ciao cuffaro, grazie per i ragguagli , di cui tra l'altro ho trovato riscontro essendomi informato con varie skins di poker ( da giocatore quale sono ).
Vorrei chiederti alcune informazioni a riguardo, visto che il discorso affiliazioni nel poker mi sembra alquanto fallace in materia fiscale e ci sono tante linee di condotta e consigli :
è il mio primo messaggio, quindi innanzitutto mi presento e vi faccio i miei complimenti per la grande utilità del sito.
Sono uno studente ( 26 anni ) attualmente a carico della mia famiglia.
Non produco reddito e sono senza lavoro.
Attraverso le mie conoscenze pokeristiche di giocatore mi sono informato sui vari programmi di affiliazione che offrono le varie poker rooms .it con regolare licenza AAMS.
Ho notato che tutte le suddette, girano in misura differente delle percentuali alle persone / società che decidono di affiliarsi e portare nuovi clienti.
Nella fattispecie i ricavi sono dell'ordine del 10-15-20% mediamente sul rake generato dai propri clienti mensilmente.
I ricavi vengono girati sul proprio conto di affiliazione ( che ha solo username e password ) e da lì possono essere "cashati" mediante vari metodi :
- conto corrente
- portafogli elettronici ( moneybookers, neteller )
- portati su conto gioco di un giocatore e giocati almeno una volta prima di essere cashati.
Ora, onestamente ho letto diverse discussioni, pareri di commercialisti e varie soluzioni in materia, ma ho solamente una gran confusione nella testa:
Di seguito , mi hanno detto che :
- Alcuni ( tra cui i programmi di affiliazione stessi ) mi hanno detto che non c'è bisogno alcuno nè di aprire partita iva nè di dichiararli perchè vengono semplicemente accreditati su conto gioco e quindi da rigiocare prima di essere incassati ( cioè si pagano delle tasse di gioco alla poker room--> funge da sostituto d'imposta? ).
- Altri mi hanno detto che cashando su portafogli elettronici come moneybookers non sussiste il problema perchè sono banche estere e quindi non sotto la giurisdizione e controllo fiscale italiani.
-Altri mi hanno detto che per redditi annui lordi inferiori a 5000 euro non c'è bisogno di aprire una partita iva, perchè risulterebbe come prestazione occasionale , quindi da dichiarare solamente come "altri redditi" senza pagarci tasse ( in questo caso poi in che modo dovrei dichiararli, non l'ho ben capito...). Il problema è che a me non sembrerebbe una prestazione occasionale, visto che i miei ipotetici clienti giocherebbero tutti i giorni e io riceverei un ricavato mensile.
- Altri ancora mi hanno detto che si può aprire una attività imprenditoriale da persona fisica come contribuente dei regimi minimi entro i 30.000 euro annui di reddito, ma sosterrei delle spese di costi di apertura della p.iva più tutto l'iter burocratico assolutamente senza valide motivazioni, dal momento che questa ipotetica attività mi porterebbe introiti inizialmente molto ma molto bassi ( parliamo di poche centinaia di euro mensili se tutto va bene! ).
Alla luce di quanto detto, è necessario aprire una p.iva ed eventualmente cosa mi converrebbe fare?
Tra l'altro associare eventualmente un sito web a questa attività potrebbe essere unificato in un'unica p.iva e unica attività ( il sito avrebbe banners delle rooms affiliate e nient'altro solo per pubblicizzare l'attività ).
Ma questo è un problema secondario, diciamo che il sito non è una prerogativa fondamentale.
Se vuoi approfondire privatamente perchè i punti sono tanti, ti ringrazio anticipatamente ( nel caso ti passo skype ).