Sono nuovo del forum sinceramente la mia esperienza mi ha portato a riflettere molto sul probema della promozione di un prodotto musicale.
Per prodotto intendo, il messaggio, lo stile la comunicazione che un artista esprime, anche relativamente al suo aspetto fisico, al proprio carattere nella consapevolezza del sentimento che nei suoi fan sviluppa.
Io non sono un produttore i produttori non fanno più un euro sono scomparsi.
Le case discografiche non investono più su artisti emergenti.
Il file sharing ha distrutto il mercato, ma senza il file sharing avremmo una dittatura artistica come fino a 10 anni fa, in questa situazione va avanti chi vale veramente (tra tanti non tra pochi eletti) chi si sforza di comunicare se stesso in tutti i modi possibili cercando canali mediatici, nelle conoscenze, nei DMS di maggiore impatto, nelle etichette indipendenti (quelle che non ti mettono la catena al collo ma la mettono al tuo lavoro come è giusto che sia), ma soprattutto quelli che suonano dal vivo il vero materiale di scambio tra l'artista ed il fan è l'esecuzione pubblica.
Io sono un paroliere lavoro con due musicisti spesso (se ne vale la pena) investo qualche soldo per spianare la strada i cantanti me li sono cercati sempre da solo io ci credo.
Serve una certa quantità di inediti (meglio notevole dai 20 in su), almeno due di questi debbono suonare veramente, cercare una band, partecipare a concorsi per darsi visibilità, portare avanti le proprie conoscenze, di qualsiasi tipo vanno bene soprattutto gli avvocati (se voi immaginaste quello che possono fare!!), non ti serve la mano giusta, ti serve la gente giusta, una band che sappia suonare, che sia coesa e puntuale, un team artistico che abbia valenza (compositori autori fotografi web master grafici manager che procurano serate ed immagine), la stampa di un CD da vendere nei concerti, un myspace frequentato, un simpatico viral banner player (swf xml o xspf facciamo pure encrypted e full streaming) , entrare su iTunes, entrare dall'estero, qui in Italia sono poche le etichette oneste, prendono edizioni e campano della tua miseria.
Partire da progetti esterni all' italia come CDBaby che io amo a dismisura per i suoi sforzi con poco ti danno molto Un codice isrc un UPC Barcode per entrare legalmente nei negozi di Dischi negli Stati Uniti.
Qui in Italia ti serve un' etichetta, le edizioni, la partita iva , il software x l' upc/Ean, il bollino siae, i diritti da versare, l' obbligo di stampare in fabbrica, devi fare il dicografico? il reference CD? tanto che ci fai? Ti copiano il pezzo? Se te lo copia Gigi D'alessio chi i gli crede ad un socio siae (per lo più straordinario), che Gigi ti copia se Gigi con il tuo pezzo alla siae gli fa fare soldi a palate!!
Le Major cambiano rotta i dischi non si vendono, alla Sony va bene vendere pure i cdr e i lettori mp3, alla siae la tassa sulla copia privata, gli artisti si devono salvare la pelle da soli e lo devono fare con le proprie idee me compreso.
Forse gli smart phone e i gestori di telefonia ci salveranno fra qualche anno e le cose torneranno come prima, spero rimanga la stessa libertà.
Io la mia esperienza la sto facendo, ma credetetemi il vero segreto è perseverare cercare e non arrendersi mai.