Per il problema che hai illustrato penso che la migliore soluzione sia quella di rivolgerti all'ordine avvocati della tua provincia ed esporre quanto è avvenuto. Quello della giusta parcella fa parte del codice deontologico che ad ogni avvocato è fatto obbligo di rispettare pena provvedimenti disciplinari che la commissione apposita sarà tenuta a prendere.
Mi permetto di darti questo consiglio perchè, sempre per un problema deontologico, sono riuscito ad ottenere dal ordine ciò che in nessun caso sarebbe stato possibile con con altri avvocati e tribunale.
summer1
@summer1
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RE: Spese legali "lievitate"....
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RE: Quando l'avvocato manca di deontologia professionale
Ciao,
ti ringrazio molto di tutte le info che mi hai dato, questo mi permetterà di muovermi meglio.
Devi sapere che questo avvocato ha dovuto lasciare la difesa della mia controparte perchè per la stessa materia era stato precedentemente contro un terzo, il difensore di entrambi.
Ufficialmente comunque in sostanza ha rinunciato all'incarico, su consiglio dell'ordine avvocati essendosi venuto a trovare in conflitto di interessi,
è per questo che non doveva più interessarsi della questione. Interessarsi avrebbe portato ulteriore vantaggio alla controparte, quindi se la controparte non ha nominato un altro avvocato è perché sapeva che alla fine facendo cosi il tribunale avrebbe dovuto per forza maggiore tramite il suo ex traendone vantaggio.
Grazie ancora ciao
Summer1 -
RE: Quando l'avvocato manca di deontologia professionale
Ciao mcesetti
grazie per le informazioni molto utili che mi hai dato.Ma l'avvocato dimissionario della controparte, fra l'altro consigliato dal presidente del suo collegio avvocati a non interessarsi più della faccenda e che poi, non ha notificato le sue dimissioni in tribunale, poteva ricevere l'ordinanza dall'ufficiale giudiziario per farla lui proseguire verso il nuovo avvocato che fra l'altro non si è nemmmeno costituito?
A me sembra che qui stiano facendo cose non lecite. -
RE: Quando l'avvocato manca di deontologia professionale
@mcesetti said:
Grazie per la risposta. Faccio presente che non si tratta del mio avvocato ma dell'avvocato della mia controparte, dalla quale ho ricevuto la denuncia.
L'avvocato in questione ha rinunciato il suo mandato presso il suo cliente il 21 febbraio 2008 (il collegio avvocati mi ha dato copia della rinuncia). La cancelleria non ha ricevuto alcuna rinuncia dal vecchio avvocato e la mia controparte non si è costituita con un altro avvocato.
Quando ho ricevuto dal mio avvocato l'ordinanza ed ho visto che la stessa era stata pedita alla controparte tramite l'avvocato rinunciatario misono recato in cancelleria per ritirare le fotocopie delle ricevute di spedizione e ritiro, con la firma. Nel fascicolo per la controparte non esiste alcuna costituzione di un nuovo avvocato. La cancelleria mi ha anche riferito che hanno il timore di averla persa essendo il fascicolo re fuori sede per oltre un anno perchè il giudice in maternità se lo è portato a casa; insomma una brutta faccenda.
Ti chiedo anche se è lecito che un giudice si possa tenere il fascicolo in casa sua per un anno. -
Quando l'avvocato manca di deontologia professionale
L'avvocato della mia controparte ha rinunciato al mandato conferitogli dal suo cliente con lettera del 21 febbraio 2008 non esplicitando il motivo ma facendo riferimento a colloqui precedentemente intercorsi.
Il giorno 7 novembre 2008, il tribunale tramite l'ufficiale giudiziario, gli invia un'ordinanza della causa che lui aveva seguito sino alle dimissioni e lui regolarmente la ritira firmando come "il collega e segue la sua firma". L'uso che ne ha fatto è a me attualmente sconosciuto.
Faccio notare che in realtà, la rinuncia al mandato non è stato altro che il risultato di colloqui e relazionamenti miei e suoi sul suo operato non deontologicamente corretto verso di me al collegio avvocati. In pratica il Presidente del collegio avvocati l'ho ha convinto a prendere questa decisione considerandola la migliore via di uscita consigliandoli di non interessarsi più della questione.
Vi chiedo se nel non aver comunicato al tribunale la sua rinuncia e nel aver ricevuto l'ordinanza non si sia ripetuta ancora una volta una prevaricazione.