Innanzitutto ti ringrazio molto per la tua risposta.
Per quello che riguarda la seconda domanda, è capitato ad un mio amico, era stato assunto presso un'azienda di mobilia con un contratto di apprendistato per tappezziere, ossia doveva foderare divani. Questa mansione però è stata da lui svolta soltanto per un paio di mesi, poi dal moneto che nell'azienda è stato assunto un lavoratore più qualificato lui è stato spostato al magazzino, quindi si è trovato a ricoprire il ruolo di responsabile dell'amministrazione del magazzino, dovendo imparare da autodidatta l'utilizzo di excel per la classificazione dei materiali.

Avrei bisogno di alcune delucidazioni in materia di contratto di apprendistato. Normalmente dai 18 ai 29 anni è possibile esercitare l'apprendistato. La domanda è: è possibile che uno stesso datore di lavoro, scaduto il contratto di apprendistato, per non passare il lavoratore ad operaio, lo licenzi e lo riassuma con altra mansione così da far ripetere l'apprendistato in altro settore?
E, altra domanda: se si è assunti con contratto di apprendistato ad es nel settore della tappezzeria, è possibile essere adibito a mansioni di responsabile di magazzino?
Attendo vostre risposte e ringrazio fin da ora!

Infatti ero dello stesso parere... Ma sono soltanto una studentessa di giurisprudenza e avevi bisogno del parere di persone più esperte di me!

La ringrazio moltissimo, provvederò ad informarmi anche presso uno studio legale. Ancora grazie.

Salve.Avrei bisogno di alcune informazioni su una vicenda che si sta svolgendo questi giorni tra il mio ragazzo ed il padrone di un negozio di istallazioni di impianti audio per l'auto.
Sono circa 5 anni che il mio ragazzo frequenta questo posto e modifica la propria auto con impianti audio. All'estinzione del pagamento del vecchio impianto ne veniva sostituito uno nuovo. All'ultimo impianto sono sorti dei disguidi personali tra il team del negozio e il mio ragazzo e questo ha comportato la richiesta del pagamento dell'intera cifra (normalmente pagata poco alla volta). Trovandosi in una situazione di disoccupazione, il mio ragazzo e il contabile del negozio si sono accordati sulla restituzione del materiale istallato sull'auto per estinguere il debito. Così è stato fatto, ed anzi parte del materiale già di proprietà del mio ragazzo, perchè terminato di pagare negli anni scorsi, è stato ritenuto dal padrone del negozio (tra cui anche delle chiavette usb acquistate separatamente in altro negozio e lasciate per caso nell'auto) e la macchina è stata riconsegnata sotto casa del nonno del mio ragazzo (non di sua residenza) priva delle batterie per essere trasportata altrove. A distanza di un paio di settimane è stato inviato un messaggio tramite Facebook dal proprietario del negozio con un resoconto del materiale restituito e dei restanti soldi da pagare, di cui non si era menzionato con il contabile, da versare entro 2 giorni tramite cambiale o assegno post datato per una spesa ravvicinata che deve sostenere il proprietario, altrimenti sarebbe stato contattato uno studio legale.
Ora il problema è che quest'uomo ai ragazzi che frequentano il suo team fa prezzi da listino e non da negozio e perciò non fattura nulla nè tanto meno prende accordi scritti per i pagamenti, che vengono effettuati in un ufficio privato e non alla cassa del negozio, scalando le somme da preventivi scritti a mano ma mai firmati dai ragazzi, che oltremodo istallano da sè i materiali, sotto la visione degli istallatori del negozio, tra l'altro nemmeno in piena regola, perchè svolgono volontariato nell'officina lavorando non solo sui propri mezzi, ma anche su quelli portati ad istallare dai privati al proprietario dell'attività. Quello che mi domando è: è davvero possibile essere contattati da uno studio legale in questi termini? E se si, il ragazzo nullatenente, ma risultante ancora nello stato di famiglia dei genitori perchè convivente, anche se maggiorenne e lavoratore, rischia di vedere implicati i genitori nella vicenda??