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Riflessione su email marketing in tempo di crisi
Buongiorno a tutti,
volevo porvi una riflessione sui vari vincoli che il sistema pone a chi fa email marketing e sugli aspetti positivi che questo può avere se maggiormente svincolato sulla ripresa economica di un paese in grossa difficoltà come l'Italia.Per effettuare email marketing dobbiamo ad oggi avere il consenso dell'utente che accetta condizioni ben specifiche e documentate che nel 99,99% dei casi NON legge, quindi NON accetta, gli viene solo formalmente imposto un click per lavarci la coscienza e per far contento il garante della privacy.
Già questo dovrebbe far riflettere i paladini del garantismo.Al minimo errore ci possono essere sanzioni, condanne, blocco dell'attività ecc ecc, solo chiaramente destinati a piccole agenzie che lavorano in modo trasparente in Italia. Perchè se mi faccio la sede legale negli usa o in uk oppure utilizzo un qualche espediente legale col cavolo che vengono a sanzionarmi.
Non pensate che questo sistema non sia al passo con i tempi?
L'email marketing vive (e ne sono consapevole facendo questo lavoro da diversi anni) su aziende più o meno grosse che comprano in modo indebito banche dati certificate da società con sedi in tutto il mondo fuorchè in Italia. Dobbiamo ancora nasconderlo? Dobbiamo ancora avere un garante della privacy che fa le pulci ai più deboli e non tocca chi può permettersi espedienti (il)legali?Non dimentichiamoci che l'email marketing permette un giro di affari che ad oggi per le nostre imprese è VITALE. E' una catena che fa circolare denaro tra privati --> aziende che vendono i loro prodotti --> società che si occupano di email marketing. Non male, invece noi ci tiriamo la zappa sui piedi al limite del default finanziario nazionale e non facciamo niente per rendere questo mondo regolamentato ma con leggi al passo con i tempi.
Provocatoriamente io proporrei anche questa cosa:
abolizione della regolamentazione dell'OPT-IN, quindi più libertà di utilizzo del mezzo email come strumento pubblicitario (uno strumento anche + democratico, certo meno costoso di pubblicità tv, radio e stampa), ma pene molto più severe verso le agenzie che NON cancellano il nominativo che poi richiede la disiscrizione dalle liste.Forse molti di voi non saranno d'accordo con questa cosa, forse sono stato un po' troppo provocatorio, ma un passo verso il futuro dobbiamo farlo. Dobbiamo rimettere in moto i consumi, e quale strumento migliore se non quello dell'email marketing?
Gianni
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Credo che ci siano ben altri modi di creare un proprio database rispetto a fare spamming o comprare liste da terzi.
Ipotizza per un attimo di non dover chiedere il consenso: cosa faresti? Compri una lista di 1.000.000 di indirizzi email e mandi la tua email promozionale? Beh, non funzionerebbe. il 99.9% delle email che mandi verrebbero cestinate dai filtri antispam e probabilmente il tuo IP blacklistato e al tuo email mittente / dominio assegnata una reputazione pessima (che così poi non riesci nemmeno più a mandare le fatture ai tuoi clienti).
Abolire l'opt-in non cambierebbe secondo me assolutamente nulla, perchè i filtri antispam rimarrebbero quelli che sono oggi e sarebbero comunque in grado di identificare lo spamming fatto in questo modo.
Sono d'accordo anche io che la legge italiana andrebbe cambiata, ma io farei un cambiamento completametne differente da quello che proponi tu: toglierei la parte penale, farei pene molto più leggere ma con alta probabilità di essere sanzionati se si sgarra. Oggi di fatto abbiamo la classica situazione italiana per cui la legge dice che non puoi fare niente, tutti la violano e uno su un milione (magari perchè ha pestato i piedi alla persona sbagliata) viene punito.
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La mia era una provocazione, in diversi anni di attività (lavoro sia con db USA che con db italiani regolarmente costruiti negli anni spendendo un sacco di soldi in adwords ed altri strumenti).
La % di problemi che ho con gli utenti italiani rispetto a quella che ho con db USA è 100 a 0.
Tutto qui.Sono d'accordo anche sulla parte penale che proponi tu, ma occhio che adesso ci sono delle pene per chi sgarra praticamente nulle. E chi viene sanzionato (vedi le sentenze del garante) gli dicono "ti condanniamo a cancellare il nominativo dal db". E allora che senso ha condannare un'azienda a...niente? Ci sono solo delle gran rotture di scatole.
Nota anche che gli unici sanzionati con pene ingenti sono società che o violano in modo molto pesante la privacy (facendo indagini di mercato approfondite, non inviando una semplice email così a muzzo) oppure chi SISTEMATICAMENTE invia pubblicità a chi ha chiesto di essere rimosto dalle proprie liste. E alle volte neanche in questi casi si prendono una qualche multa.
Insomma, non c'è chiarezza e non c'è voglia di farla.