• User Newbie

    Scioglimento SAS

    Salve a tutti, ho una situazione complicata da sottoporre:
    Sono accomandatario di una sas. L'unico altro socio si è trasferito all'estero.

    La società ha:

    1. due accertamenti in corso per gli anni 2006 e 2007
    2. debiti verso creditori e/o pendenze con equitalia

    Voglio chiudere al più presto e con la minima spesa possibile tale società.

    Come si fa? Posso saltare in qualche modo il notaio?

    Per esempio, se il socio accomandante recede, io dovrei ricostituire (se voglio) la pluralità dei soci entro sei mesi... ma se non voglio oppure non ci riesco? Posso comunicare direttamente io alla Camera di Commercio la chiusura della società? Devo andare io da solo dal notaio? E la famosa fase di liquidazione, premesso che non ho la possibilità di sanare tutte le pendenze, la devo fare??? Se si, come si conclude visto che non sanerei le pendenze?

    Grazie per qualsiasi consiglio.
    Dario


  • User

    ciao,
    tempo fa ho chiuso una snc in cui il socio superstite non ha voluto ricostituire la pluralità dei soci. Non siamo andati dal notaio, non è assolutamente necessario, e non abbiamo messo in liquidazione la società. E' sufficiente fare le comunicazioni alla Camera di commercio e Agenzia Entrate.
    Sul fatto che ci sono delle pendenze non saprei... ma dal momento che vi è la responsabilità illimitata del socio accomandatario non credo sia di ostacolo all'estinzione della società


  • User Newbie

    Posso chiederti che passi avete seguito? E quanto tempo ci è voluto?

    Al Registro delle Imprese di Napoli mi hanno spiegato che se il mio socio recede, devo comunque aspettare sei mesi per poter poi chiudere la sas, poichè non vi è modo di dichiarare, secondo loro, la mia intenzione di non ripristinare la pluralità dei soci.

    Se fosse possibile, io vorrei invece chiudere tutto il giorno dopo la ricezione della raccomdandata!

    PS
    Come si fa per il bilancio? Lo si deve fare comunque prima di chiudere?

    Ciao,


  • User

    nel caso che ho seguito io il socio ha lasciato trascorrere i 6 mesi perchè era un po' indeciso su cosa fare. Comunque alla Camera di commercio di Cuneo ci hanno detto che è possibile fare la rinuncia al termine dei 6 mesi.
    Ho fatto fare la pratica da un CAF, ma è una cosa velocissima.
    Quella era una società in contabilità semplificata per cui non è stato redatto alcun bilancio. Se tu sei in ordinaria devi redigere una situazione finale che comunque non va depositata in camera ci commercio


  • User Newbie

    Grazie per la risposta. Il dubbio che mi è rimasto riguarda gli obblighi di pubblicità a cui sono tenuto riguardo il recesso del socio... credo che, quando mi arriva la raccomandata, torno al Registro e vedo che mi dicono di fare...

    Al CAF, comunque, danno anche questo tipo di consulenza? Ma è gratuita?

    Aggiungo ora: sai dirmi come posso verificare a che regime contabile sono assoggettato? Come volume di affari sono certamente entro i limiti previsti, ma come faccio a sapere se, all'apertura della p.iva / società non optammo espressamente per la contabilità ordinaria?

    Ho perso qualsiasi contatto con il commercialista che ci seguì nei primi anni e che ha combinato guai impensabili...

    Ciao,


  • User

    Precisamente sono andato alla Confartigianato. Fanno anche queste pratiche, non gratuitamente, ma i prezzi sono accettabili.
    Per sapere se sei in ordinaria guarda la dichiarazione dei redditi: se è compilato il quadro RG = semplificata, se è compilato il quadro RF = ordinaria


  • User Newbie

    Ehm... e in assenza di dichiarazioni dei redditi? Il commercialista truffaldino di cui parlavo non ha mai presentatao nulla, ho scoperto di recente.

    Mi butto sulla semplificata e pace?


  • User Attivo

    Salve, direi che per non commettere errori che poi potrebbero costare cari, meglio rivolgersi ad un professionista "non truffaldino". Sarano soldi ben spesi per evitare grane future. Saluti


  • User Newbie

    Le risposte che ho ottenuto in merito (dai professionisti, s'intende) sono state quanto meno vaghe: la considerazione che, stando nei limiti previsti dal codice, la ditta dovrebbe essere in contabilità semplificata la so fare benissimo (e gratuitamente) da solo.

    Il passaggio che mi manca è la verifica che, all'apertura di partita iva non sia stato scelto il regime ordinario.

    Cordiali saluti,

    Dario