Tutti i servizi offerti dalla tua web agency, titolare di partita Iva, sono forniti sulla base di un rapporto professionale tra te e il cliente. Per questo motivo sono essenziali chiare condizioni generali di contratto, relativamente ai ai vari servizi offerti (siano essi housing, hosting, web developement; etc...), al recesso, etc... insomma: patti chiari, amicizia lunga. La CCIAA di Milano ha pubblicato anni fa una raccolta di usi contrattuali in materia di internet service/access provider. Potresti consultarli per chiarirti le idee sui tuoi "doveri" contrattuali.

Saluti.

Caro Michele,

il quadro normativo per le aste on line, e in particolare per le reverse auction, è piuttosto complesso.
Oltre a tutta la normativa per i commercio elettronico e le garanzie a favore del compratore (informazioni prima e dopo la conclusione del contratto), è importante verificare la compatibilità di tale formula con le norme in materia di giochi e scommesse.
Alla base di tutte le norme in materia v'è la tutela della pubblica fede: ergo, è fondamentale che le attività del portale siano trasparenti e verificabili.

Saluti.
Avv. Roberto Manno.

Caro OPS8086,

è fondamentale poter contare su una contrattualistica sicura e affidabile, che preveda queste ed altre situazioni delicate.
Nel tuo caso consiglio di predisporre un contratto standard, con tutte le condizioni generali (e penale per recesso) e un allegato tecnico che descriva in sintesi (ma con precisione) le caratteristiche del sito e i tempi di realizzazione.

Saluti.
Avv. Roberto Manno

netdream,

quella descritta da te è nota come "domain name hostage", ed è la condotta del webmaster che si impossessa del sito chiamato a realizzare. Tale pratica sicuramente non è leale: il webmaster opera come un appaltatore, che realizza i lavori (sito) su richiesta del cliente/committente, al quale deve consegnare l'opera.

Riservarsi i campi admin-c ok; ma registrant del dominio proprio no.

In casi analoghi è bastata una lettera, ma come sempre è necessario approfondire.

Saluti,
Avv. Roberto Manno

Caro T3NAX,

l'art.8 codice della proprietà industriale prevede disposizioni relative alla registrazione di marchi corrispondenti a nomi di persone.
A tale norma si affianca l'art. 7 del c.c. in materia di nomi di persone.

Tali norme condizionano l'uso e la registrazione di segni consistenti in nomi patronimici al consenso degli aventi diritto e loro eredi, sopratutto quando si tratta di nomi notori, e negli altri casi (nomi non notori) al rispetto del credito e decoro di chi ha diritto a portare tali nomi.

Si tratta di una questione piuttosto complessa, da valutare caso per caso: tra Garibaldi e Virgilio (adesso Alice) le differenza sono molte...

Saluti.
Roberto Manno