• User Newbie

    Come difendersi dopo pesanti offese sul lavoro...?

    Salve a tutti...

    Inizio ringrazziando il cielo che esistano forum, come questo, veramente utili e che servano anche nella vita quotidiana!

    Sul lavoro sono venuto a conoscenza che un mio collega è stato offeso verbalmente dal suo capo di esercizio che ha affermato: << ...se sbagli ancora ti licenzio...>>.

    Il mio collega è corso a sporgere denuncia presso i carabinieri... Ma ci chiediamo se serva a qualche cosa... perchè quando è rientrato in azienda alcuni dei nostri colleghi l'hanno preso in giro dicendogli: <<...oooh guarda che è venuta la polizzia e hanno preso e portato via il capo di esercizio...>>...

    Siamo molto tristi e demoralizzati e ci chiediamo quanto possa prevalere questo potere contro un operaio... e se d'avvero non succeredà nulla... e non verrà neanche sporcata la fedina penale o altro...!!!


  • User

    Giusto per una curiosità assolutamente personale: ma i Carabinieri cosa hanno detto a questo tuo collega?
    :mmm:


  • User Newbie

    Non mi ha parlato di quello che i carabinieri gli hanno detto. Se è importante lunedi al lavoro gli chiedo e ti posso fare sapere...!


  • User

    No, non è importante, almeno per me. Era solo, come dicevo, una curiosità personale.


  • Super User

    Ciao pleybs. Purtroppo quel che ha detto il capo esercizio non costituisce offesa nè minaccia se veramente la dirigenza può dimostrare ripetuti errori da parte del tuo collega. La minaccia di far valere un diritto non è una minaccia.
    Non è vero che, dopo il richiamo verbale, si può passare direttamente al licenziamento...vi è un iter da seguire...ma se uno vuole licenziare un soggetto che ritiene dannoso alla produzione vi sono vie legali per poterlo fare.


  • User Newbie

    La minaccia di far valere un diritto non è una minaccia.

    ??? NON CAPISCO BENE ???

    Se la prossima volta il mio collega o io stesso MINACCIAMO il capo servizio dicendo: <<...non mi assegni più questa mansione xchè non verrà svolta in quanto non mi compete nel contratto e non sono io il preposto a svolgerla; io potrei anche sbagliare non essendo di mia competenza nè sono specializzato a farla e se l'azienda ha bisogno di completare questo lavoro si preoccupi di assumere degli specialisti e/o li specializzi...>> tutto questo non comporta una minaccia e non rischiamo niente...????

    O al contrario se dopo "La minaccia di far valere un diritto" con una discussione animata con il capo esercizio si viene messi in un angolo senza alcun lavoro da svolgere..., abbandonati e ghettizzati all'interno della azienda come lebbrosi..., dove anche i colleghi più vicini sono obbligati ad allontanarsi per non avere loro stessi delle ritorsioni...e da quel momento, arrivando sul posto di lavoro, ci si sente umiliati... sbagliati... colpevoli e impotenti... fino a quando, non trovando altro lavoro e non potendo fare a meno di un lavoro, si ritorna in ginocchio dal capo di esercizio che davanti a tutti si prende gioco di te e ti assegna ripetutamente quei lavori che non competono.


  • Super User

    Io ho replicato a quello che hai postato, ossia la frase: "un altro errore e ti licenzio". Questo non costituisce offesa nè minaccia se è vero che il collega ha fatto vari errori.
    Se è assegnata una mansione non prevista dal contratto e non preposto a svolgerla il lavoratore può legittimamente rifiutarsi di svolgere detta mansione. Il contratto ha valore di legge tra le parti.
    La minaccia è ben altro: consiste nella condotta di chi intimorisce la vittima minacciando un male ingiusto.
    L'ultima situazione postata è completamente illegittima: è illegittimo da parte di chi lavora, qualunque sia la sua posizione, abbandonarsi a discussioni animate ed, infine, essere messi in un angolo ed isolati all'interno dell'azienda costituisce mobbing (non minaccia) che può causare il risarcimento del danno.
    Querelare laddove non vi è reato credo sia peggio per il lavoratore che non far valere i propri diritti esigendo, anche mediante un legale, che il contratto e la propria persona siano rispettate.
    In che senso "si prende gioco"? Se taluno usa toni che ledono l'onore o la reputazione, in quel caso si commette il reato d'ingiuria.


  • User Newbie

    @giurista said:

    Io ho replicato a quello che hai postato, ossia la frase: "un altro errore e ti licenzio". Questo non costituisce offesa nè minaccia se è vero che il collega ha fatto vari errori.
    Se è assegnata una mansione non prevista dal contratto e non preposto a svolgerla il lavoratore può legittimamente rifiutarsi di svolgere detta mansione. Il contratto ha valore di legge tra le parti.
    La minaccia è ben altro: consiste nella condotta di chi intimorisce la vittima minacciando un male ingiusto.
    L'ultima situazione postata è completamente illegittima: è illegittimo da parte di chi lavora, qualunque sia la sua posizione, abbandonarsi a discussioni animate ed, infine, essere messi in un angolo ed isolati all'interno dell'azienda costituisce mobbing (non minaccia) che può causare il risarcimento del danno.
    Querelare laddove non vi è reato credo sia peggio per il lavoratore che non far valere i propri diritti esigendo, anche mediante un legale, che il contratto e la propria persona siano rispettate.
    In che senso "si prende gioco"? Se taluno usa toni che ledono l'onore o la reputazione, in quel caso si commette il reato d'ingiuria.

    Grazie per le Vs esaustive spiegazioni... sono veramente commosso... grazie!

    Ora in me è chiara la realtà, in quale modo affrontarla e risolverla...! Sono molto felice di poter contare su persone cosi preparate e disponibili alle difficoltà degli altri...!