@aki76 said:
Ti rispondo pur non essendo esperto. Semplicemente sono piu' o meno nelle tue stesse condizioni ed ho gia' razzolato parecchio materiale su Internet.
Il regime dei contribuenti minimi e' non imponibile IVA riguardo i corrispettivi (incassi), cioe' i corrispettivi non sono gravati di IVA. Tutte le fatture e ricevute fiscali contenenti importi superiori a 77,47 euro (deriva da 150.000 lire...) non ivabili (non imponibili, esenti, etc...) sono soggette all'imposta di bollo.
L'invio elettronico non e' piu' possibile (neanche scannerizzando la fattura con la marca attaccata), sarebbe necessario pagare l'imposta di bollo in modo virtuale, pagando un 'lotto' di marche virtuali all'agenzia delle entrate per (esempio) 10 bolli e poi conguagliando a fine anno. Su ogni fattura si cita il protocollo del lotto acquistato.
L'obbligo alla marca da bollo ricade su ambedue:cedente e cessionario (cliente), per cui il cedente di solito si premunisce e la mette lui, ricaricandola poi sul cliente nella fattura stessa.
La marca da bollo non e' necessario che sia sulla tua copia ma solo su quella del cliente.
Se hai delle fatture uscite senza marca la cosa piu' semplice credo sia chiamare il cliente e chiedergli di pagare direttamente lui l'imposta e mettere la marca sulla sua copia della fattura (e' comunque obbligato a stamparla).
Di sicuro e' inutile che tu metta la marca sulla tua copia.
In fattura credo vada indicata semplicemente come 'imposta di bollo' e si somma al totale finale.
In caso non si metta la marca e si venga pizzicati credo ci sia solo la multa dal 100 al 500 % dell'imposta.
Per quanto riguarda il commercialista, credo tu ti debba rassegnare a farti un'infarinatura sulle problematiche contabili ed a bazzicare i forum relativi per toglierti i dubbi.
ciao