• User Newbie

    @StudioCommercialista said:

    Ho scritto in fretta e probabilmente non si capisce e quindi cerco di rimediare. Volevo solo dire che nell'attuale regime delle nuove iniziative produttive l'imposta sostitutiva è calcolata sul reddito senza poter dedurre da questo i contributi INPS (a differenza di quanto accade nell'attuale regime dei minmi) proprio perchè è un regime sostitutivo puro. Bisognerà vedere cosa succederà nel nuovo regime dedicato a chi dovrà uscire dal regime dei minimi. Saluti

    Dunque se ho ben capito ,il regime al 5% ,consentirà la detrazione Inps..:smile5:


  • User Newbie

    penso che studiocommerialista intendesse dire che il regime al 5% "seguirà" il regime agevolato, quindi senza detrazione, mentre il nuovo regime per chi non rientra in questo nuovo forfettino,diverso ancora dall'ordinario, probabilmente avrà questa posibilità, com'era prima per il regime dei minimi...anche se io spero che sia come dici tu...mah?!?


  • User Newbie

    Ciao a tutti.
    Mi sono letto il Decreto-Legge e all'art. 27, comma 1, dopo le parole: "è ridotto al 5 per cento" sono state aggiunte le seguenti: "il regime di cui ai periodi precedenti è applicabile anche oltre il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio attività ma non oltre il periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età".

    Significa ad esempio che io attualmente 26enne e che ho aperto p.iva nel febbraio 2007 posso usufruire del nuovo regime che entrerà in vigore nel gennaio 2012 fino al compimento dei 35 anni? Ho letto bene o sbaglio ad interpretare?


  • Super User

    Se non erro, bisogna avere aperto la partita IVA dal 2008 in poi... dunque dovresti essere escluso. Però non ne sono certissimo.


  • User Newbie

    Hai ragione, ed è quello che ho letto anche io.
    Per accedere al nuovo regime p.iva aperta dal 2008, però poi leggo sta roba qui e mi vengono un sacco di dubbi.
    Attendiamo l'ADE.


  • User

    Ciao a tutti.
    Volelo sapere se con le ultime modifiche apportate alla finanziaria, è rimasto invariato il nuovo "regime residuale", che dovrebbe essere adottato dagli esclusi dal "nuovo regime dei minimi".
    Restano invariate le disposizioni indicate nel seguente articolo?
    w w w.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-09-07/vecchi-minimi-uscita-rettifica-222048.shtml?uuid=AaclkS2D


  • Super User

    L'ultima manovra non interviene in alcun modo, a quanto ne so, sulle nuove regole per i "minimi" nè per gli "ex minimi".


  • User Attivo

    Essendo stato approvato definitivamente la manovra di ferragosto sarà questone di poco e si saprà qualcosa di più preciso dalle prime indicazioni dell'AdE. Solo lì si potranno sciogliere i primi dubbi (e crearsene di nuovi). Saluti


  • User

    *Salve ho due domande.

    Nell'articolo 27 si legge:
    "l'attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività
    precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l'attività
    precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o
    professioni"

    Si può aderire al nuovo regime dei minimi se nel triennio precedente si è svolta un attività simile come "prestazione occasionale"?

    E' già uscita una circolare dell'Agenzia delle Entrate con chiarimenti in merito al nuovo regime dei minimi?

    Grazie
    *


  • User Attivo

    Questo era un problema anche con la vecchia normativa. In pratica molto difficile che ciò venga contestato, ma secondo me non impossible in assoluto. Saluti


  • User

    Io rispetto tutti i requisiti per il regime dei minimi attuale.
    Per il nuovo regime la questione che non capisco è la "mera prosecuzione di attività precedente".

    Fermo restando che solo l'AdE può fare chiarezza, ma dovrebbe darsi una mossa. Una persona deve poter almeno pianificare cosa fare nel 2012, ci vuole un minimo di tempo.

    Mia situazione

    • Fino marzo 2008 mai lavorato
    • marzo 2008 - luglio 2010 co.co.pro. unico committente
    • luglio 2010 in poi PIva regime minimi (unico committente, stesso di prima,
      stessa tipologia lavoro)

    In linea di massima direi che sono fuori dal regime al 5%, in quanto questa sembra prosecuzione, anche se non è ancora chiaro se vale per i contratti parasubordinati, ma visto che il decreto è obbiettivamente fatto per fregare la gente direi di si.

    L'unica speranza mi viene da un'interpretazione del Sole 24 Ore, che come requisiti dice:

    "Inizio o proseguimento attività dal 1° gennaio 2008, oppure nessuna attività nei tre anni precedenti"

    Questo mi fa pensare che io proseguo un'attività intrapresa comunque dopo il 1° gennaio 2008, quindi potrei starci ancora dentro.

    Articolo Sole del 19/09/2011
    google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&ved=0CBwQFjAA&url=http%3A%2F%2F93.63.249.189%2Fnews%2F2011%2F09%2F19%2F2011091902397500006.PDF&rct=j&q=2011091902397500006.PDF&ei=pkOQTue1Cc7MswaYoNQc&usg=AFQjCNGKVQUGFVgCpTmpGlQ_Ajz21LRB5g&cad=rja


  • User Attivo

    So che dovrebbero darsi una mossa, ma in questo periodo sono troppo impegnati con il fantacalcio. Comunque fintanto che non si pronunciano non si può rispondere al suo questo, anche se propenderei per un interpretazione diversa, ma appunto si tratta al momento di interpretazone. Si consoli comunque pensando che l'attuale regime dei minmi non era quasi mai relamente conveniente, quindi probabilmente non le andrà peggio di ora. Saluti


  • User

    Ma se uno apre partita iva indicando che aderisce al regime dei minimi e poi l'AdE contesta in quali sanzioni si incorre?

    Grazie


  • User

    Ancora un chiarimento. Se uno apre p.iva nel 2011 indicando di aderire ai minimi con l'imposta sostitutiva al 20% nel 2012 passa naturalmente al nuovo regime dei minimi con imposta sostutitiva al 5% o dovrà fare qualche comunicazione particolare all'AdE?

    Grazie ancora


  • Moderatore

    La Corte dei Conti ha bocciato la riforma fiscale di quest'estate ( repubblica.it/economia/2011/10/11/news/corte_dei_conti_boccia_riforma_fisco-23034709/ ).

    Sono un ignorante, nel senso che ignoro quale possa essere - se ce ne sarà uno - l'iter per una eventuale riformulazione della riforma e/o per una sua rettifica - se necessaria dopo il parere della Corte dei Conti.

    Sostanzialmente mi chiedo: questa 'bocciatura' cosa implica?

    Occorre continuare a fare riferimento alla precedente normativa?
    Dobbiamo aspettarci comunque l'approvazione della legge di riforma - al di là del parere della Corte dei Conti?

    Il precedente iter della legge è stato bloccato dalla bocciatura ma può ripartire o la riforma - passate le emergenze monetarie che avevano innescato la manovra estiva - è stata cassata in blocco?

    Mi rendo conto che predire il futuro non fa parte delle competenze di un commercialista, soprattutto in un paese come il nostro, ma se qualcuno sapesse se non altro come interpretare questo parere della Corte dei Conti... beh, sarebbe un'informazione utile da condividere in questo 3D.

    Grazie!!
    :ciauz:


  • User Attivo

    La Corte dei Conti valuta se la manovra raggiungerà gli effetti desiderati. In pratica se le entrate previste dalla manovra sono in grado di coprire i costi o comunque gli obiettivi di entrate saranno raggiunti. A differenza di altri organi dello Stato, forse troppo sensibili alle strenne politiche, la Corte dei Conti da un giudizio a mio parere sempre sereno, basato sui fatti, ma del quale non si prende mai atto. Tutto questo per dire che non cambierà nulla ai fini pratici, quindi non cambierà certo il regime dei nuovi minimi, ma dal momento che i rilievi della corte sono gli stessi di tutti gli analisti, dobbiamo aspettarci che lo Stato introduca in un modo o in un altro, ulteriori inasprimenti fiscali. Molto probabile anche un condono fiscale e di altro tipo, tipo sulle cartelle esattoriali. Saluti


  • Moderatore

    Capisco. Grazie per la risposta.

    Mi ero illuso che invece servisse a stoppare il tutto.

    Grazie veramente per la delucidazione.


  • User Newbie

    Il mio commercialista mi manda per e-mail una circolare che ha recentemente letto, e che riguarda il regime dei minimi, ora sembrerebbe che fosse esteso a qualsiasi attività, letteralmente: "il contribuente non deve aver esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare". Questo riguarderebbe quasi tutti. Per chi non riesce, a causa della crisi, a raggiungere il fatturato degli studi di settore, non esiste altra possibilità che la prestazione occasionale, questa però a questo punto spero non dia altri problemi di regolarità, data l' applicazione continua da parte dei governi di leggi anticostituzionali, altrimenti non vedo come si potrebbe continuare a sopravvivere, in attesa di tempi migliori. Se qualcuno può darmi una risposta? Grazie,
    Pier60


  • Super User

    Il tuo commercialista dovrebbe mantenersi un po' più attento, è da tre mesi che non si parla d'altro!
    Comunque, è molto più rischioso far finta che un'attività effettiva sia puramente occasionale rispetto allo spauracchio degli studi di settore. In caso di controlli, nel primo caso ti fanno a pezzetti, nel secondo puoi dimostrare che effettivamente i tuoi ricavi sono stati modesti.
    Non vedo, infine, tracce di incostituzionalità.


  • User Attivo

    Ma una guida sintetica, chiara e realmente definitiva ce? E dove la si trova? Grazie