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Cambio avvocato, restituzione parcella?
Salve, cercherò di esporre la mia situazione in modo chiaro.
Tempo fa è iniziato a mio carico un procedimento penale per guida in stato di ebbrezza. Dopo il primo decreto di condanna emesso direttamente dal tribunale, insieme al mio avvocato abbiamo deciso di ricorrere in appello.
L'avvocato mi ha chiesto una somma di 1000 euro per l'intero (eventuale) processo, dicendomi che è una somma a titolo di "amicizia". Io ho provveduto a pagare questa somma con un assegno, senza chiedere nessuna fattura o ricevuta.
Allo stato attuale il procedimento penale non è ancora andato avanti (siamo fermi al solo appello) e per altre vicissitudini ho deciso di cambiare avvocato.
Vorrei sapere quali diritti ho: posso chiedere e ottenere la restituzione, anche parziale, di quella somma? (in fondo l'avvocato ha soltanto firmato un foglio per fare l'appello). Posso eventualmente chiedere una fattura con resoconto dettagliato dell'attività svolta dall'avvocato?Grazie
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Se l'importo è stato corrisposto solo a titolo di anticipo (così mi pare di comprendere, dato che ancora non è stata svolta l'attività per l'appello), allora può richiedere la restituzione.
Ma quanto, invece, alla fase precedente? ha saldato gli onorari del Suo legale?
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L'importo, parole sue "è per l'intero processo", quindi non è un anticipo. Fasi precedenti non ne ce sono in quanto per il reato di guida in stato di ebbrezza viene emessa una sentenza diretta (non conosco il termine giuridico preciso). In altre parole io gli ho dato questa somma e lui non dovrebbe chiedermi più niente fino alla sentenza finale.
Inoltre io gli ho già chiesto la restituzione della somma corrisposta, la sua risposta è stata del tipo: "sei tu che mi lasci, non io che lascio te, quindi non devo restituirti niente". E' vera questa cosa?
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Le indico la norma che regola il suo caso
Art. 2237 Recesso
Il cliente può recedere dal contratto, rimborsando al prestatore d'opera le spese sostenute e pagando il compenso per l'opera svolta.
Il prestatore d'opera può recedere dal contratto per giusta causa. In tal caso egli ha diritto al rimborso delle spese fatte e al compenso per l'opera svolta, da determinarsi con riguardo al risultato utile che ne sia derivato al cliente.
Il recesso del prestatore d'opera deve essere esercitato in modo da evitare pregiudizio al cliente.Quindi, capirà bene che se il suo legale non ha prestato alcuna attività deve restituirle l'importo, trattenendo solo le spese e il compenso per l'opera già prestata (l'esame e lo studio della pratica).
Magari gli chieda la fattura o potrebbe informarlo che, diciamo casualmente, farà un giro in agenzia delle entrate per avere qualche chiarimento.
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Grazie mille per il chiarimento.
Solo un'ultima domanda: se chiedo la fattura, è obbligato a scrivere nella fattura la prestazione svolta a fronte di questa somma? In altre parole, può farmi una fattura da 1000 euro per l'opera già svolta finora e quindi evitare di restituirmi questa somma?
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Potrebbe certo.
Tenga conto che una volta che Lei gli ha conferito l'incarico, l'avvocato ha aperto la posizione. Forse non ha scritto per ora alcun atto, ma la pratica è stata studiata e questo, secondo le tariffe forensi, ha un costo.
Non credo si possa arrivare a 1000 euro, ma sicuramente un certo compenso lei lo dovrà corrispondere. E, si sa, le tariffe forensi non sono certo economiche.
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La questione è eminentemente pratica, visto che il legale potrebbe sostenere che il pagato era solo un anticipo.
Il consiglio che do generalmente in questi casi è di cercare un soddisfacente accordo col legale, in assenza del quale ci si può rivolgere al locale Consiglio dell'Ordine che svolge appunto una funzione di conciliazione per casi del genere.