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Concordo con Valerio, dipende da moltissimi fattori. Occorre un'analisi molto approfondita del mercato nel quale ti vuoi inserire: competitors e strategie che mettono in atto, target potenziale, leggi locali... Poi bisogna decidere se creare un nuovo sito o un dominio di terzo livello, conoscere la cultura del luogo e l'attitudine nei confronti degli argomenti proposti dal sito... E, visto che sono una copy , la qualità della traduzione è più che fondamentale: se c'è una cosa che vale sempre e per tutti, è la cara vecchia frase "content is the king". Al primo errore di ortografia o di grammatica, al primo modo di dire italiano tradotto letteralmente, l'utente storce il naso e cambia sito.
Insomma: ricerche, ricerche, ricerche!
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Sono d'accordo con partidibambola. La qualità della traduzione è fondamentale, soprattutto per l'inglese, lingua che si ritiene facile, ma che facile non è quando si tenta di rendere alcune espressioni o termini che da noi significano qualcosa e che invece all'estero significano altro.
Personalmente correrei il rischio. Magari non raggiungerai il volume di pageviews dell'italiano, ma potrai sicuramente aprirti un mercato più competitivo (inglese) o posizionarti in un mercato emergente.
Sicuramente è un'azione che devi pianificare attentamente.
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Grazie mille per le risposte, mi siete stati utilissimi.
Non penso che la traduzione sia un problema, il sito ha pochi testi, solo contenuti multimediali già in inglese.Il problema a questo punto mi sembra il dominio, non è possibile andare su Google.com con un .it giusto?
Purtroppo il relativo .com è occupato e non lo vendono.
Cosa consigliate? Meglio un altro .com che reindirizzi o posizionare la english version del .it?
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Prova con un altro gTLD:
.org
.net
.eu
.infoPuoi anche usare una piccola variante, ad esempio dominio1.com.
Valerio Notarfrancesco
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Concordo con Valerio, meglio povare uno dei domini che ti ha segnalato piuttosto che posizionare il .it in inglese su google.com !
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La tecnica del dominio unico com e delle sottocartelle è sEO friendly? Se si qual'è il modo migliore per attuarla, ad esempio per un sito in asp?
Conviene avere una home page in una lingua sul com es. in italiano con la tendina per le altre lingue o fare direttamente il redirect sulla home a seconda del paese dove la pagina viene aperta??
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Si, va bene anche un dominio unico di tipo globale, cioè .com, .org, .eu, .net e tante sottocartelle per ogni nazione.
Poi dagli strumenti per Webmaster di Google devi impostare la destinazione geografica per ogni cartella.Valerio Notarfrancesco
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@vnotarfrancesco said:
Si, va bene anche un dominio unico di tipo globale, cioè .com, .org, .eu, .net e tante sottocartelle per ogni nazione.
Poi dagli strumenti per Webmaster di Google devi impostare la destinazione geografica per ogni cartella.Valerio Notarfrancesco
Nel senso che devo configurare ogni sottocartella come sw fosse un diverso sito?? Questo perche' mi sembra se non ricordo male che posso dare una sola connotazione geografica...
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Si, esatto, negli strumenti per webmaster di Google devi registrare ogni sottocartella come se fosse un dominio diverso e poi per ognuno imposti la destinazione.
Valerio Notarfrancesco
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grazie, non lo sapevo!
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Prego
Valerio Notarfrancesco
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Ci ho provato ma non ci riesco ... ho registrato negli strumenti per webmaster la url del mio sito www[punto]sito[punto]com .. non capisco come cambiare la collocazione geografica (so che si va in impostazioni ma non mi fa impostare una url o una sottocartella) ne' come aggiungere quella inglese
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Tu devi registrare prima il tuo dominio, quindi inserisci dominio.com.
Poi inserisci dominio.com/en
Poi ancora dominio.com/de e così via per tutte le cartelle.
All'interno del strumenti per webmaster devi quindi avere tante registrazioni diverse per ogni cartella / nazione.A questo punto entri in ogni sito / cartella e gli imposti la destinazione geografica.
Valerio Notarfrancesco
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Fatto, era più semplice di quanto credessi grazie ancora
p.s. sui 'nuovi' siti ho impostato italiano per la sottocartella it e stati uniti per la cartella en.
Una sola collocazione geografica mi sembra un po' una limitazione, in quanto en potrebbe andare bene per tutte le nazioni di madrelingua inglese non trovi?
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Non è tanto una limitazione di Google bensì un modo per soddisfare meglio il pubblico.
Tornando al tuo esempio, anche se è vero che ci sono tante nazioni dove si parla inglese, ad esempio Stati Uniti e Nuova Zelanda, è anche però vero che cambiano i vocaboli, i modi di dire, la valuta, le leggi da rispettare, le modalità di trasporto se consegni dei beni fisici, gli usi (ad esempio il significato dei colori) e tante altre cose.Sono davvero pochi i settori dove è possibile attuare una strategia di comunicazione globale.
Il prodotto può essere identico, ma bisogna pensare localmente per quanto riguarda il marketing.Google non fa altro che interpretare questo.
Valerio Notarfrancesco