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Richesta conteggio
Gentili,
vi scrivo per porvi un quesito di carattere matematico-fiscale.Sto aprendo partita Iva a regimi minimi.
Mi rendo conto che sono molte le domande in questo forum ma proprio non riesco ad uscirne.
Ho fatto diversi calcoli ma non riesco proprio ad arrivare alla coda.Prima prendevo da assunto 1200 Euro.
Ora, da un commercialista amico di mio padre, ho fatto un colloquio e mi ha detto che per prendere la stessa cifra dovrei chiedere almeno 1800 euro.
All'azienda ho chiesto quindi 1850 al mese.
Un altro commercialista invece con cui ho intrapreso la pratica di apertura mi ha detto che sarò sui 1080 netti.
Com'è possibile che sia così tanta la differenza? Che conti ha fatto uno e che conti ha fatto l'altro?
Effettivamente chiedendo 1850, secondo voi, quanto avrò di netto?
E soprattutto che fattura dovrò effettuare? Nel senso, come faccio ad arrivare a 1850 a partire dal netto?
Quante infine saranno le spese annuali in più?Grazie infinite a chi mi aiuta ad uscire da questo casino mentale.
Grazie veramente, già è difficile trovare e mantenere lavoro (con partita iva ancor di più), figuriamoci con la confusione dei soldi in testa...
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Mi sono fatto un po' di calcoli. Ho ipotizzato che tu non abbia nessuna spesa da scaricare. Inoltre, poichè non hai specificato che lavoro vuoi fare (ed è la PRIMA cosa che devi dire!), ho ipotizzato un'iscrizione alle Gestione Separata dell'INPS.
Bene, mi risulta che su queste basi devi chiedere al mese un lordo mensile di 2.060 euro.
In questo modo, in dodici mesi avrai un lordo di € 24.720, contributi INPS di € 6.605 e imposte per € 3.623. Il reddito netto è € 14.492, che diviso 12 fa 1.207.
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Si scusate.
Come lavoro sarebbe fare il grafico in un'agenzia di pubblicità.
Come codice istat dovrei essere 74.10.29.
Cioè dovrei chiedere 2060 per 1200 netti.
Pensavo che a regimi minimi si avessero dei vantaggi. Non che bisognasse versare praticamente il doppio in tasse, ma solamente 1/3.
Ma allora scusate, quali sono i vantaggi di aprire una partita iva a regimi minimi.
Grazie mille intanto.
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Premessa: non confondere le imposte con i contributi previdenziali. Hanno finalità molto diverse (per intenderci: se non versi i contributi, poi non lamentarti se non avrai pensione!).
A parte questo, i vantaggi sono principalmente di natura contabile. Gli adempimenti sono molto minori, e in genere costa poco anche il commercialista. E poi si è esclusi dagli studi di settore.
Dal punto di vista della pressione fiscale, talvolta conviene e talvolta no... bisogna vedere caso per caso. In genere conviene quando si hanno altri redditi, perchè così si evita di cumularli.In ogni caso, nessuno ti obbliga ad aderire a questo regime. Io, nel mio piccolo, anche potendo non l'ho mai adottato perchè avrei pagato più tasse.
Ma io non faccio testo per darti consigli, visto che ovviamente la contabilità me la tengo da solo, e quindi non devo pagare qualcun altro!