi han detto che da luglio vi è il limite di guadagno di 18000 euro per il regime dei minimi, e io ormai nel 2012 non ci rientro. Datemi conferma voi. E comunque anche aprendo la p.iva lui dovrebbe pagarmi dei contributi no? ...
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Ma che cosa vuol dire con ricevute da professionista? Con il tuo lavoro hai superato i 5.000 euro lordi? Se non li hai superati rientri benissimo nel contratto di collaborazione occasionale e quindi dovevi solo emettere nota di debito con ritenuta di acconto del 20%. Una volta fatte le note di debito sei apposto. Toccava a lui versare la ritenuta di acconto entro il 16 del mese successivo. Superati i 5.000 lordi devi iscriverti alle gestione separata Inps ed emettere nota di debito ma solo sulla cifra superata. Per esempio, hai superato di 6.000 euro ergo fai una nota di debito così:
**Prestazione lavoro autonomo occasionale 6000,00 €
- Ritenuta d’acconto 20% 1200,00 €
- Contributo Inps gestione separata 27,72% (di 6000,00) 1663,20
Netto a pagare 3136,80 €
marca da bollo di € 1.81 (Se nota superiore a €. 77,47)
**Si evidenzia che i 2/3 del contributo INPS GEST. SEPARATA sono a carico del committente (in esempio €.1108,80).
1/3 dei contributi li versi tu mentre 2/3 li versa lui. Solo non ho capito se materialmente li versa entrambi lui oppure lui il suo 2/3 e tu il tuo 1/3. Si versano tramite F24.
Mi corregga qualcuno in caso avessi detto cose errate!
Se vuoi un mio consiglio spassionato direi di rivolgerti al piu' presto ad un patronato tipo Cgil-Nidil. Che si occupa dei lavoratori atipici. Da quello che vedo questo sta facendo il furbetto per usare un eufemismo.
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...sì... già fatto e dal patronato sono stato indirizzato al loro avvocato, prima seduta pure gratuita e quindi vado settimana prossima. Il punto è poi capire se riesco a pagarmelo l'avvocato!! E quanto mi convenga, visto che ho appena cominciato a lavorare e mi potrebbe fare piazza pulita intorno con maldicenze. Questo è proprio un personaggio e con le conoscenze che ha avrebbe le spalle sempre coperte, mi sa tanto...
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La situazione assurda sembrerebbe quasi sbloccata, dal momento che il cliente-datore ha deciso di pagarmi quanto accordato con bonifico. Vuole però poi tutte le ricevute quietanzate e numerate, dice che senza numero non sono valide... Ora, lasciando perdere quella relativa ai soldi ancora da ricevere, che al momento del pagamento dovrà trasformarsi in ricevuta con tanto di marca da bollo e firma, quelle altre due da me già prodotte dei soldi che lui mi aveva dato in contanti e riportanti già mia firma e marca da bollo? Sono veramente non valide senza numero? E non sono già quietanzate, essendo relative a pagamenti già effettuati?
Ultima domanda: posso richiedere a questo personaggio la certificazione del pagamento delle ritenute? Non vorrei che poi arrivasse febbraio 2013 e al momento della compilazione del modello unico io mi trovi a pagarmi le mie ritenute all'agenzia delle entrate......