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donazioni e siti internet
Salve.
innanzitutto.. spero di aver scelto la sezione giusta per esporre il mio piccolo (grande) dubbio.Sostanzialmente..
ho fondato da poco un'associazione no profit (registrata con codice fiscale e tutto) con finalità culturali e ricreative. Con i miei due soci fondatori abbiamo iniziato a lavorare ad un progetto per la raccolta dei fondi da destinare alle attività dell'associazione e per aiutare una grande donna (molto conosciuta nella mia provincia), che da più di un decennio opera in zambia come medico e operatore sociale (sola in un'area vasta più dell'intera valle d'aosta).Il progetto prevede la creazione di un sito e la stampa di una "rivista" dove i negozianti della provincia possono posizionare il proprio banner o il proprio annuncio. Il progetto è molto ben strutturato e sarà ben pubblicizzato (abbiamo speso molto in materiale pubblicitario e informativo).
Ora.. il mio dilemma è questo.
I negozianti possono aderire al progetto versando una donazione (che ha un minimo fissato). Poichè tutti i versamenti e le donazioni avverranno tramite bonifico bancario o bollettino postale nel conto corrente dell'associazione, quindi avranno una propria tracciabilità. Mi chiedo.. se volessi poter far versare la quota in contanti, da parte dei negozianti, direttamente ai miei soci che andranno in giro a sponsorizzare il progetto.. si può? è legale? si può rilasciare una.. "specie" di fattura?Inoltre.. poichè tutti gli spostamenti finanziari saranno registrati e tutto finora è stato fatto legalmente.. posso incappare in qualche tipo di problema sostenendo un progetto del genere?
spero di essere riuscito a spiegarmi decentemente.
grazie in anticipo per le risposte.
marco.
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Buon giorno Marco.
Per rispondere al Suo quesito occorre a mio avviso una piccola premessa dal momento che dalla domanda emerge che "Il progetto prevede la creazione di un sito e la stampa di una "rivista" dove i negozianti della provincia possono posizionare il proprio banner o il proprio annuncio".Infatti l'oggetto principale per un ente non profit deve comunque e sempre essere non commerciale, e quindi la eventuale attività commerciale (che può in ogni caso esserci quale, a puro titolo esemplificativo, somministrazione di alimenti e bevande ai soci, vendita di prodotti, sponsorizzazioni, eventi, ecc...) deve essere secondaria e sussidiaria. Un ente non profit deve avere infatti uno scopo "ideale" e, per questo, la tassazione sulle attività istituzionali è nulla. Ciò premesso se i fondi sono finalizzati ad uno scopo come quello indicato nulla osta, a condizione del rispetto formale e sostanziale della legge.
Per quanto riguarda il Suo questito occorre poi chiarire che le raccolte fondi hanno un regime ad hoc, dal momento che per ogni raccolta di fondi, l’associazione deve redigere, entro quattro mesi dalla chiusura del periodo d’imposta, un rendiconto con l’indicazione delle entrate e delle spese relative ad ogni manifestazione effettuata e una relazione illustrativa (oltre al fatto che il limite massimo dei fondi raccolti nell’anno non deve superare l’importo di 51.645,69 euro).
Sicuramente sono possibili le donazioni anche in contanti (con in limite legale della tracciabilità per le movimentazioni in contante), ma tenga conto che, anche alla luce del periodo storico, avere la prova certa del denaro e del suo utilizzo può spesso risultare fondamentale per chiarire la propria posizione e quella dell'ente. Se si tratta di reali donazioni, nelle comunicazioni e sul sito dovrete scrivere "si ringrazia..." e non "gli sponsor", altrimenti non si tratterebbe di donazione, bensì di sponsorizzazione camuffata da donazione.
Infine, relativamente ai problemi nei quali potrebbe incappare, se tutto è gestito nella maniera corretta non c'è nulla da temere, proprio perchè si persegue un fine ideale attraverso lo strumento idoneo per esso concepito.
A disposizione per qualsiasi necessità.
I migliori saluti
Gabriele Aprile
Stefano BertolettiGruppo di Studio Movida
@sebnails said:
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Ciao sebnails e Benvenuto nel Forum GT.
Domanda sorge spontanea: se io, in qualità di negoziante volessi posizionare il banner nella rivista senza donare nulla, sarei accontentato ugualmente, o la donazione è condizione sine qua non per avere il vostro servizio?Se fare la donazione fosse propedeutico per avere il vostro servizio, non si potrebbe più parlare di donazione, ma di costo di un servizio a pagamento, soggetto quindi a normale tassazione. La donazione, a riprova di ciò, non potrebbe avere un minimo prefissato.
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Concordo con Lorenzo
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Concordo con Lorenzo.
Le donazioni non possono essere collegate ad una controprestazione.
I migliori saluti,
Gabriele Aprile
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@lorenzo-74 said:
Ciao sebnails e Benvenuto nel Forum GT.
Domanda sorge spontanea: se io, in qualità di negoziante volessi posizionare il banner nella rivista senza donare nulla, sarei accontentato ugualmente, o la donazione è condizione sine qua non per avere il vostro servizio?Se fare la donazione fosse propedeutico per avere il vostro servizio, non si potrebbe più parlare di donazione, ma di costo di un servizio a pagamento, soggetto quindi a normale tassazione. La donazione, a riprova di ciò, non potrebbe avere un minimo prefissato.
La domanda sorge spontanea....ma se chi vuole mettere il banner ha due scelte,o dona oppure aiuta in alte così è sempre configurabile come una falsa vendita.
Esempio :
Avete questa associazione,con il vostro sito fatto male(per esempio ),tizio invece di versare una donazione vi sistema il sito.....è sempre una falsa vendita?
Na deve obbligatoriamente dare dei soldi per avere il banner
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@criceto said:
Buttiamo li una possibilità ...
Gestire il tutto come una normale attività commerciale ma devolvere TUTTO il guadagno in opere benefiche come liberalità detraibili dalle tasse ....Esatto svolgi tutto come una semplice attività comemrciale,,,,,,e poi tutti i guaagni li devolvi alla ricerca per il cancro.....appena superi i 10000 euro apri partita iva e svolgi la ta bella attività commerciale
Fattibile?
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No, aspire1982, purtroppo non è fattibile. La partita iva devi aprirla fin dall'inizio.