Salve, passo direttamente a esporre la questione sulla quale gradirei avere qualche consiglio.
Mia moglie lavora da circa un anno presso lo studio di un avvocato; durante l'anno si sono verificate divrse situazioni spiacevoli tra le quali gli atti di mobbing continuativi da parte di una delle colleghe. Tuttavia, con il passare del tempo questi episodi si sono ridotti fino a scomparire. Il problema per il quale chiedo a voi consigli è legato alla gelosia dimostrata da parte della moglie dell'avvocato presso il quale mia moglie lavora.
L'altro giorno, in occasione delle festività natalizie, si è proceduto nell'ambito della cerchia dei colleghi dello studio allo scambio di regali vari. Mia moglie, all'uscita dallo studio, essendo carica di regali e pacchetti vari ha accettato il passaggio del datore di lavoro il quale ha gentilmente accompagnato mia moglie in auto. Il problema è costituito dal fatto che mia moglie ha dimenticato nell'auto del datore di lavoro un completo intimo che avrebbe dovuto regalare quella stessa mattina ad una collega la quale tuttavia non aveva potuto partecipare al festeggiamento. Premetto che il suddetto completo intimo era dentro una vistosa borsetta di cartone con tanto di scritta esterna vergata da mia moglie, che recitava "Auguri ........di buone feste". Quello stesso giorno mia moglie è stata in ansia tutto il pomeriggio perché, essendo stata informata da molte persone e da tempo della gelosia al limite del patologico della moglie del datore di lavoro, si trovava in uno stato di preoccupazione totale. La preoccupazione si è dimostrata fondata in quanto verso le cinque e mezza di quello stesso giorno, il datore di lavoro e la moglie si presentano vicino a casa nostra chiamando al cellulare mia moglie e dicendole di farsi trovare in un determinato posto. La moglie del datore di lavoro ha investito mia moglie con un serie di insinuazioni al limite del diffamatorio il cui contenuto corrsipondeva ad una aggressione in piena regola assolutamente gratuita. La gratuità della cosa stava anche nel fatto che a testimonianza dell'assenza di ogni sospetto c'era la busta di cartone con tanto di scritta.
Mia moglie ha subito provveduto a spiegare nonostante non ci fosse nulla da spiegare. Il datore di lavoro era mortificato e, come ammesso da lui stesso, assolutamente dispiaciuto per l'aggressione che mia moglie stava subendo. Poco dopo l'avvenuto, io stesso telefono al datore di lavoro e gli chiedo spiegazione del comportamento di sua moglie; lui immediatamente si scusa e si affretta a dire che sua moglie è esageratamente gelosa e che mia moglie è stata vittima di questa sua gelosia. La telefonata si chiude con le sue scuse. Dopo circa un minuto mi telefona sua moglie e mi chiede scusa ripetutamente. Io ovviamente prima di accettare le scuse le ho raccomandato di non azzardarsi mai più ad accennare ad alcunché riguardi mia moglie, pena la partenza di una denuncia per diffamazione. Lei si è mostrata pentita è, in parte ha ammesso che le sue preoccupazioni derivano esclusivamente dall'avvenenza di mia moglie. Il tutto si è aggravato stamattina quando arriva in studio una telefonata da parte della moglie la quale, in preda ad un accesso di gelosia, impone al marito il licenziamento di mia moglie, minacciandolo di divorzio. Sottolineo che mia moglie è un'ottima lavoratrice, che siamo sposati da otto anni e che eravamo già fidanzati da dieci anni, praticamente vent'anni insieme senza che lei abbia dato a me o ad altri il sospetto di un accenno di tradimento, Abbiamo un figlio e lei si è dedicata sempre alla famiglia pur rispettando la sua identità di donna. E' una persona seria e fortunatamente ancora innamorata di me. E' assolutamente estranea a qualsiasi tipo di comportamento provocatorio o accondiscendente verso gli uomini. Insomma, mia moglie oggi stesso si è dovuta licenziare a causa della gelosia di una moglie che non sa gestire le sue emozioni. Il datore di lavoro è mortificato e nel momento in cui mia moglie lo ha informato che io avevo intenzione di procedere legalmente non ha fiatato e ha detto che sono nel pieno diritto di farlo. Chiedo a voi un consiglio e vi chiedo come è configurabile legalmente questa situazione. Ricordo che le scuse della sera prima da parte della moglie in questione sono una implicita ammissione di colpa e ricordo che in quella occasione fui comprensivo fino al punto di dire che per me non era successo nulla e che avendo ricevuto le scuse potevamo dimenticare tutto. Ricordo però che avevo ribadito che non avrei più tollerato alcuna allusione ad accuse verso mia moglie. La telefonata fatta allo studio ha invece messo tutti in agitazione e ha fatto conoscere l'intera faccenda a tutti i presenti, faccenda che fino ad allora era rimasta celata. Mia moglie ha perso sei kg in due giorni, chiunque l'abbia vista in questi giorni le ha detto che sembra fortemente debilitata. Ricordo infine che abbiamo un figlio di otto anni che rischia di veder diffamata sua madre senza responsabilità di fatto.
Grazie a tutti e scusate per la lungaggine.
R
robertoxx
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Mia moglie è stata indotta a licenziarsi per cause inaccettabili