Salve a tutti e complimenti per i vostri forum!
Vi pongo un quesito che da anni si ripropone con una certa periodicità, senza arrivare mai a soluzione. È una questione a cui fatico a stare dietro io stessa, quindi spero di spiegarmi bene e di trovare in voi qualche illuminazione!
Sono socio fondatore e rappresentante legale di una Associazione Professionale che si occupa di consulenza e servizi per l'e-learning (configurati come "altri servizi connessi all'informatica"). Attualmente, attraverso varie vicende che ci hanno portato a vedere diminuito il numero di soci negli anni, lavoro con un unico altro socio: entrambi siamo quindi professionisti senza cassa.
Non abbiamo partita iva singola, ma fatturiamo a enti e privati con la partita iva associativa.
Gli utili annuali prodotti dall'associazione vengono poi ripartiti tra noi in base alle percentuali stabilite da statuto, con regolare "attestazione di redditi da partecipazione" e figurano nel quadro RH della dichiarazione dei redditi. Su essi paghiamo regolarmente tasse e contributi (salatissimi!!!) alla gestione separata, in quanto** redditi da lavoro autonomo**.
Poco dopo la nostra costituzione (2008), lavorando con enti pubblici, è iniziata la disperata missione "richiesta DURC".
Tralasciando la parte inerente l'INPS (che per ora parrebbe risolta), all'epoca (2009) il nostro primo consulente, ritenne di dovere iscrivere l'associazione all'INAIL, imputando ad ogni socio il minimale previsto dall'INAIL.
Ma perchè se nessuno di noi era dipendente, nè associato in partecipazione, nè socio lavoratore?
Comunque, all'epoca pagammo - e non poco, essendo inizialmente in 12 - non sapendo neanche, per inesperienza, cosa pagavamo...
L'anno successivo (2010) l'Associazione ha contrattualizzato con un co.pro. una persona e quindi abbiamo assolto i nostri obblighi INAIL sulla retribuzione effettivamente data a questo lavoratore.
Terminato il co.pro. nel 2010, nel 2011 siamo tornati alla situazione di partenza - nessun dipendente, eravamo rimasti 7 soci - ma con un consulente diverso che per quell'anno e per il 2012 ha proceduto comunque all'autoliquidazione INAIL, per delle cifre irrisorie (150 euro un anno e 90 ca. il successivo), calcolate non so su quale base.
I durc sono arrivati regolari per 2 anni!!.
Ed eccoci arrivati al problema.
Il durc richiesto questo ottobre (ad aprile era regolare!!!) è invece stato sospeso dall'INAIL perchè si sono accorti che, nel 2011 e 2012 le autoliquidazioni effettuate avevano una dichiarazione salari (retribuzione, mi pare l'abbiano anche chiamata) = 0
La nostra consulente, ritenendo che i nostri siano compensi e non salari, ha calcolato comunque un premio minimo (non so come), ma ha messo salario = 0
Dall'INAIL ritengono che l'Associazione debba avere una sua posizione e mi propongono di sanare la cosa ricalcolando il premio, assegnando ad ogni socio presente nel 2011 e nel 2012 il minimale inail...Vogliono ad esempio che nel 2011 io imputi dei salari di 14.500 euro ad ognuno dei 7, con un totale complessivo su cui calcolare il premio spropositato!! A me sembra una cosa fuori dal mondo!!! Nessuno di noi è mai stato dipendente, nè ha preso quei soldi!
Insomma, la domanda è:
Associazione tra professionisti senza cassa, con partita iva associativa e non singola (tra l'altro senza una vera struttura organizzativa: abbiamo come sede legale la sede del commercialista e lavoriamo da casa, per intenderci!!), nessun dipendente...Siamo tenuti ad essere iscritti all'INAIL?
e in caso negativo, come faccio per il durc? Mi possono richiedere solo l'inps?
Scusate la lungaggine...credo di essere l'unico caso in Italia con questo problema.
Un grazie a tutti
Tata