• Moderatore

    @marta_de_angelis said:

    Infatti, andando a leggere la definizione (che è più lunga di quanto tu hai scritto): trovo anche scritto: " Una frequenza di rimbalzo elevata in genere indica che le pagine di entrata non vengono giudicate pertinenti dai visitatori. "

    La definizione è quella che che ho scritto io*,* per cui la frequenza di rimbalzo è la percentuale di visite di una sola pagina, ossia le visite in cui l'utente esce dal sito dalla pagina di entrata. E' molto precisa e francamente mi sembra che non lasci spazio a interpretazione.

    Il seguito, che riporti tu, suggerisce a che cosa può corrispondere un valore alto di questo dato nella valutazione degli utenti, non direi che fa parte della definizione.

    A parte questo, ci sono altri indicatori che possono dimostrare come effettivamente Analytics conteggi la frequenza di rimbalzo senza tenere conto del tempo di permanenza.
    Per esempio, io ho un certo numero di pagine che sono molto pertinenti alla chiave d'accesso, molto informative e lunghe da leggere, sono certo che molti utenti ci passano più di un minuto eppure presentano frequenza di rimbalzo 100%, a causa del fatto che una volta lette non c'è motivo di proseguire la navigazione nel sito. Anche quando ho provato a entrare come visitatore, leggere una sola pagina a lungo e poi uscire, ho verificato che la percentuale di rimbalzo per Analytics rimaneva comunque al 100%, segno che anche la mia visita, per quanto lunga, veniva conteggiata come rimbalzo.
    Anzi, ora che mi ricordo è stato proprio osservando questi dati che sembravano strani anche a me, che sono andato a cercare la definizione precisa di Analytics. Pensavo che fosse quella comunemente conosciuta ma ora capisco che non è così.

    Comunque ti posso assicurare che Google Analytics conteggia la frequenza di rimbalzo esattamente come la definisce, senza tenere conto del tempo di permanenza.

    E' poi possibile che nella valutazione della user experience da parte di Google ai fini del posizionamento sia più importante un dato che oltre al rimbalzo dalla singola pagina includa in qualche modo anche il tempo di permanenza sulla pagina stessa.
    Ed è anche possibile che un tale dato più complesso sia chiamato anch'esso bounce rate, ma ne dubito, perchè potrebbe creare confusione con il bounce rate di Analytics.


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    Ora, se io entro, leggo la pagina per 20 minuti, mi basta ed esco, non ho trovato una pagina pertinente? Sto 20 minuti su una cosa che non mi interessa?
    Ecco quindi che la risposta indica (anche se Google non lo dice, perché non può dire tutto del suo funzionamento) che la Frequenza di rimbalzo dipende anche dal tempo.
    Se non lo facesse sarebbe un errore pacchiano e grossolano da parte dei migliori ricercatori al mondo in fatto di ricerche.

    No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Come del resto il tempo dell'ultima pagina vista è sempre = 0
    Dal glossario di analitycs si legge appunto, relativamente al tempo sulla pagina "questo parametro non è applicabile alle pagine di uscita dal sito"

    Il tempo medio sul sito non è influenzato dalle pagine con tempo = 0, ossia la media viene fatta solo sulle pagine con tempo diverso da 0.

    La frequenza di rimbalzo invece sì: 4 visite, 2 con una sola pagina vista, indicano un bounce rate del 50%.
    Chi ha detto però che un sito che richiede una navigazione abbondante per essere consultato, è meglio di uno che fornisce le informazioni direttamente su una pagina? Per me vale l'esatto opposto, si veda ad esempio wikipedia. Per me... ma per google?

    A pensarci bene però, la mia opinione sul vantaggio che google panda sta dando ai siti aziendali (che mediamente sono penosi per velocità, navigabilità ed obiettività), potrebbe essere proprio legato ad un basso bounce rate che mediamente hanno. O forse è solo una casualità visto che sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.


  • Super User

    Un saluto a tutti, mi inserisco!
    @Final_Player said:

    **Sito A
    **
    Ho comprato il dominio, l'ho fatto indicizzare grazie al massiccio utilizzo di social bookmarking
    ...
    **Sito B
    **
    Ho comprato il dominio e dopo 3-4 ore ero nei primi tre su google per la stessa chiave (centinaia di backlinks di qualità in poco tempo).
    ...
    Questo mi dimostra che il bounce rate è un valore chiave per la posizione su google e spero che vi aiuterà anche per battere il panda. Un saluto 😉

    Final_Player, perchè non ripeti il test utilizzando la stessa strategia in entrambi i casi per farlo conoscere ? 😉


  • User Attivo

    @dirioz said:

    No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Scusa ma dove sta scritto che non è legata al tempo?
    :mmm:

    Ripeto,pagina unica letta per mettiamo 20 minuti significa soddisfazione del visitatore e alta pertinenza con la ricerca, se dopo abbandona o torna indietro, non alza il rimbalzo come specificato chiaramente da google nella precedente citazione da me inserita.
    Obiettivo è la pertinenza con la ricerca e la soddisfazione dei visitatori anche in funzione del rimbalzo.


  • User Attivo

    @dirioz said:

    A pensarci bene però, la mia opinione sul vantaggio che google panda sta dando ai siti aziendali (che mediamente sono penosi per velocità, navigabilità ed obiettività), potrebbe essere proprio legato ad un basso bounce rate che mediamente hanno. O forse è solo una casualità visto che sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.

    Di quale vantaggio si tratta, su che settori o keywords?
    Il concetto di panda è semplice secondo me: hanno stretto la morsa sui contenuti (originalità) castigando aggregatori e siti con poco materiale testuale originale.


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    Il concetto di panda è semplice secondo me: hanno stretto la morsa sui contenuti (originalità) castigando aggregatori e siti con poco materiale testuale originale.

    Eh, fosse così sarei a posto... purtroppo incidono pesantemente altri fattori che secondo me hanno pesato troppo...


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    @dirioz: No, la frequenza di rimbalzo non è legata al tempo, www . google . com/support/analytics/bin/answer.py?answer=86131

    Scusa ma dove sta scritto che non è legata al tempo?

    Ripeto,pagina unica letta per mettiamo 20 minuti significa soddisfazione del visitatore e alta pertinenza con la ricerca, se dopo abbandona o torna indietro, non alza il rimbalzo come specificato chiaramente da google nella precedente citazione da me inserita.
    Obiettivo è la pertinenza con la ricerca e la soddisfazione dei visitatori anche in funzione del rimbalzo.

    Per fortuna siamo in ambiente informatico, e non legale, l'inpertretazione è del secondo ambiente.

    "Per rimbalzo si intende la visita di una sola pagina" (definizione che trovi nella pagina che ho indicato). Una sola pagina è "una sola pagina", sia che si stia sulla stessa 1 secondo o un'ora, giusto?

    La frequenza di rimbalzo è invece N1/Nt, con N1 le pagine viste una sola volta ed Nt il numero di pagine totali. Se N1 ed Nt coindicono si ha una frequenza di rimbalzo = 1 ossia 100% se la esprimo in percentuale. Se N1 = 0, la frequenza di rimbalzo è dello 0%

    Inoltre, come ho già scritto, per il tempo sulla pagina "questo parametro non è applicabile alle pagine di uscita dal sito" (definizione nel glossario di analitycs).

    Facendo un merge tra le informazioni ho:

    1. si ha un rimabalzo se la pagina è l'unica vista
    2. se la pagina è l'unica vista, è anche quella di uscita
    3. per la pagina di uscita non viene calcolato il tempo sulla pagina

    -> la frequenza di rimbalzo non dipende dal tempo sulla pagina.

    Poi se ancora non sei convinta, filtra i risultati su analitycs e lo scoprirai anche visivamente.

    Sono invece assolutamente d'accordo con te che una pagina esaustiva, consultata per 20 minuti è esattamente quello che l'utente voleva. Ecco perché reputo che la frequenza di rimbalzo, da sola, non è un valore così importante.

    Purtroppo vedo sempre più siti che per avere una frequenza di rimbalzo bassa ti fanno fare dei giri eterni, per trovare 4 informazioni in croce. In questo caso scende drasticamente il tempo medio sulle pagine... e quindi il presunto vantaggio si trasforma in uno svantaggio. Google sa anche il tempo di caricamento delle pagine (grazie al numero elevanto di utenti che hanno installato la gooogle toolbar), quindi sa anche calcolare il tempo reale di consultazione di un sito: questo reputo sia il fattore più importante di tutti, quello che definisce la qualità di un sito.

    @dirioz: sta crescendo notevolmente la parte "place" di google, anche nei risultati organici, che per forza di cose un'azienda dislocata sul territorio si trova inserita.

    Per qualunque settore, quando cerco parole potenzialmente legate ad un'attività commerciale, google mi propone le aziende del territorio (sa da dove sono collegato).


  • User Attivo

    Concordo su quanto detto da dirioz, ed aggiungo che dopo aver effettuato alcuni test ho realizzato che oltre al bounce rate Google considera anche il tempo medio di visita. Questo permette di premiare le singole pagine quando sono esaustive (tipo Wikipedia). E concettualmente è molto ragionevole che sia così.


  • User Attivo

    @dirioz said:

    Per fortuna siamo in ambiente informatico, e non legale, l'inpertretazione è del secondo ambiente.
    Sbagli, l'interpretazione è anche in informatica e seo.
    😉

    Tornando al rimbalzo mi fido di te, se mi dici che non è legata la tempo, ma comunque lo è nel suo peso nell'algo, cioè è un dato che se isolato non ha senso (come altri).


  • User Attivo

    @444523 said:

    Eh, fosse così sarei a posto... purtroppo incidono pesantemente altri fattori che secondo me hanno pesato troppo...

    Il nome Panda update deriva dall'ingegnere indiano Navneet Panda che è esperto di confronto tra testi e analisi.

    -en.wikipedia.org/wiki/Google_Panda

    Facile da capire come funziona Panda.


  • User Attivo

    @Letta said:

    Concordo su quanto detto da dirioz, ed aggiungo che dopo aver effettuato alcuni test ho realizzato che oltre al bounce rate Google considera anche il tempo medio di visita.

    Appunto convergiamo in questa cosa in modo concorde.
    Quindi il rimbalzo ha senso se in relazione al tempo.
    🙂


  • User Attivo

    @marta_de_angelis said:

    Facile da capire come funziona Panda.

    Buon per te che hai le idee chiare...
    :fumato:


  • User Attivo

    @444523 said:

    Buon per te che hai le idee chiare...
    :fumato:

    Scusa ma cosa è che non è chiaro, per curiosità. Certo se ti fai le canne...:D