Il documento del commercialista di Monza che citi l'ho trovato e riletto.
Trattasi di richiesta (del 2003, quindi prima dei nuovi accordi CH-UE)
che si riferisce alla tassazione per i lavoratori che lavorano in svizzera
(e sono residenti in Italia) senza il permesso G (che è solo per i frontalieri) e quindi normali lavoratori che lavorano in CH oltre i fatidici 6 mesi (183 giorni) che ritornano quotidianamente/settimanalmente al domicilio italiano.
La richiesta del commercialista (peraltro secondo me anche corretta)
è di trattare questi lavoratori come frontalieri a tutti gli effetti
e quindi tassarli secondo gli accordi bilaterali (senza la doppia imposizione).
Purtroppo poco rinquorante è la risposta che sembra ribadire che il frontaliero (per il governo italiano) è colui che tra l'altro
"abbia anche la propria residenza in un comune di confine con la Svizzera"
rifacendosi all'ormai desueta classificazione dei comuni operata dalla Svizzera
per concedere il permesso G prima del 1 Giugno 2007.
Adesso per la svizzera sei frontaliero indipendentemente da dove hai la residenza ma per l'Italia?
Conoscendo i nostri governanti credo che l'applicazione delle norme
fiscali verranno fatte nel modo più sfavorevole possibile per il cittadino e quindi
anche l'interpretazione di chi è frontaliero sarà la più restrittiva possibile.
Io, grazie ad amici, ho immediatamente riportato la residenza in un comune limitrofo ed
attendo sviluppi e molti miei colleghi hanno fatto lo stesso.
Restiamo in contatto e se qualcuno ha news non esiti a comunicarle.
Grazie e ciao a tutti.
Skreta
:bho: