• User Attivo

    So che dovrebbero darsi una mossa, ma in questo periodo sono troppo impegnati con il fantacalcio. Comunque fintanto che non si pronunciano non si può rispondere al suo questo, anche se propenderei per un interpretazione diversa, ma appunto si tratta al momento di interpretazone. Si consoli comunque pensando che l'attuale regime dei minmi non era quasi mai relamente conveniente, quindi probabilmente non le andrà peggio di ora. Saluti


  • User

    Ma se uno apre partita iva indicando che aderisce al regime dei minimi e poi l'AdE contesta in quali sanzioni si incorre?

    Grazie


  • User

    Ancora un chiarimento. Se uno apre p.iva nel 2011 indicando di aderire ai minimi con l'imposta sostitutiva al 20% nel 2012 passa naturalmente al nuovo regime dei minimi con imposta sostutitiva al 5% o dovrà fare qualche comunicazione particolare all'AdE?

    Grazie ancora


  • Moderatore

    La Corte dei Conti ha bocciato la riforma fiscale di quest'estate ( repubblica.it/economia/2011/10/11/news/corte_dei_conti_boccia_riforma_fisco-23034709/ ).

    Sono un ignorante, nel senso che ignoro quale possa essere - se ce ne sarà uno - l'iter per una eventuale riformulazione della riforma e/o per una sua rettifica - se necessaria dopo il parere della Corte dei Conti.

    Sostanzialmente mi chiedo: questa 'bocciatura' cosa implica?

    Occorre continuare a fare riferimento alla precedente normativa?
    Dobbiamo aspettarci comunque l'approvazione della legge di riforma - al di là del parere della Corte dei Conti?

    Il precedente iter della legge è stato bloccato dalla bocciatura ma può ripartire o la riforma - passate le emergenze monetarie che avevano innescato la manovra estiva - è stata cassata in blocco?

    Mi rendo conto che predire il futuro non fa parte delle competenze di un commercialista, soprattutto in un paese come il nostro, ma se qualcuno sapesse se non altro come interpretare questo parere della Corte dei Conti... beh, sarebbe un'informazione utile da condividere in questo 3D.

    Grazie!!
    :ciauz:


  • User Attivo

    La Corte dei Conti valuta se la manovra raggiungerà gli effetti desiderati. In pratica se le entrate previste dalla manovra sono in grado di coprire i costi o comunque gli obiettivi di entrate saranno raggiunti. A differenza di altri organi dello Stato, forse troppo sensibili alle strenne politiche, la Corte dei Conti da un giudizio a mio parere sempre sereno, basato sui fatti, ma del quale non si prende mai atto. Tutto questo per dire che non cambierà nulla ai fini pratici, quindi non cambierà certo il regime dei nuovi minimi, ma dal momento che i rilievi della corte sono gli stessi di tutti gli analisti, dobbiamo aspettarci che lo Stato introduca in un modo o in un altro, ulteriori inasprimenti fiscali. Molto probabile anche un condono fiscale e di altro tipo, tipo sulle cartelle esattoriali. Saluti


  • Moderatore

    Capisco. Grazie per la risposta.

    Mi ero illuso che invece servisse a stoppare il tutto.

    Grazie veramente per la delucidazione.


  • User Newbie

    Il mio commercialista mi manda per e-mail una circolare che ha recentemente letto, e che riguarda il regime dei minimi, ora sembrerebbe che fosse esteso a qualsiasi attività, letteralmente: "il contribuente non deve aver esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare". Questo riguarderebbe quasi tutti. Per chi non riesce, a causa della crisi, a raggiungere il fatturato degli studi di settore, non esiste altra possibilità che la prestazione occasionale, questa però a questo punto spero non dia altri problemi di regolarità, data l' applicazione continua da parte dei governi di leggi anticostituzionali, altrimenti non vedo come si potrebbe continuare a sopravvivere, in attesa di tempi migliori. Se qualcuno può darmi una risposta? Grazie,
    Pier60


  • Super User

    Il tuo commercialista dovrebbe mantenersi un po' più attento, è da tre mesi che non si parla d'altro!
    Comunque, è molto più rischioso far finta che un'attività effettiva sia puramente occasionale rispetto allo spauracchio degli studi di settore. In caso di controlli, nel primo caso ti fanno a pezzetti, nel secondo puoi dimostrare che effettivamente i tuoi ricavi sono stati modesti.
    Non vedo, infine, tracce di incostituzionalità.


  • User Attivo

    Ma una guida sintetica, chiara e realmente definitiva ce? E dove la si trova? Grazie


  • User Newbie

    Ti ringrazio per la risposta, l' incostituzionalità è data dal fatto che la legge dice che qualsiasi cittadino è tenuto a contribuire in base al suo reddito, ora stabilire per norma di legge che un reddito deve per forza essere quello per quel tipo di attività e territorio per tutti è una presunzione di calcolo che non può, per cause naturali, essere uguale come una divisa per tutti.

    Inoltre, es.: avevo una snc con mia moglie, sono sempre stato congruo dal 95 al 2008, ora dopo la revisione degli studi di settore nel 2007 risultavo congruo, ma a maggio 2008, ci hanno ripensato e hanno rialzato i valori con effetto retroattivo al 2007, questo ha coinvolto me e alcuni dei miei clienti, in 15 gg abbiamo dovuto sborsare una considerevole cifra, noi abbiamo fatto fronte, ma un mio cliente non è riuscito e per salvarsi non ci ha pagato.

    Ora tu mi dirai, che era sufficiente dimostrare l' effettività del reddito: per cause burocratiche (chiusura di un attività e riapertura della stessa con una persona in più) anni fà, la chiusura ha avuto un ritardo tecnico non dipendente da noi, il reddito è finito su quella nuova e ci hanno contestato gli studi di settore, alla dimostrazione che tutto era ok, ci hanno confermato la regolarità di tutto "siete a posto", ma hanno preteso comunque il pagamento di 1/3 della somma, ho richiesto una verifica, ma mi hanno risposto che non era prevista, pagamento in una settimana e stop. (Dov' è la costituzionalità?)

    Il problema dell' evasione fiscale, secondo me, deve essere risolto sul controllo dell' effettiva disponibilità di spesa e la sua giustificazione, non su leggi che colpiscono tutti, sopratutto ora, con questa crisi, non è sufficiente avere una partita IVA per essere ricchi, lo farebbero tutti, no? lo dimostrano le chiusure di attività e il clima di disperazione diffuso.

    Scusa il dilungarsi della lettera.
    Pier60


  • User

    Da due settimane ho aperto p.iva aderendo al regime dei minimi e nel 2012 dovrei soddisfare tutti i requisiti per aderire al nuovo regime.

    Ho ancora i seguenti dubbi:

    1. Gli acconti dei minimi l'anno prossimo andranno calcolati con l'imposta sostitutiva al 20% o al 5%.... Si sa già?

    2. Gli acconti su imposte e INPS per il 2012 andranno calcolati sul reddito 2011. Ha importanza il fatto che il reddito 2011 sia stato prodotto in 2 mesi e non in 12?
      Non è che devo moltiplicare il reddito 2011 per 6 per ottenere una previsione annuale, vero? Pagherò poi la differenza con i saldi 2013, giusto?

    GRAZIE!
    Leopolda


  • User Newbie

    Salve a tutti.
    Ma l'ADE non ha ancora emesso nessun comunicato per quanto riguarda le disposizioni sul nuovo regime dei minimi per il prossimo anno??
    Lasciatemi dire che è una vergogna che non si sappia ancora nulla all'alba di novembre. E' una roba allucinante.


  • User Attivo

    Ciao a tutti.
    Nel giugno 2010 ho aperto partita IVA in regime dei minimi. Ho quarant'anni, quindi in teoria sarei fuori dal nuovo regime dei minimi.
    Mi domando: ma l'anno prossimo, avrò diritto per così dire a concludere il triennio nel regime dei minimi (2010-2011-2012) o dovrò necessariamente passare ad una partita IVA ordinaria?
    Scusate l'ignoranza, ma con i continui cambi e ripensamenti di questa finanziaria non ci capisco più niente...


  • Super User

    Carax, ho idea che ci sia un po' di confusione. Se mi parli di triennio, vuol dire che non sei nel regime dei minimi bensì in quello delle nuove iniziative, che è tutt'altra cosa. Inoltre la tua età non ti pregiudica per niente l'accesso al nuovo regime dei minimi (avendone, ovviamente, tutti i requisiti).


  • User Attivo

    Grazie della risposta, OEJ.

    Sul triennio, devo aver frainteso qualcosa che mi aveva detto il mio commercialista... mi sembrava d'aver capito (c'è da tenere conto che sono ignorantissimo in materia) che il regime dei minimi "garantisse" come minimo 3 anni (a patto che uno restasse dentro i limiti previsti di reddito/spese), e che quindi girasse voce che anche con il passaggio generale al "nuovo" regime minimi, chi non potrà aderire a quest'ultimo potrebbe rimanere nel precedente regime dei minimi per la parte di quei tre anni di cui dovrebbe ancora usufruire... Ho fatto confusione?

    Sulla possibilità d'aderire al nuovo regime dei minimi: io credevo che il nuovo regime dei minimi prevedesse il limite d'età dei 35 anni... non è così?


  • Super User

    No, assolutamente. Ci sono dodicimila requisiti da rispettare per entrare nel regime così come diverrà nel 2012, ma non l'età (quella eventualmente potrebbe riguardare il momento di uscita dal regime contabile, ma se hai quarant'anni il discorso non ti riguarda nemmeno da lontano!).


  • User Attivo

    Ho capito, ti ringrazio. C'è un modo per farsi un'idea rapida dei requisiti richiesti al momento? E se non rientrassi in quelli, secondo te potrei restare ancora un anno nel vecchio regime dei minimi?


  • User

    Ciao ragazzi non ci sono ancora novità per quanto riguarda noi poveri Minimi?!?!?!?!?
    I miei clienti cominciano a chiedere come sarà dal 2012 la loro fattura ARghhh!

    Io ho 32 anni e ho il regimi dei minimi dal 5/2008 prima ho fatto uno paio di stage e qulche ritenuta d'acconto sui 5000 euro... chissà che fine farò!!!!!


  • User Newbie

    Bel paese questo, fanno i decreti per lo sviluppo e fanno chiudere le attività, in piena crisi! lasciando le persone nella totale incertezza su tutto, non credo si risolvano i problemi in questo modo, a tutt' ora è ancora incerta la situazione!


  • User

    Cioè non sono ancora certe le caratteristiche che dovranno rispettare i nuovi minimi?