Salve a tutti, mi sono appena iscritto. Spero possiate chiarirmi alcuni dubbi.
Come da titolo sono un (giovane) ingegnere che da qualche mese lavora all'estero (in Qatar) per la sede qatarina di una società italiana. Mi hanno trasferito qui con un contratto di collaborazione a partita IVA (sono soggetto al regime fiscale dei minimi).
Per stare qui, ho firmato un contratto con la branch in modo da ottenere la residenza. Al momento non ho fatto l'iscrizione all'AIRE perchè ho alcuni dubbi. Dal momento che sembrerebbe che il contratto verrà rinnovato a partire da gennaio, con il nuovo anno vorrei fare l'iscrizione all'AIRE per regolarizzare la mia situazione.
La mia società non mi ha dato alcuna indicazione a riguardo, sostenendo che posso emettere la fattura come se fossi in Italia (imponibile più contributo INARCASSA del 4%) e portare la mia residenza all'estero. A me, da profano è sorto un dubbio: nel momento in cui porto la mia residenza all'estero posso mantenere la partita IVA italiana? E se sì dove pago le tasse? Inoltre nel caso in cui le tasse le pagassi qui (c'è un accordo bilaterale Italia-Qatar contro le doppie imposizioni) posso mantenere la contribuzione ai fini pensionistici con l'INARCASSA?
Nel caso in cui non potessi mantenere la partita IVA, il discorso INARCASSA verrebbe a decadere immagino. Infatti il requisito per essere iscritti è l'essere in possesso di Partita IVA e l'essere iscritti all'ordine professionale.
Spero davvero possiate aiutarmi, perchè ammetto che sono abbastanza ignorante in materia. Io la soluzione l'avrei pure, fare un contratto direttamente qui, senza il passaggio del contratto italiano, così a partire dal nuovo anno sarei perfettamente in regola e mi iscriverei all'AIRE.
A proposito, il reddito percepito fino al momento dell'iscrizione all'AIRE lo dichiarerò nella prossima dichiarazione dei redditti per il 2014, anche se non mi pagano dall'Italia ma in contanti qui. E' corretto?
Saluti a tutti e grazie mille in anticipo.