Salve a tutti,
è la prima volta che scrivo in questo forum e ringrazio Giorgio Tave per l'ospitalità.
Vado al dunque. Ho letto i messaggi di questa discussione e rimango sempre perplesso su alcuni ragionamenti che vengono fatti riguardo l'intraprendere un iniziativa.
Mi spiego Microsoft è made in USA, Apple made in USA, Google made in USA, Youtube made in USA, Second Life made in USA. La mia riflessione (sebbene sia sicuramente iper semplificata e semplicistica) è: come mai gli americani si buttano a pesce nelle iniziative imprenditoriali e noi europei, sempre li con i petali di margherita a dire mi conviene, non mi conviene, mi conviene, non mi conviene? E poi ci meravigliamo del predominio tutto USA nel web.
Fare gli imprenditori significa fare impresa e avere un certo margine di rischio, se no che impresa è? Oppure anche su Second life abbiamo bisogno dell'aiuto dello stato?
Spero che quanto detto non crei polemiche sterili, la mia intenzione è capire perché, specie in Italia viaggiamo con il freno tirato anche su una cosa che costa due soldi come SL. La tecnologia specie se all'avanguardia richiede un certo margine di vantaggio, magari SL avrà un futuro certo e glorioso, ma quando tutti ormai ne saranno sicuri e ci decideremo ad entrare i posti migliori saranno occupati e il nostro contributo sarà solo marginale; basta vedere lo stato in cui versa la ricerca italiana.
Ribadisco che il mio intervento è polemico solo nei confronti di un atteggiamento che considero suicida e che è ancora più abberrante se si considera il ruolo sempre più crescente di economie vaste come quelle di nazioni come la Russia, la Cina e l'India i cui imprenditori non hanno dubbi sulla volontà di annientare la concorrenza occidentale.
Spero di non essere stato troppo OT, spero nella clemenza del moderatore
saluti