Ciao a tutti, espongo subito il mio problema. Sono l'amministratore unico di una S.r.l. con partecipazione al 50% del capitale sociale, il restante 50% è di proprietà di un altro socio. Tutto è andato bene fino a quando un bel giorno il mio socio, a seguito di un finanziamento soci necessario per un investimento obbligato, mi chiede di coprire momentaneamente la sua parte. Io senza pensarci troppo su, fidandomi ciecamente, lo rassicuro e provvedo alla copertura di svariate migliaia di euro. Bene, in seguito non mi sono più neppure preoccupato della cosa, pensando che a tempo debito mi avrebbe fatto rientrare del capitale, fino a che non è stato necessario un secondo finanziamento per un'altra spesa inerente alla società. Anche questa volta si è rifugiato in un "non posso contribuire, pensaci tu". Al che ho iniziato ad allarmarmi chiedendo spiegazioni e lui di tutta risposta ha cessato di contribuire al lavoro societario, lasciandomi con il conto da pagare e neppure il suo lavoro come supporto. Ovviamente a questo punto mi sento alquanto frodato e ho chiesto lo scioglimento societario, non fosse altro che questo comporta ulteriori spese tra notaio e tutto il resto e lui non ne vuol sapere di contribuire per la sua parte, dicendomi che tanto sono io l'amministratore unico e quindi se non penso io a pagare, l'unica soluzione è il fallimento e nella M ci finisco io, mentre lui non rischia nulla. Tra l'altro mi ha anche anticipato che non ha nulla intestato a lui e che quindi anche una mia eventuale rivalsa sarebbe solo tempo sprecato.
Come potete ben capire ho la bile che mi esce da tutti i pori, ma non so dove sbattere la testa. Vi sarei grato se qualcuno di voi sapesse darmi un consiglio su come potermi muovere. Onestamente vorrei poter rientrare dei miei soldi e dividere le spese di chiusura, ma ho paura che invece prendero una tranvata su tutti i fronti. Voi cosa potete dirmi a proposito?
Grazie in anticipo per l'eventuale aiuto.

Da nuovo utente di questo forum vorrei porgere un saluto a tutti quanti:)