la tassa sostitutiva dell'irpef del 20%, ovviamente non si paga sulla singola fattura ma sul totale tolto le spese: l'espressione voleva grossolanamente sintetizzare il concetto che sarei ben felice di pagare questo 20% eventualmente fosse una tantum l'emissione delle mie fatture, invece che essere soggetto alla mannaia degli studi di settore ... il mio dubbio è ... dimentico qualcosa?
- Home
- roberto.amico
- Post
roberto.amico
@roberto.amico
Post creati da roberto.amico
-
RE: "contribuenti minimi" il commercialista dice no!
-
"contribuenti minimi" il commercialista dice no!
Salve e complimenti, ho trovato il forum interessantissimo. Pongo subito una questione, sperando che qualcuno mi sappia dare una indicazione.
Ho la partita iva per la mia professione (ingegnere) che negli ultimi anni svolgo in maniera davvero minima (al max un 2000, 3000? di fattura l'anno). Prima arrivavo a circa 13000? ma ho perso le commissioni con un grosso studio e quindi ora sono a terra. Da quest'anno svolgo il professore supplente parziale. Per gli anni addietro avevo l'incubo degli studi di settore che mi imponevano di adeguarmi ad un minimo di reddito decisamente fuori dalla mia portata. Ovviamente non mi sono mai voluto adeguare, posso dimostrare che non ho effettivamente guadagnato. Il regime di contribuente minimo mi sembra risolvere il problema. Ma il commercialista insiste nel dire che non è così. In effetti facendo due conti ho sempre pagato di meno del 20% dell'incasso. Ma devo pure versare i 600? al commercialista. Inoltre continuo a essere preoccupato per la questione degli studi di settore. Se con i contribuenti minimi riesco a fare a meno del commercialista e non essere soggetto agli studi di settore, posso pure permettermi di pagare il 20% su ogni eventuale fattura emessa e tenermi la mia partita IVA per svolgere i miei lavori sparuti (si potrebbero incrementare). Intano svolgerei la mia attività di supplente senza preoccupazioni.